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Accesso al credito, l'aiuto di Calabria Etica

 

L’aiuto di Calabria etica a chi è escluso dal circuito del credito

11 lug 09 "Le persone e le imprese che trovano ostacoli nell'accesso al credito potranno confidare in una sponda di sostegno offerta dalla Fondazione Calabria Etica, presieduta da Luigi Bulotta". E' quanto si afferma in una nota della Fondazione. "Si tratta - prosegue il comunicato - di una iniziativa tesa a garantire, attraverso un apposito fondo, microcrediti a piccole imprese e famiglie che trovano spesso difficoltà nel ricorrere a prestiti bancari per l'assenza di garanzie adeguate". "Il progetto - aggiunge la nota - promosso dall'ente regionale, in collaborazione con la Banca Popolare Etica e la Caritas delle Diocesi di Catanzaro, Crotone, Lamezia Terme, Reggio Calabria e Rossano, cui ha aderito anche il comune della Piana, si inquadra nell'ambito del programma Amica (Azioni microcredito Calabria). L'obiettivo del progetto è quello di dare una boccata d'ossigeno a quanti sono esclusi dai circuiti finanziari tradizionali, quali le microimprese e soggetti svantaggiati come anziani, famiglie con fasce di reddito basso, giovani italiani e immigrati che abbiano un lavoro stabile e siano residenti in Calabria da almeno due anni". "Un sostegno socio-assistenziale concreto - si afferma nel comunicato - con cui si vuole alleggerire le condizioni di precarietà economica dei cittadini meno abbienti che soffrono maggiormente la grave crisi che imperversa nel nostro Paese. Il credito erogato dal sistema bancario raggiunge una minima parte della popolazione: molte famiglie, soprattutto nel Sud, non hanno accesso al credito, come pure molte piccole imprese di nuova costituzione che non hanno la possibilità di svilupparsi". "Le condizioni sociali della Calabria - è detto nella nota - sono tra le più critiche in Italia, in relazione sia alle condizioni di vita e all'incidenza della povertà, che alle dotazioni di servizi alle persone e alle imprese. Più di un quarto delle famiglie residenti (27,1%) risulta sotto la soglia di povertà, rispetto al 26,7% della media del Mezzogiorno ed al 13,2% nazionale. Le aree del disagio si stanno estendendo dalla popolazione ad elevato livello di esclusione (famiglie monoparentali, soprattutto con donne capofamiglia, anziani non autosufficienti con basso reddito, immigrati non regolari, disoccupati, portatori di handicap, ex detenuti), anche ad altri segmenti di popolazione, come le famiglie numerose monoreddito, i ceti operai, i giovani con livelli medi di istruzione". "La carenza di una adeguata pianificazione sociale - aggiunge il comunicato - non ha permesso lo sviluppo di un sistema sociale adeguato alle esigenze della nostra regione: il settore sociale si è in prevalenza caratterizzato come mero distributore di trasferimenti monetari, che hanno rappresentato, infatti, gran parte della spesa sociale regionale, e non come fornitore di servizi alla persona e alla comunità, per lo più disorganicamente delegati alle forze del terzo settore, della beneficenza e dell'iniziativa privata speculativa". "Il microcredito - prosegue la nota - è uno strumento di finanza etica utile nella lotta alla povertà ed alla esclusione sociale. Il precursore su scala mondiale è Muhammad Yunus, economista e premio Nobel per la Pace, che nel 1976 ha fondato in Bangladesh la Grameen Bank, istituto che attraverso la forte determinazione di Yunus, si è distinto per aver sperimentato l'erogazione di piccole somme alla popolazione indigente". "I dettagli del programma - conclude il comunicato - saranno illustrati in una conferenza stampa martedì 14 luglio, alle ore 12, presso la sala giunta del comune di Lamezia Terme. All'incontro parteciperanno il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza; il presidente della Fondazione Calabria Etica, Luigi Bulotta; l'assessore alle politiche sociali del comune di Lamezia, Elvira Falvo e Marina Galati, della Banca Popolare Etica".

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