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La crisi vista da Confindustria Cosenza
Aumenta la disoccupazione, Export al lumicino, male Agricoltura, Pil fermo ma nel 2009 sarà peggio. Confindustria Cosenza analizza la crisi in Calabria 25 mag 09 Il quadro congiunturale della Calabria nel 2008 evidenzia un sostanziale peggioramento dell'economia regionale, in particolare per la crescita del tasso di disoccupazione e la frenata nella crescita del Pil regionale. Emerge dal Rapporto sulla "Calabria in tempo di crisi" che sarà presentato domani in Confindustria a Cosenza. Lo studio è stato realizzato da Rosanna Nisticò dell'Università della Calabria: una fotografia della situazione economica "senza filtri ne ritocchi - ha commentato il direttore degli Industriali Rosario Branda - ma con l'intento di stimolare un confronto franco e schietto fra tutti gli attori dello sviluppo". AUMENTA LA DISOCCUPAZIONE - Sono innanzitutto gli indicatori macroeconomici del mercato del lavoro che continuano a segnare valori negativi: sul versante dell domanda di lavoro si registra la caduta dei livelli occupazionali con un -1,16% rispetto al 2007 contro una crescita dello 0,79 a livello nazionale; dal lato dell'offerta si riduce la forza lavoro ed il tasso di attività. Aumenta invece del +1% rispetto all'anno precedente il tasso di disoccupazione. Le persone in cerca di occupazione nella regione aumentano di 6 mila unità nel corso del 2008 raggiungendo la soglia delle 82 mila (+7,5% su base annua). CRESCE NUMERO DI CHI HA PERSO LAVORO E LO CERCA - L'incremento della disoccupazione interessa soprattutto le persone con precedenti esperienze lavorative (+14,5% tra il 2007 e il 2008), uscite dai circuiti occupazionali e che trovano difficoltà di reinserimento produttivo. In dimunizione, invece, le persone in cerca di occupazione senza precedenti esperienze lavorative sono in tendenziale diminuzione (-0,9%). MALE AGRICOLTURA, MA ANCORA TIENE RISPETTO A MEDIA ITALIA - Agricoltura e industria i comparti che indossano la maglia nera sul piano dell'occupazione. Nonostante ciò il peso occupazionale dell'agricoltura (9,12%) è ancora oggi quasi cinque volte quello del Nord, il triplo di quello medio italiano e anche più elevato di quello del Sud. L'industria subisce una contrazione di addetti del -3,7%. Le variazioni negative nel manifatturiero si manifestano con maggiore intensità rispetto agli andamenti nazionali, mentre il settore delle costruzioni, che a livello nazionale mantiene su base annua una sostanziale stabilità, risulta in Calabria in netto ridimensionamento. UN EXPORT AL LUMICINO- La quota di esportazioni della Calabria sul totale nazionale è la più esigua tra le regioni italiane: ne rappresenta solo lo 0,1%. Nel 2008 si registra un'ulteriore restrizione delle esportazioni ed, indirettamente, una progressiva perdita di competitività delle produzioni regionali. Nel corso del 2008 è aumentato il ricorso nella regione alla Cassa integrazione ordinaria (+20%), mentre si è ridotto il ricorso agli interventi straordinari (-19%). Le ore concesse di Cassa integrazione straordinaria (2,2 milioni) hanno, tuttavia, di gran lunga superato quelle relative agli interventi ordinari (430 mila). La più forte richiesta di ore per interventi ordinari è concentrata in provincia di Cosenza, dove il ricorso alla Cassa integrazione si è più che triplicato per i processi di ristrutturazione o di crisi. SI FERMA CRESCITA PIL, MA NEL 2009 SARA' PEGGIO - Brusco arresto della crescita del Pil regionale nel 2008 (+0,1%) e si stima una contrazione per il 2009 (-0,8%). Secondo il rapporto diffuso da Unioncamere, in Calabria, il tasso di crescita delle imprese si rivela (+1,43%) più elevato sia rispetto alla media nazionale che alle altre circoscrizioni territoriali. Il totale delle imprese esistenti a fine dicembre scorso è pari a circa 181 mila unità. Lo straordinario tasso di crescita nasconde, tuttavia, il carattere di "necessità". La loro nascita è, cioé, spesso dovuta più alla mancanza di opportunità lavorative offerte dal contesto produttivo locale, che ad una autentica scommessa di imprenditorialità.
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