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Fondali sottomarini in fermento, rischio terremoti

Canyon e vulcani sottomarini che si fratturano evidenziati dalle mappe dei fondali, Calabria sempre più a rischio terremoti

09 mag 09 Una mappa dei fondali marini per identificare le zone a rischio geologico che potrebbero causare terremoti e tsunami. Si comincia dal sud Italia, Calabria e Puglia, su un'area di 7.500 chilometri quadrati, a realizzare, le prime 5 carte preliminari che costituiranno insieme con le altre (per un totale di 72), la Carta di pericolosità dei fondali marini, uno strumento di gestione e monitoraggio per la Protezione civile che finanzia il progetto. Dalle prime analisi, effettuate nel mar Jonio e golfo di Taranto, la Calabria è esposta al rischio di 'terremoti potenzialmente devastanti'' per i 'giganteschi canyon sottomarini'' di fronte al golfo di Squillace e per i 'vulcani di fango attivi'' proprio di fronte Crotone. La campagna oceanografica Magic (Marine Geohazards Along The Italian Coasts) dell'Istituto Nazionale di Oceanografia e Geofisica Sperimentale (Ogs) di Trieste, insieme al Cnr, indica il grado di rischio delle coste italiane da frane, sismicità e tsunami. Un progetto quinquennale che ha appena concluso, il 20 aprile, il primo anno con la nave 'Ogs Explora' che ha analizzato l'area che va da Torre Pali fino a Taranto sul versante pugliese, e da Scanzano Jonico fino al golfo di Squillace sul versante calabro. I canyon del Golfo di Squillace, spiega la responsabile scientifica Silvia Ceramicola, "stanno arretrando e si fratturano: un comportamento da tenere sotto controllo", così come quello dei vulcani di fango che sbuffano gas. Per quanto riguarda la costa pugliese sono stati identificati banchi carbonatici molto probabilmente costituiti da coralli bianchi: "ecosistemi delicati, preziosi per la biodiversità" e su cui sarebbe meglio evitare di posare, per la loro fragilità, gasdotti o altre opere. Sull'altro versante pugliese si è registrata una grossa frana con depositi sedimentari tipici di correnti di fondo. In generale, tutta la parte nord è interessata da frane consistenti, mentre sono state identificate 'frane a vari stadi di attivita', strati piegati con inclinazioni improbabili, troncati, erosi, e faglie da cui esce gas". La qualità dei dati raccolti, rileva Ceramicola, è stata 'ottima e le informazioni geofisiche registrate sono state elaborate a bordo da speciali software che permettono di osservare in tempo reale la batimetria e le sezioni acustiche del fondale marino su cui si naviga''. L'Italia, osserva, è 'un paese giovane e dinamico e particolarmente attivo con molte zone con potenziali rischi'', come le aree, che saranno analizzate, di Stromboli e Pantelleria.

 

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