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Dir.resp. Pippo Gatto |
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30 mln di iva comunitaria frodati in Calabria
Frodi carosello sull’iva comunitaria scoperte dalla Finanza in tutta Italia: evasi 808 mln, 30 in Calabria 02 lug 09 La Guardia di finanza ha scoperto sull'intero territorio nazionale una maxi-evasione fiscale e numerose 'frodi carosello' all'Iva comunitaria: 808 milioni di euro sono stati sottratti a tassazione, mentre 110 milioni di euro di Iva evasa sono stati recuperati; 114 persone sono state denunciate alla magistratura per reati tributari, mentre gli evasori totali scoperti sono stati 115. Questi i risultati ottenuti attraverso il progetto Urano, un piano d'intervento ideato dal Nucleo speciale entrate della Guardia di finanza, che si è concretizzato in 192 controlli svolti dai comandi della Gdf in tutta Italia, dal mese di aprile 2008 fino ad oggi: nel mirino operatori economici che, a fronte di acquisti intra-comunitari, non hanno poi dichiarato i redditi conseguiti. Il meccanismo di frode, pur articolato, è piuttosto semplice. Dall'1 gennaio 1993, data dalla quale l'Iva sulle transazioni comunitarie si versa solo "a destino", senza controlli fisici lungo i soppressi confini doganali, sono aumentati i casi di quelli che, invece di versare l'Iva che scaturisce dalla vendita delle merci in territorio nazionale, si dileguano nel nulla. Ciò avviene grazie ad aziende fittizie che si interpongono tra i venditori europei e gli acquirenti nazionali, mediante un giro di fatture per operazioni inesistenti, dando vita alle cosiddette "frodi carosello". Le società fantasma (dette "cartiere", poiché effettuano appunto attività soltanto sulla carta), con due finte operazioni, prima simulano acquisti di merci dagli effettivi operatori esteri e, poi, cessioni ai reali acquirenti nazionali: il tutto ad un prezzo assolutamente competitivo, grazie all'Iva non versata, e con un notevole danno per l'erario. Il Nucleo speciale entrate è riuscito a scoprire questo sistema di frode grazie alle massicce elaborazioni informatiche richieste alla Sogei (partner tecnologico del ministero dell'Economia e delle finanze), tramite le quali è stato possibile incrociare i dati contenuti nella banca dati delle operazioni intra-comunitarie con le risultanze dell'Anagrafe tributaria, nella quale sono depositati i dati relativi ai redditi dichiarati. Le verifiche fiscali effettuate dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'operazione Urano si sono concentrate soprattutto al Centro (48%) e al Nord (33%) ma hanno riguardato anche il sud (19%). Il settore preso maggiormente di mira quello del commercio degli autoveicoli (75%), seguito dalle attività manifatturiere (14%). Di seguito una ripartizione delle verifiche fiscali su base regionale:
Regioni Verifiche Evasori Redditi non Imprenditori
totali dichiarati denunciati
Abruzzo 4 3 5.994.057 4
Calabria 4 4 30.562.004 6
Campania 23 22 34.518.082 14
Emilia Romagna 10 10 45.254.033 9
Friuli 3 3 1.293.783 4
Lazio 63 46 176.755.470 27
Liguria 2 2 7.914.134 1
Lombardia 40 37 135.794.821 26
Marche 3 3 7.881.022 2
Molise 2 1 3.121.806 1
Piemonte 7 6 28.497.313 3
Puglia 5 2 14.806.271 2
Sardegna 3 3 5.185.534 4
Sicilia 3 2 5.751.462 1
Toscana 6 4 9.968.650 2
Trentino AA 1 0 0 0
Umbria 3 1 7.728.617 1
Veneto 10 6 27.435.445 7
Totali 192 155 548.462.504 114
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