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Meridionali in fuga dal Sud

 

In dieci anni oltre 700.000 persone hanno abbandonato il sud

16 lug 09 Cresce al sud la zona grigia della disoccupazione che raggruppa scoraggiati e lavoratori potenziali: 95 mila persone in piu' lo scorso anno. Secondo il rapporto Svimez, dal 2004 al 2008 'i disoccupati impliciti e gli scoraggiati sono aumentati di 424 mila unita''. In poco piu' di dieci anni, tra il 1997 e il 2008, circa 700 mila persone hanno abbandonato il Mezzogiorno. Il settore industriale, secondo il rapporto, al sud ha visto un calo del pil del 3,8%.

Ministro Fitto “Ridare al sud una logica di sistema”. "E' una disamina puntuale della difficile condizione del Mezzogiorno ampiamente condivisibile ma che, per oggettive ragioni di tempo, non ha nessun rapporto con quanto posto in essere dal Governo Berlusconi. Questo solo per fare chiarezza su qualche polemica". Lo ha detto il ministro per i Rapporti con le Regioni, Raffaele Fitto,intervenendo questa mattina alla presentazione del Rapporto Svimez. "Ma soprattutto non si può continuare a polemizzare sulla quantità della spesa nelle Regioni meridionali bensì è necessario concentrarsi sulla qualità della spesa. Sottrarla - ha aggiunto - alla destinazione corrente e concentrarla su investimenti strutturali e infrastrutturali in grado di costruire le condizioni necessarie e sufficienti per lo sviluppo. Occorre ridare al Sud - ha continuato - una logica di sistema. Il Sud è ancora oggi, nelle politiche di intervento la semplice sommatoria di istanze e interessi locali. La dimostrazione sono gli oltre 50 programmi di intervento nei quali le risorse per il Sud si disperdono in mille rivoli esaltando i piccoli interessi locali a danno di quelli generali. Ritengo - ha sottolineato - sia necessario un nuovo Patto per il Sud nel quale siano chiari gli obiettivi e ben individuate le responsabilità e i poteri in caso di inadempienza, e che renda trasparente l'azione delle amministrazioni centrali, regionali e locali. Tra la fase di transizione verso il federalismo fiscale e la fase di una nuova infrastrutturazione del Mezzogiorno sul modello dei momenti migliori delle politiche meridionaliste - ha concluso il ministro - vi deve essere una precisa sincronia. Solo così quell'assunzione di responsabilità delle classi dirigenti meridionali nei confronti dei cittadini, della comunità delle Regioni che intervengono nella perequazione e dello Stato centrale potrà dirsi piena".

Loiero “Il partito del sud ripropone questione meridionale”. "Il divario tra sud e nord è aumentato esponenzialmente e conferma il trend negativo ormai consolidato degli ultimi dieci anni". Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, intervenendo alla presentazione del rapporto annuale Svimez sull'economia del Mezzogiorno. Loiero, facendo riferimento alla disoccupazione nel Mezzogiorno, ha sostenuto, secondo quanto riferisce una nota, che "la questione si pone in tutta la sua gravità soprattutto se confrontata al generale disinteresse, nella percezione nazionale collettiva, delle realtà meridionali perché rappresentate come territori dissipatori o peggio dissipatori e collusi. In tale ottica, il movimento politico e culturale che converge nella creazione del 'Partito del Sud' comporta quantomeno il risvolto positivo di riproporre in tutta la sua centralità la questione meridionale nell'agenda del dibattito politico". Secondo Loiero, "ciò che veramente colpisce nella disamina delle scelte strategiche che stanno oggi caratterizzando l'azione politica nazionale è l'assenza della reale applicazione del principio di uguaglianza di trattamento fra i cittadini su tutto il territorio italiano, posto alla base della nostra Costituzione, che peraltro sta producendo profondi cambiamenti nelle popolazioni del Sud Italia e un serpeggiante senso di insofferenza, del quale il Governo farebbe male a non prenderne coscienza".

