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Più fondi alle Università virtuose

 

Soldi in più agli atenei virtuosi, sbloccati i concorsi. Trento in testa, l’Unical tra i “bravi”, in rosso gli altri atenei calabresi

24 lug 09 L'Università di Trento, i politecnici di Milano e di Torino sono fra le Università migliori in Italia. Così comincia la classifica degli atenei più virtuosi secondo una prima analisi fatta dal ministero dell'università e della ricerca scientifica sulla base di nuovi criteri di valutazione approvati oggi dal Consiglio dei ministri. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma 'Tor Vergata', l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l'Università del Sannio di Benevento. Agli ultimi posti Macerata, Foggia, Palermo e Messina. Piccola e morigerata. L'università di Trento si è aggiudicata la palma dell'ateneo più virtuoso incassando quest'anno il 10,69% di finanziamenti in più, 6 milioni extra, grazie alla sua capacità di intercettare, attraverso propri progetti, i finanziamenti europei. Ma nella categoria "virtuosi" si piazzano anche altre 27 università protagoniste di buone performance. Per la prima volta in Italia quest'anno il ministero dell'Istruzione ha, infatti, assegnato una parte dei fondi destinati alle università, il 7% del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo), cioé 525 milioni di euro, in base alla qualità della ricerca (2/3) e della didattica (1/3). Subito dopo Trento si sono piazzati i Politecnici di Milano e di Torino che se se la sono cavata egregiamente su più fronti: didattica, ricerca, capacità di autofinanziarsi, buone valutazioni degli studenti, processi formativi positivi (numero di docenti adeguato in rapporto al numero degli studenti), presenza di molti progetti assegnati dal Programma Nazionale di Ricerca. Molte le Università del Centro-Sud promosse: Roma "Tor Vergata", l'Università di Chieti e Pescara, l'Università della Calabria, l'Università Politecnica delle Marche, l'Ateneo della Tuscia, il Politecnico di Bari e l'Università del Sannio di Benevento. Un altro drappello, altrettanto nutrito, di atenei ha invece ottenuto meno finanziamenti perché al di sotto degli standard qualitativi previsti. A guidare gli "inadempienti" è l'ateneo di Brescia con buona pace del ministro Gelmini che proprio lì ha studiato. Tra le università che dovranno rimboccarsi le maniche per recuperare terreno ci sono anche due atenei della Capitale - La Sapienza e Roma Tre - e le università napoletane (Parthenope, prima e seconda università, Orientale). In fondo alla classifica si piazzano, a pari demerito (-3% di finanziamenti ricevuti in base ai nuovi criteri), Messina, Palermo, Foggia e Macerata. L'erogazione dei finanziamenti del 7% alle Università di Trieste, Firenze e Siena è, invece, stata sospesa in attesa della presentazione di un piano finanziario di risanamento dei bilanci che attualmente risultano in rosso.

Soldi in più agli atenei virtuosi. Nuovi ritocchi all'università italiana in una sorta di lifting a più riprese che sarà completato in autunno con la riforma del reclutamento e della governance. Il consiglio dei ministri ha dato, infatti, oggi il via libera (in prima lettura) alla più volte annunciata Agenzia per la valutazione del sistema universitario (Anvur) e il ministro Gelmini ha firmato provvedimenti che sbloccano 1.800 concorsi e distribuiscono, per la prima volta in Italia, una parte (7%) dei fondi destinati alle università in base al merito e dunque soldi in più soltanto agli atenei migliori. "Non c'é alcun intento punitivo, ma la volontà - ha tenuto a precisare il ministro - di spronare tutti a dare il meglio, a non accontentarci di un sistema universitario che ha luci e ombre. Se vogliamo rispondere alla crisi si parte dalla scuola, dall'università con la capacità di difendere ciò che funziona ma anche di mettere mano ai problemi".
DOPO LUNGHISSIMA GESTIONE PRIMO OK ALL'ANVUR La nuova Agenzia valuterà la qualità di atenei ed enti di ricerca e il suo giudizio sarà determinante per distribuire una parte del Fondo di finanziamento ordinario a chi raggiungerà i risultati migliori. L'Anvur (che sostituisce e unifica Cnvsu e Civr, i due comitati di valutazione attualmente esistenti) metterà sotto la lente la didattica (anche con riferimento ai livelli di apprendimento degli studenti e al loro inserimento nel lavoro), le strutture, l'acquisizione di finanziamenti esterni, lo scambio di ricercatori, la qualità della ricerca (con il sistema peer review, cioé la valutazione anonima di illustri accademici internazionali). Non solo. L'Agenzia propone anche i requisiti per l'istituzione di nuovi atenei o sedi distaccate, per l'attivazione dei corsi di studio, dei dottorati, dei master e delle scuole di specializzazione. Ogni anno redigerà un Rapporto sullo stato dell'arte. L'Anvur sarà composta dal presidente, da un consiglio direttivo e dal collegio dei revisori dei conti. Tutti resteranno in carica per 4 anni e non potranno essere nuovamente nominati.
PIU' SOLDI AD ATENEI VIRTUOSI Per la prima volta in Italia il ministero ha assegnato una parte dei fondi destinati alle università, il 7% del Fondo di finanziamento ordinario (Ffo), cioé 525 milioni di euro, in base alla qualità della ricerca (2/3) e della didattica (1/3). Da una prima ricognizione emerge che l'Università di Trento, i Politecnici di Milano e di Torino sono tra le Università migliori in base ai nuovi parametri. Hanno ottenuto meno finanziamenti invece 27 Università, tra cui anche i due atenei della Capitale Roma Tre e La Sapienza, che non hanno gli standard qualitativi previsti. Tra i parametri presi in considerazione per l'assegnazione dei fondi, la capacità di intercettare finanziamenti europei per la ricerca, la percentuale di laureati che trovano lavoro a 3 anni dalla laurea, la presenza di corsi affidati a propri insegnanti di ruolo, la regolarità degli esami.
SPAZZATI VIA CORSI INUTILI Il ministro Gelmini ha inviato alle Università una nota in cui sono contenute una serie di misure per eliminare i corsi di laurea non necessari (quelli, ad esempio, con pochi studenti). Già ne sono stati tagliati il 20%, ora sarà possibile ridurli ulteriormente (i corsi di specializzazione di medicina, ad esempio, sono passati da 1600 a 1200). Ridotti anche i settori disciplinari.
VIA LIBERA A 1.800 CONCORSI Con la direttiva firmata oggi dal ministro Gelmini si avviano le procedure per la formazione delle commissioni di concorso in base alle nuove regole per il reclutamento dei professori universitari e dei ricercatori. I concorsi banditi nelle due tornate nel 2008 erano stati sospesi dalle nuove norme contenute nel DM 180 che impongono le nuove e più trasparenti modalità di formazione delle commissioni. Si tratta di 1800 concorsi. Per quanto riguarda i ricercatori la valutazione avverrà secondo parametri riconosciuti anche in ambito internazionale.

Soddisfatto per i fondi Rettore Latorre. "Abbiamo molte buone ragioni per guardare con particolare soddisfazione e rinnovata fiducia alla decisione assunta questa mattina dal Consiglio dei Ministri". Lo afferma in una nota il Rettore dell'Università della Calabria, Giovanni Latorre, circa i fondi assegnati agli atenei virtuosi. "In attesa - prosegue - dei risultati ufficiali, che saranno pubblicati sul sito del Ministero della Ricerca il 29 luglio, non posso che salutare con gioia l'anticipazione delle decisioni assunte stamani dal Consiglio dei Ministri, le quali confermano lo stabile posizionamento dell'Università della Calabria tra i migliori Atenei d'Italia". "Non è secondario rilevare in particolare - aggiunge Latorre - come la graduatoria del Ministero sia basata, per due terzi, tenendo conto della qualità della ricerca, e per un terzo, in base alla qualità della didattica. Che dire di più? Ogni parola ulteriore non aggiungerebbe nulla alla particolare soddisfazione che avvertiamo in questo momento di far parte del gruppo delle Università valutate positivamente dal Ministero della Ricerca ma, non di meno, alla consapevolezza che questo nuovo significativo risultato non deve farci perdere di vista l'obiettivo di mantenere, sempre più, d'ora in avanti, la barra del nostro cammino lungo la strada della qualità e dell'efficienza". L'Università della Calabria - é scritto in una nota . si colloca al 19° posto tra i 27 Atenei "virtuosi", con l'1,09%. L'UniCal, in particolare, è la prima - ed una delle poche - Università che nel Mezzogiorno possono registrare un risultato positivo. Dietro all'UniCal, infatti, si collocano l'Università del Sannio (Benevento), con lo 0,75%, e il Politecnico di Bari, con lo 0,26%. Le altre università calabresi sono inserite, invece, nell'elenco dei 27 atenei sotto gli standard di valutazione considerati dal Ministero. "Dopo il Censis, che come noto ci ha collocato - prosegue Latorre - al primo posto tra le Università di grandi dimensioni per la qualità dei servizi, le strutture e il sito web; e dopo la classifica elaborata nei giorni scorsi da "il Sole 24 Ore", sulla base di dieci indicatori presi in considerazione dal Comitato Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e dall'Istat (per l'occupazione), classifica che colloca l'UniCal al 23° posto assoluto, arriva ora la graduatoria elaborata dal Miur, che suggella un trend davvero indimenticabile per la nostra Università". "Come abbiamo conquistato infatti questo traguardo - conclude Latorre - sarà facile, se non rispetteremo i parametri indicati dal Ministero, perdere posizioni e, conseguentemente, i finanziamenti che oggi ci vengono riconosciuti. Questa consapevolezza dovrà essere di stimolo per tutti a far ancora meglio e, possibilmente, a migliorare i risultati ottenutì".

La graduatoria dei virtuosi: Questa la classifica delle università virtuose diffusa dal ministero dell'università e ricerca scientifica (accanto al nome dell'ateneo è riportata la percentuale di finanziamenti ricevuti in più o in meno in base ai nuovi criteri):
- Trento 10,69%
- Politecnico Torino 5,22%
- Politecnico Milano 4,14%
- Bergamo 2,82%
- Genova 2,52%
- Milano-Bicocca 2,51%
- Roma 'Foro Italiaco' 2,35%
- Torino 2,18%
- Udine 1,95%
- Tuscia 1,80%
- Milano 1,69%
- Venezia 1,65%
- Chieti 1,50%
- Padova 1,37%
- Insubria 1,36%
- Bologna 1,33%
- Roma 'Tor Vergata' 1,28%
- Ferrara 1,12%
- Università della Calabria 1,09%
- Modena-Reggio Emilia 1,05%
- Politecnica Marche 1,01%
- Pisa 0,99%
- Piemonte Orientale 0,79%
- Sannio di Benevento 0,75%
- Pavia 0,33%
- Verona 0,31%
- Politecnico Bari 0,26%
- Brescia -0,39%
- Perugia -0,56%
- Roma Tre -0,79%
- Parma -0,91%
- Mediterranea di Reggio Calabria -1,06%
- Salerno -1,06%
- Lecce -1,16%
- Iuav-Venezia -1,34%
- Catanzaro -1,42%
- Napoli -1,52%
- Catania -1,60%
- Bari -1,94%
- Parthenope di Napoli -2,03%
- Cagliari -2,08%
- Roma 'La Sapienza' -2,11%
- Teramo -2,17%
- Cassino -2,21%
- Molise -2,29%
- Camerino -2,42%
- L'Orientale di Napoli-2,50%
- Seconda Università di Napoli -2,82%
- Basilicata -2,90%
- Sassari -2,95%
- Messina -3%
- Palermo -3%
- Foggia -3%
- Macerata -3%

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