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Iniziativa razzista della Provincia di Vicenza

 

Inaccettabile iniziativa razzista della Provincia di Vicenza: fuori i presidi del sud. Proteste

24 lug 09 Il leader del Movimento Diritti Civili, ed ex consigliere provinciale, Franco Corbelli, dopo l'iniziativa del Consiglio e dell'Amministrazione Provinciale di Vicenza contro i Presidi del Sud chiede al presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, di "promuovere una immediata iniziativa istituzionale per denunciare la grave e inaccettabile discriminazione sociale". "Di fronte - afferma Corbelli - all'iniziativa discriminatoria, di inaudita gravità e dal sapore razzista, del Consiglio e della Amministrazione provinciali di Vicenza che dicono no e chiudono le porte ai Presidi che vengono dal Sud è opportuno e doveroso che il Meridione faccia sentire la sua forte e civile protesta. Dalla Calabria, e in particolare dalla provincia di Cosenza, sono in molti gli operatori del mondo della scuola ad emigrare al Nord. Per questo chiedo al Presidente della Provincia Mario Oliverio di farsi promotore di una forte, significativa iniziativa istituzionale a difesa dei diritti degli insegnanti e dirigenti scolastici calabresi e meridionali e per stigmatizzare severamente il tentativo razzista di discriminare i professionisti del Mezzogiorno che vanno al Nord ad esportare la loro cultura e la loro grande professionalità". "Chiedo ad Oliverio - prosegue - di investire di questo problema l'intero Consiglio provinciale cosentino con una seduta ad hoc, con l'approvazione di un documento che condanni quello approvato dai loro colleghi di Vicenza e chieda il rispetto dei diritti di tutti i cittadini italiani, siano essi di Vicenza o di Cosenza".

De Gaetano (Prc) “Scritta pagina vergognosa”. "Con i soldi per abolire l'Ici tolti alle strade meridionali, con i problemi delle imprese del Nord appianati con i fondi Fas destinati al Sud, con l'Expo di Milano e le multe per lo sforamento delle quote latte 'coperte' finanziariamente dal Mezzogiorno pensavamo, sbagliando, di avere visto tutto". Lo afferma in una nota il segretario regionale di Rifondazione Comunista e consigliere regionale, Nino De Gaetano. "Ci hanno pensato - aggiunge - i consiglieri provinciali di Vicenza, invece, ad aggiungere un'altra, vergognosa pagina a quella che ha ormai assunto l'aspetto di un'autentica deriva antimeridionale nascosta dietro argomentazioni traballanti. Con 26 voti favorevoli su 27 il Consiglio provinciale dell'ente ha ufficialmente espresso la propria contrarietà alla nomina di présidi meridionali nelle scuole della provincia vicentina. I successivi, patetici tentativi di giustificare con ragioni pratiche la presa di posizione, seguiti dall'assicurazione che quanti arriveranno dal Sud saranno 'comunque' accolti a braccia aperte, aggiungono, se possibile, altro fastidio. La vicenda, infatti, è grave sotto ogni profilo. A partire da quello politico visto che l'ordine del giorno è stato approvato anche dai consiglieri del Pd. L'impatto devastante, però, la determinazione della Provincia di Vicenza lo esercita su un altro piano. Opponendo un 'istituzionale' veto a lavoratori del Sud - regolari vincitori di concorso e molto più felici, se potessero, di restarsene a casa propria - i consiglieri provinciali vicentini accolgono e, nello stesso tempo, alimentano beceri istinti fin troppo presenti in una regione in cui un bambino napoletano - è capitato a Treviso nei giorni scorsi - è stato costretto a cambiare scuola perché i compagni lo accusavano di puzzare in quanto meridionale". "L'incredibile ordine del giorno - conclude De Gaetano - della Provincia di Vicenza, insomma, è la spia di un più vasto 'clima' che la Lega Nord ha promosso a programma politico e il governo di centrodestra di Silvio Berlusconi sta traducendo in fatti trattando la questione meridionale come un'invenzione del Sud piagnucolone e corrotto. I 700mila emigrati in 10 anni dal Sud al Nord in cerca di lavoro purtroppo sanno che non è così".

