HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

    Condividi su Facebook

Truffa dei mutui del clan Papalia-Barbaro in Lombardia

 

Truffa sui mutui organizzata dalla ndrangheta in Lombardia, 15 arresti

19 mag 09 A Milano la polizia di Stato ha scoperto un clan della 'ndrangheta che, con un originale sistema, riusciva a far erogare mutui a personaggi di comodo e ad incassare in modo fraudolento le relative somme di denaro. Dalle prime ore del mattino, in diverse località della Lombardia, la squadra mobile sta eseguendo 15 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip di Milano su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, a carico dei presunti componenti di un'associazione per delinquere dedita a truffare società finanziarie ed istituti di credito. Attraverso la fraudolenta erogazione di mutui ipotecari, in un anno l'organizzazione sarebbe riuscita ad accumulare la somma di oltre 800mila euro. Capo della pericolosa associazione, secondo le indagini, era Giuseppe Pangallo, 29 anni, di Plati' (RC), ritenuto esponente di spicco del clan Papalia-Barbaro, alla quale erano destinati la maggior parte dei finanziamenti illeciti. Nel corso delle operazioni, sono state sottoposte a sequestro preventivo tutte le quote sociali di due srl ritenute riconducibili all'organizzazione criminale, e quattro immobili ubicati nel Lecchese e acquistati dagli indagati. Il clan operava sempre con le medesime modalità: dopo un primo rilevante finanziamento, generalmente un mutuo ipotecario fatto ottenere a soggetti presentati come clienti affidabili grazie a imprenditori compiacenti, che fornivano la falsa documentazione che ne attestava la solvibilità, seguivano diversi tentativi di conseguire ulteriori crediti per l'acquisto di beni mobili. L'associazione così si avvantaggiava di ingenti somme di danaro contante, che poi investiva riciclandole, mentre i prestanome ricevevano piccole ricompense.

Accumulati oltre 800 mila euro. Con la fraudolenta erogazione di mutui ipotecari, il clan della 'ndrangheta facente capo a Giuseppe Pangallo si approvvigionava di denaro contante, tanto che in un anno (2007) sarebbe riuscita ad accumulare la somma di oltre 800mila euro. Per questo Pangallo e altre 14 persone sono state arrestate nelle prime ore della mattina in diverse località della Lombardia dalla Squadra Mobile di Milano. Le 15 ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip Gaetano Brusa di Milano, su richiesta del pm Lucilla Tontodonati della locale Direzione distrettuale antimafia, a carico dei presunti componenti di un'associazione per delinquere dedita a truffare società finanziarie ed istituti di credito. Capo dell' associazione, secondo le indagini, era Pangallo, 29 anni, di Platì (Reggio Calabria), con precedenti penali, ritenuto esponente di spicco del clan Papalia-Barbaro, che "gestiva in modo egemone - ha detto il dirigente della Mobile, Francesco Messina - dall'inizio alla fine", l'attività illecita. Ma dalle indagini è emerso inoltre che Pangallo "intratteneva preoccupanti rapporti di consuetudine con politici locali", di Buccinasco, un aspetto "delicato, da approfondire", hanno spiegato gli investigatori. Otto le persone finite in carcere: oltre a Pangallo, Matteo Comisso, 26 anni, di Casorate Primo (Pavia); Giovanni Tonarelli, 43 anni, nato in Svizzera; Piergiuseppe Bari, 39 anni, di Milano; Enzo Trevisan, 45 anni, di Milano; Salvatore Gianninò, 48 anni, di Ramacca (Catania); Tiziano Monti, 45 anni, di Milano e Roberto Maroni, 39 anni di Lecco. Ai domiciliari, invece: Gennaro Speria, 27 anni di Napoli; Ettore Andreoni, 46 di Milano; Paolo Fucarino, 25 anni, di Milano; Amedeo Lasco, 36 anni, di Milano; Emanuele M. Mancia, di 35 anni di Saronno (Varese); Andrea Melesi, 29 anni, di Lecco; Gianluca Petazzi, 53 anni, di Milano. Nel corso delle operazioni, sono state sottoposte a sequestro preventivo le quote sociali di due srl ritenute riconducibili all'organizzazione criminale e quattro immobili ubicati nel lecchese e acquistati dagli indagati. Il clan operava sempre con le medesime modalità: dopo un primo rilevante finanziamento, generalmente un mutuo ipotecario trentennale presso l'Unicredit Casa, fatto ottenere a soggetti presentati come clienti affidabili grazie a imprenditori compiacenti che fornivano la falsa documentazione, veniva pagata qualche rata. Poi, l'organizzazione criminale che aveva 'assunto' i prestanome, li 'licenziava', e per onorare il mutuo subentrava l'assicurazione della banca.

Cerca con nell'intero giornale:

-- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti