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Deliberazioni nordiste del Cipe

 

Deliberati i finanziamenti Cipe, per il sud solo la Sicilia. De Rose (Confindustria) “Sconcerta l’abbandono del Sud”

31 lug 09 Soprattutto nord. Nonostante una buona fetta di fondi (4,3 miliardi) va alla sola Sicilia, nel pacchetto di interventi varato oggi dal Cipe ci sono anche il tunnel del Brennero, l'alta velocità Milano-Verona, la metrotranvia di Bologna e la laguna di Venezia, oltre a risorse post-sisma per L'Aquila e il Molise e 500 milioni per gli ammortizzatori sociali. Misure per complessivi 5,2 miliardi (oltre al piano siculo, ci sono soldi per Palermo, per il fondo occupazione, il Molise e la fondazione Rimed) cui va aggiunto lo sblocco di 3 miliardi del Fondo infrastrutture messi in campo dal Comitato programmazione economica, con un occhio speciale alla 'questione meridionale'. Insomma il sud rimane discriminato con i suoi atavici problemi. Secondo il ministro dell'Economia Giulio Tremonti però "il Sud é questione nazionale" e i progetti per il Sud non finiscono qui. "Davanti a problemi di questo tipo la soluzione é avere una visione. La storia comincia con il Cipe e con i fondi Fas ma questi meccanismi assolutamente non finiranno nel 2013" ha detto. E' il programma attuativo regionale (Par) 2007-2013 della Sicilia - la prima regione "a farlo, le altre sono venute più tardi" ha osservato Tremonti, la regola è "vedere piano, dare soldi" - ad essersi accaparrato 4.313 milioni con grande soddisfazione del governatore Raffaele Lombardo. Ma sull'isola piovono pure vanno 150 milioni al Comune di Palermo e 220 milioni per il centro ricerche biomediche di Carini, fondazione RiMed. 60 milioni vanno al Molise per la ricostruzione post-sisma, ok inoltre all'anticipazione al 2009 di 500 milioni al Fondo occupazione per gli ammortizzatori sociali, in totale 5,2 miliardi di risorse fresche. Tremonti ha comunque negato che gli stanziamenti a favore della Sicilia siano una nuova forma di assistenzialismo: "invece, nel piano c'é la fiscalità a favore dei nuovi investimenti produttivi" ha detto. In dettaglio, nel quadro del programma Infrastrutture strategiche, il via libera del Comitato ha sbloccato 3 miliardi destinati al progetto definitivo Galleria di base del Brennero (3,575 mld parte italiana); all'alta velocità Treviglio-Brescia (primo lotto 950 mln); alla ferrovia Circumflegrea (26,4 mln), alla metrotranvia Bologna (35,2 mln). E ancora per il sistema metropolitano campano (33 mln), il progetto definitivo SS 275 Maglie-Santa Maria di Leuca (135,3 mln). Finalizzata alla costruzione del Ponte sullo Stretto va segnalato lo spostamento dell'asse ferroviario di Cannitello, funzionale all'ubicazione della torre del Ponte. Per il Fondo Infrastrutture, il Cipe ha dato poi l'ok al raddoppio e interramento della linea ferroviaria Torre Annunziata-Pompei (58,6 mln), al terzo lotto tratta ferroviaria di collegamento tra le ferrovie Cumana e Circumflegrea (121,2 mln), al completamento delle carceri in costruzione in Sardegna, Emilia Romagna, Veneto, Liguria e Calabria (200 mln). Ci sono anche interventi di automazione dei passaggi a livello ed eliminazione inquinamento acustico Ferrovie Sud-Est area Bari (51 milioni in totale), la ricostruzione parziale strutture didattiche Università dell' Aquila (40 mln), interventi di salvaguardia laguna Venezia (50 mln). Via libera infine a un altro pacchetto di interventi, tra i quali figurano il riparto di 14,5 mln stanziati dalle Finanziarie del 2005 e 2007 per le zone colpite dai terremoti 1980-81 in Basilicata e Campania. "L'ammontare degli interventi infrastrutturali da dicembre 2008 raggiunge - ha detto il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli - 13,2 miliardi tra risorse pubbliche e private".

De Rose (Confindustria) “Sconcerta l’abbandono del Sud”. "E dopo tanto assordante silenzio finalmente si torna a parlare di Mezzogiorno". A sostenerlo, in una nota, è il presidente di Confindustria Umberto De Rose. "E' positivo - afferma De Rose - che la questione meridionale torni nell'agenda politica del Governo, dopo i numerosi scippi cui abbiamo dovuto assistere nell'ultimo periodo e, soprattutto dopo che, per oltre un anno, la Confindustria calabrese è rimasta sola ed inascoltata nella sua denuncia contro le politiche di abbandono del Sud". "Ciò che forse ancora non convince - prosegue - sono però le modalità con cui si vorrebbe affrontare la questione e, soprattutto, il sospetto se non il rischio che tutta questa agitazione attorno al problema possa servire solo a redistribuire incarichi e postazioni istituzionali. Ma senza dubbio ciò che lascia ancora più sconcertati è la scelta di privilegiare alcune aree dello stesso Mezzogiorno rispetto ad altre come pare stia avvenendo con l'immediato stanziamento di 4 miliardi di euro per la Regione Sicilia". "Ma il Mezzogiorno - prosegue De Rose - non è sempre stata una questione 'nazionale' da trattare in un progetto contestuale unico ed unitario? O forse ciò è anche la prova che fare politica in un area che ha prodotto grandi consensi al Governo produce di per sé un vantaggio, per dirla in gergo imprenditoriale 'competitivo' nei rapporti con il Governo stesso? O forse è anche il risultato del fatto che i nostri parlamentari regionali sono troppo occupati a discutere e confrontarsi su tutt'altro fuorché sul futuro del nostro territorio, per cui soltanto oggi scoprono il rischio che possano essere fatte scelte, pur meridionali, ma sempre penalizzanti per la nostra regione? Ma se anche la Calabria ha concertato e licenziato il suo Par sui Fondi per le aree sottosviluppate cos'é che impedisce di destinare ed impegnare, nel breve, risorse finanziarie importanti anche per lo sviluppo della nostra regione? Perciò non è credibile chi in Calabria oggi fa a gara per salire sul carro degli interventi con proposte, idee e progettualità tanto originali quanto poco realizzabili". "Ma fino ad oggi dove sono stati costoro? I silenzi - conclude De Rose - registrati fino a ieri non possono diventare, di colpo e per incanto, le proposte di oggi. Certamente da calabresi non lasceremo che la bandiera meridionalista sia agitata da chi, sin qui, ha contribuito ad impoverire il Mezzogiorno che invece sarebbe potuto essere una risorsa strategica per lo sviluppo dell'intero Paese"

Errani “Iniziative unilaterali del Governo”. "Leggo dalle agenzie che il Cipe avrebbe deciso un nuovo metodo secondo il quale sarebbero ridiscussi i Par (Piani di Attuazione Regionale) dei Fondi per le Aree sottosviluppate (Fas) regionali già approvati dal Cipe stesso. Di questa novità, la Conferenza delle Regioni non ne ha discusso e neppure ne ha avuto informazione". Lo ha affermato il presidente della Conferenza delle Regioni Vasco Errani, secondo il quale questa "é la conferma che, ancora una volta, le relazioni tra Governo e Regioni sono, nei fatti, compromesse da continue iniziative unilaterali". "Ribadisco l'urgenza dell'incontro con il Presidente del Consiglio dei Ministri, per risolvere questa situazione che, via via, si fa sempre più insostenibile. Per quanto riguarda i Par regionali, ribadisco - ha detto ancora Errani - che nell'accordo del marzo scorso sugli ammortizzatori sociali in deroga, il Governo si è impegnato a finanziare pienamente tutti i Piani di Attuazione Regionali, espletata la procedura dal Ministero dello Sviluppo economico. Questo è l'accordo e ci aspettiamo che il Governo, coerentemente, lo rispetti". "Oggi abbiamo preso atto dell' approvazione del Par per la Sicilia - ha concluso Errani - E' un fatto positivo, ed è evidente che ciò deve essere fatto anche per tutte le altre Regioni, a partire da quelle del Mezzogiorno".

In CDM nessun dibattito sul piano per il sud. Del piano per il sud non si è discusso nemmeno nel corso del Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) che ha preceduto il Consiglio dei ministri. Il Cipe, infatti, è stato dedicato soprattutto alla Sicilia ed in particolare dello sblocco dei fondi Fas in favore dell'isola. Molto tempo, secondo quanto riferito, è stato poi riservato alla situazione di Palermo: vi sarebbe stata infatti un'animata discussione fra i sostenitori della necessità che fossero date delle risorse al capoluogo siciliano, soprattutto per affrontare l'emergenza rifiuti, e chi invece riteneva che quelle risorse non potessero essere assegnate in questo modo dal governo. Alla fine ha prevalso la linea dei primi, e a Palermo sono stati assegnati 150 milioni di euro. Di Mezzogiorno, sempre nel corso del Cipe, si sarebbe parlato ma esclusivamente per quanto concerne i progetti infrastrutturali varati su proposta del ministro competente, Altero Matteoli. Nessun accenno, invece, al 'piano del Sud' né nel Cipe, né nella successiva riunione del Cdm.

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