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Processo morte Federica Monteleone

 

Processo morte Federica Monteleone, la madre esce urlando “Nessuno dice la verità”

01 lug 09 "Nessuno qui dice la verità. Dovrebbero uscire con le manette. Avremo modo di parlarne col ministro". Così Giuseppe Monteleone ha motivato la reazione della moglie, Maria Sorrentino, che è uscita gridando dall'aula del Tribunale di Vibo Valentia dove si sta celebrando il processo a nove persone accusate di omicidio colposo per la morte della figlia, Federica, deceduta dopo una settimana di coma dopo un black out in sala operatoria. La donna ha avuto la reazione nel corso della testimonianza di Dario Monti, consulente della procura che eseguì la verifica sull'impianto elettrico della sala operatoria dell'ospedale vibonese in cui si verificò il black out. Monti ha riferito di avere effettuato tre sopralluoghi senza essere informato che nel frattempo vi erano state altre verifiche nella sala. Il tecnico ha anche sostenuto che nell'intervento di appendicectomia cui fu sottoposta Federica, il rischio di shock elettrico è basso, anche in presenza di cattive condizioni della sala. In merito al black out ha aggiunto che è difficile stabilirne la causa, affermando che non sono emersi problemi di rilievo nella funzionalità delle apparecchiature medicali. Inoltre, ha aggiunto, ci fu lo scatto di un salvavita il che, a suo giudizio, significa che ci fu un sovraccarico di tensione a monte, ad esempio in un'altra sala operatoria. Monti ha anche sostenuto di avere saputo dal medico legale che sul corpo di Federica c'era una bruciatura ma di non avere trovato nulla in tal senso nella documentazione in suo possesso. In precedenza aveva deposto Giancarlo Bonaccursi, progettista dell'impianto elettrico della sala operatoria, il quale ha detto di avere saputo del black out il giorno stesso perché si trovava a Vibo. Il progettista ha sostenuto, tra l'altro, che i lavori eseguiti dall'impresa erano in parte difformi al progetto. Il titolare dell'impresa Antonino Stuppia, nel corso di dichiarazioni spontanee ha negato le difformità facendo rilevare le varie carenze del progetto. Il processo è stato rinviato al primo ottobre.

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