Bassolino “Tutti accolgano allarme”. "La Svimez lancia un vero e proprio allarme sulla situazione meridionale. Credo sia un allarme giusto che deve essere accolto da tutti". Così il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino alla presentazione del rapporto Svimez 2009. "Per il settimo anno consecutivo il Pil nel Mezzogiorno va peggio che nelle altre parti del Paese, non era mai successo nei lunghi cicli della vicenda meridionale. E neanche la minore apertura internazionale del Mezzogiorno ci ha messo al riparo dalla crisi che invece ha fatto emergere ancora di più la debolezze strutturale della nostra economia", rileva Bassolino. A danneggiare il Sud è anche "il racconto unilaterale che si fa sul Mezzogiorno. Un conto è vedere i difetti, i limiti, altro è dare una rappresentazione tutta nera, tutta negativa. Questo non solo non aiuta ma diventa un alibi usato strumentalmente per ridurre le risorse che invece spettano al Mezzogiorno, per dirottarle verso altre aree del Paese". Perciò "c'é bisogno di portare avanti una grande battaglia politica e culturale anche al di là degli schieramenti. Bisogna che ci sia un racconto più vero e più giusto del Mezzogiorno, bisogna far vedere anche le tante cose positive che si fanno, ad esempio in Campania, con gli investimenti nelle infrastrutture e trasporti, nella ricerca scientifica, con poli di eccellenza come Nola; questo non significa dimenticare e non vedere le cose che non vanno, ma significa vedere i diversi volti del Sud". "Nessuna autosufficienza sudista, ma, all'opposto, la necessità di contribuire a costruire una nuova prospettiva di sviluppo per il Mezzogiorno e il Paese". E' la direzione indicata dal governatore campano Antonio Bassolino, intervenuto alla presentazione del rapporto Svimez. "Anni fa - ha ricordato Bassolino - il Parlamento votò un documento impegnativo dove si stabiliva che il 45% degli investimenti dovesse riguardare il Mezzogiorno. Ora siamo al 36% e quell'obiettivo non è stato quindi rispettato né dai governi di centrosinistra né di centrodestra. E' dunque fa bene la Svimez a dire la verità". "Bisogna dire tutto. E' giusto analizzare le responsabilità interne al Mezzogiorno e gli errori ma si vedono ormai chiaramente anche le responsabilità di Roma e dei diversi governo. A Roma sia i partiti di centrosinistra che di centrodestra, devono raccogliere l'allarme lanciato dallo Svimez. E' indispensabile avere una svolta e l'impegno di tutti. C'é una politica nazionale da costruire, c'é la necessità di connettere politiche regionali e politiche nazionali", ha sottolineato il presidente della Regione Campania.

Laratta (PD) “I giovani scappano”. "Il Sud si va spopolando sempre di più. Lo stiamo denunciando da anni, ma nessuno ci ascolta". Lo afferma, in una nota, il parlamentare del Pd Franco Laratta. "I nostri piccoli comuni - prosegue - sono ridotti al lumicino: in molti casi manca più del 50% dei residenti. Nelle zone interne della Calabria i comuni sono ridotti ad una sorta di 'villaggi fantasma' con tutti vecchi e malati. I giovani scappano via, cercano fortuna altrove". "I dati Svimez - aggiunge - sulla fuga dal sud verso il nord, sono drammatici e segnano il fallimento di tutte le politiche a sostegno del Sud. Ma quei dati sono superati dalla realtà. Infatti nel sud molti vanno via pur mantenendo la residenza nei comuni di origine. In pratica risultano residenti molti più cittadini di quanto non vi abitino realmente". "Quello che è poi grave - afferma Laratta - è che dal sud vanno via soprattutto diplomati e laureati, togliendo così alla società meridionale le migliori energie intellettuali. I dati sono ancora più gravi leggendo quanto è accaduto nel solo 2008. Anno in cui la fuga è stata praticamente di massa. Anno in cui è iniziata l'era del governo più antimeridionale che si ricordi". "Il fallimento - conclude - riguarda tutte le istituzioni: lo Stato, come enti locali, Regioni. La politica per il sud è stata un fallimento da tutti i punti di vista. Bisogna pensare ad altro: aiuti, sussidi, investimenti, impresa, leggi speciali per il lavoro. Ma bisogna fare presto"

Occhiuto (Udc) “Aumenta frattura tra nord e sud”. "La radiografia del rapporto Svimez evidenzia che la gravità della frattura tra l'economia del Nord e quella del Sud è dovuta soprattutto al fallimento delle classi dirigenti del Mezzogiorno e di alcuni governi regionali". A sostenerlo, in una nota, è Roberto Occhiuto, capogruppo dell'Unione di Centro nella Commissione Finanze della Camera. "La ricetta migliore che la politica possa dare in questo momento - prosegue Occhiuto - è quella di smascherare l'alibi di un Governo a trazione leghista che continua a sottrarre risorse al Sud sfruttando le incapacità della politica meridionale. Lo sviluppo del Sud ha bisogno di cure complessive e strutturali per recuperare il ritardo netto rispetto al resto del Paese". "Non è tuttavia con la logica dei 'leghismi', con i partiti del Nord o del Sud - conclude il parlamentare dell'Udc - che si potrà diminuire la distanza che spacca a metà il Paese"

Trematerra (Udc) “mancata progettualità della Regione”: "Il Rapporto Svimez sul sud dice anche, incontrovertibilmente, che vi è l'incapacità delle classi dirigenti del sud di affrontare i suoi problemi". E' quanto afferma, in una nota, il capogruppo dell'Udc alla Regione, Michele Trematerra. "Non si scappa da questo assunto - prosegue Trematerra - che richiederebbe l'assunzione delle proprie responsabilità. Se l'entroterra calabrese è abbandonato e i giovani sono costretti alla disoccupazione e alla fuga, è segno che vi è una grave disattenzione della Regione che non ha scuse. Dovuta al fatto che, specie in questi ultimi anni, non si è riusciti, per esempio, a organizzare una politica in favore della montagna e della collina degna di questo nome". "Al di là di contributi a pioggia per feste e sagre - sostiene ancora Trematerra - la politica della Regione in favore dell'entroterra non ha saputo fare. E' mancata ogni progettualità che favorisse il ripopolamento di aree in cui in un decennio si è perso più o meno il 50 per cento della popolazione. E' assente del tutto, in Calabria, una valorizzazione turistica e culturale dell'entroterra volta a valorizzare le risorse storiche ed ambientali. Questi sono i fatti con cui una seria riflessione dovrebbe fare i conti, il resto è demagogia".

Perugini “Convocare stati generali del sud”. "Sono d'accordo con il presidente Lombardo e lo sto denunciando da mesi: questo governo ha disatteso tutti gli impegni per il sud, concentrando le sue politiche a favore del nord, spinto dal vento leghista". Lo sottolinea Salvatore Perugini, Sindaco di Cosenza e vice Presidente Anci. "Già nei giorni scorsi - aggiunge - ho detto che non vedo la necessità di un nuovo partito territoriale. Credo invece fermamente nella necessità che le istituzioni del mezzogiorno creino una rete per risollevare lo stato sociale, economico e legale del sud". "Per questo - evidenzia - propongo a Lombardo, ai miei colleghi Scopelliti, Emiliano, al sindaco di Salerno a tutti i presidenti di Regione, ai sindaci e ai presidenti delle Province meridionali di organizzare una riunione degli Stati Generali durante la quale discutere dei nostri problemi e soprattutto proporre soluzioni e prendere impegni concreti per cambiare in meglio la vita dei cittadini. Sarà un banco di prova e di maturità riuscire a metterci tutti intorno ad un tavolo, di ogni colore politico, assumere delle decisioni, applicare quelle di nostra competenza e poi proporre al Governo, alle forze economiche e sociali del Paese un patto di sviluppo e di rilancio. Se anche in questo caso il Governo non farà la sua parte - conclude Perugini - dovrà spiegarlo a tutto il Paese, a tutte le forze produttive, a tutti i cittadini".

 

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