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Giro di fatture false, 36 arresti della Gdf
Giro di fatture false per giro di usura scoperto dalla Finanza nel cosentino. Soceità fantasma intestate a defunti. Truffe da 40 mln, 36 arresti 08 lug 09 Dalle prime luci dell'alba i militari della Guardia di finanza di Cosenza sono entrati in azione per l'esecuzione di 36 provvedimenti di fermo emessi dalla Procura di Paola nei confronti di persone accusati di una serie di truffe, riciclaggio e false fatturazioni. L'operazione ha avuto origine da un'indagine iniziata l'anno scorso e riguarda numerosi episodi di truffe in provincia di Cosenza. Tra i destinatari dei provvedimenti di fermo c'é un sottufficiale della Guardia di finanza, alcuni imprenditori cosentini. Gli investigatori hanno scoperto un giro di false fatturazioni per un importo di circa 40 milioni di euro. I provvedimenti di Fermo sono stati emessi dal Procuratore di Paola Bruno Giordano, e dal suo sostituto Eugenio Facciolla. Fatture false per giro d'usura. C'é anche un ingente giro di prestiti con tassi usurai nell'inchiesta della Guardia di Finanza di Cosenza che stamani ha portato all'esecuzione di 39 fermi, e non 36 come si era appreso inizialmente, nell'ambito dell'operazione chiamata 'Coffee-break'. I provvedimenti di fermo sono stati emessi dalla Procura di Paola che ha coordinato le indagini dei finanzieri. Le persone coinvolte nell'inchiesta sono imprenditori e professionisti che operano nella zona del Tirreno cosentino ed un sottufficiale della Guardia di Finanza. Dalle indagini sono state scoperte numerose imprese fittizie utilizzate per l'emissione di fatture false: con la documentazione contabile gli imprenditori chiedevano il rimborso dell'Iva e accedevano a finanziamenti pubblici. I finanzieri hanno scoperto anche che il meccanismo delle false fatture era finalizzato a nascondere un giro di usura con l'utilizzo di assegni post-datati, che erano a garanzia dei prestiti. I finanzieri hanno scoperto anche un complesso sistema per riciclare il denaro in altre regioni italiane. Per 27 dei 39 destinatari dei provvedimenti di fermo è stata disposta la detenzione in carcere. Gli indagati sono complessivamente 75 e sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere, frode fiscale, truffa, usura, riciclaggio e reinvestimento di capitali di provenienza illecita. I provvedimenti cautelari, oltre che in Calabria, sono stati eseguiti anche nelle province di Napoli, Pescara, Ascoli Piceno, Rimini, Ravenna, Forlì e Pavia. Società fantame intestate a defunti. Un uomo deceduto quattro anni fa è uno degli intestatari delle società fittizie individuate dalla Guardia di Finanza di Cosenza nell'ambito dell'inchiesta che stamani ha portato all'esecuzione di 39 provvedimenti di fermo nell'ambito dell'operazione 'Coffee Breack' coordinata dalla Procura di Paola. Il particolare è emerso nel corso della conferenza stampa svoltasi negli uffici della Procura della Repubblica di Paola. Dalle indagini è emerso che la società è stata costituita dopo la morte della persona a cui risultava intestata. Dai documenti analizzati dai finanzieri è stata trovata la fotocopia di una carta d'identità della persona deceduta. Gli investigatori hanno scoperto un ingente quantità di fatture false che riguardano numerose società fittizie. Le fatture, per importo di oltre 40 milioni di euro, serviranno per ottenere agevolazioni fiscali, rimborsi Iva e finanziamenti pubblici. Il Procuratore della Repubblica di Paola, Bruno Giordano ha evidenziato come "imprenditori che si prestano ad operazioni di questo genere inquinando anche il mercato legale. Questo è il motivo per cui siamo intervenuti con i decreti di fermo, per interrompere una spirale che rischiava di decentrare il prosieguo delle indagini e diventare, nel tempo, irrintracciabile. I 40 milioni di euro dà la percezione della grandezza dell'operazione e dell'importanza dell'intervento. Dalle indagini non è emerso nessun collegamento con la criminalità organizzata"
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