Tripodi (PdCI) “Una vergogna senza limiti e senza decoro”. Per Michelangelo Tripodi, assessore regionale e segretario del PdCI Calabria, “non ci sono altre parole per definire quanto è accaduto a Vicenza, dove il consiglio provinciale ha approvato con 26 voti favorevoli su 27, compresi quelli del Pd, un ordine del giorno in cui si esprime la contrarietà alla nomina di presidi meridionali in città e negli altri comuni della provincia vicentina”. “Ormai non c'è più limite all'antimeridionalismo che serpeggia nel nord del paese – commenta Tripodi –. Un anti meridionalismo frutto della becera politica che stanno portando avanti a livello nazionale e locale il centrodestra e la Lega Nord, autentici nemici del Sud e della nostra Calabria. Ma che a Vicenza si sia giunti ad una scelta così vergognosa con l'assenso del Pd è veramente deleterio. Si sono raggiunti livelli di guardia veramente sconvolgenti”. “Mi chiedo a questo punto – prosegue il segretario regionale del PdCI – dove si arriverà se si andrà avanti di questo passo. E mi chiedo cosa ne pensano tutti quei parlamentari meridionali che siedono alla Camera e al Senato complici e colpevoli di tutti gli scippi che il Governo Berlusconi ha perpetrato e sta perpetrando nei confronti del Mezzogiorno e in particolare della Calabria per arricchire ulteriormente le regioni economicamente più forti del centro-nord”. “Quello che è successo a Vicenza – conclude Tripodi – è degno di un paese razzista della peggiore specie. Un provvedimento, se così lo si può definire, che umilia non solo i meridionali ma tutto il popolo italiano, spacca pericolosamente lo stato sociale e la cultura del nostro paese, calpestando quelli che sono i sacrosanti diritti sanciti dalla Costituzione italiana. Una scelta, tanto grave quanto vergognosa fuori dai confini della legalità, che deve essere condannata e respinta con ogni mezzo”.“Dopo i respingimenti, le ronde, il reato di clandestinità, si allarga il fronte razzista e xenofobo alimentato dalla Lega Nord e avallato dal centrodestra. Oggi, infatti, c'è una novità in più: anche settori del PD, come è successo a Vicenza, si fanno interpreti di una logica discriminatoria e oltranzista che spacca in due il Paese e che offende la Calabria e il Mezzogiorno”.

Stillitani “Scelta che non aiuta il dialogo”: "E' una scelta quella adotta dalla Provincia di Vicenza che ci sconcerta, che non aiuta il dialogo, che non va nella direzione giusta, ma al contrario acuisce il divario anche sul piano dei rapporti". Lo afferma in una dichiarazione il vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, Francescantonio Stillitani, che sul piano politico "boccia l'ordine del giorno approvato dal Consiglio provinciale di Vicenza sui presidi del Sud ed invita la Provincia di Vicenza a ritirare l'atto se non si vuole continuare a dividere il Sud dal Nord". "Il no - aggiunge - della Provincia di Vicenza ai presidi meridionali votato nei giorni scorsi dal consiglio provinciale della città veneta, è l'ennesima forma di razzismo nei confronti dei meridionali". Il vice presidente del consiglio regionale della Calabria, "invita tutti gli operatori turistici calabresi e meridionali, nel caso in cui la provincia di Vicenza non dovesse ritirare l'ordine del giorno, a dire no ai vicentini che vogliono trascorre le loro vacanze nel Mezzogiorno ed in Calabria, come forte risposta al razzismo del Nord". "Non posiamo essere accoglienti e sorridenti - afferma Stillitani - nei confronti di chi ci discrimina o pensa di calpestare la dignità dei calabresi e meridionali con le risorse economiche dei turisti. Non ci faremo comprare. Non capiamo per quali motivi i vicentini si debbano sentire più capaci dei meridionali e dei calabresi in particolare". "Non è certo responsabilità dei meridionali e dei calabresi - conclude - se sono più idonei dei nordisti ad assumere la direzione di alcune scuole del Nord"

Misiti “Grave atto di razzismo”. "Un gravissimo atto di razzismo culturale non degno di un paese civile". Così il deputato di Idv, Aurelio Misiti, definisce, in una lettera al presidente della Camera, Gianfranco Fini, la delibera bipartisan approvata dal Consiglio provinciale di Vicenza relativa alle assunzioni dei presidi provenienti dal Mezzogiorno. "Nessuna giustificazione organizzativa - aggiunge Misiti - può spiegare una mozione così assurda in una provincia così colta come quella di Vicenza. Chiederò al ministro Maria Stella Gelmini di riferire in Parlamento e al Governo di prendere posizione contro una così ingiustificata decisione". "La lettera - è detto in un comunicato - è stata sottoscritta anche da numerosi parlamentari di altri partiti politici"

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