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Titolo Cronaca

 

Alluvione di Vibo, il Governo proroga l’emergenza. 51 le aziende ammesse al finanziamento

03 lug 09 Il Consiglio dei ministri ha prorogato lo stato di emergenza già dichiarato nel territorio della provincia di Vibo Valentia per completare gli interventi di ripristino dei danni causati da eventi alluvionali. E' quanto si legge nella nota di Palazzo Chigi trasmessa al termine del Cdm.

51 le imprese ammesse al finanziamento. La Commissione di valutazione delle domande di finanziamento da parte delle imprese del Vibonese colpite dall'alluvione ha concluso nei giorni scorsi l'esame delle pratiche presentate dalle aziende beneficiarie. Su oltre cento domande pervenute sono state 51 le aziende ammesse, quelle, è scritto in una nota, che hanno dimostrato buona capacità tecnica e soprattutto reddituale dei propri progetti. In totale, prosegue la nota, sono stati attivati 18 milioni di investimenti e più di 12 milioni di aiuti sono stati assegnati per la ripresa produttiva dell'Area industriale di Porto Salvo, già gravemente compromessa con i danni alluvionali ed aggravata dalla pesantissima crisi economica attualmente in corso. "Si tratta di risorse preziose e nemmeno un centesimo va sprecato", ha detto il presidente della Regione Agazio Loiero, commissario per l'emergenza che è stata prorogata dal governo. "Scopo del bando - ha aggiunto - è infatti la piena e convincente ripresa produttiva delle aziende economicamente e finanziariamente sane per garantirne la crescita duratura, aumentarne la competitività e rafforzarne i livelli occupazionali". Gli aiuti, provenienti dalle misure previste nell'Accordo di Programma Quadro "Emergenza Vibo" prevedono tre tipologie di intervento: aiuti fino a 125.000 euro per investimenti non superiori a 250 mila (sono 43 le imprese ammesse ai contributi per un ammontare complessivo di investimenti pari a circa sei milioni di euro e contributi pari a circa tre milioni); fino ad un milione di euro per investimenti non superiori a un milione di euro (otto imprese ammesse, per un ammontare di investimenti attivati pari a circa 5,5 milioni di euro e contributi per 2,8 milioni circa); infine, aiuti per la delocalizzazione delle imprese ubicate nell'Area Ex Saima: per le aziende, non sono stati previsti gli investimenti in opere murarie, che verranno realizzati direttamente dal Consorzio Industriale per lo Sviluppo della Provincia di Vibo Valentia per un valore di investimenti pari a circa 6,4 milioni di euro. Delle oltre 100 domande pervenute alla Commissione, la metà, non sono state accolte, perlopiù a causa dell'assenza di disponibilità dei mezzi finanziari per la realizzazione dell'investimento. In questo senso - hanno spiegato i tecnici - é stata ancora una volta carente la collaborazione del sistema bancario che ha negato le delibere bancarie necessarie a dimostrare la sostenibilità finanziaria dell'intero progetto. E il dettato della Commissione europea, in assenza di mezzi finanziari propri o di terzi per la realizzazione degli investimenti, implica automatica esclusione dai contributi pubblici. "Lo sforzo per supportare il sistema imprenditoriale vibonese - ha assicurato Loiero - non si ferma qui. Dopo questo bando rimangono ancora preziose risorse da investire sul territorio. Per le aziende che non ce l'hanno fatta adesso, ci potrà essere un'altra chance. Per intanto auspichiamo che i fondi che trasferiremo alle 51 imprese dell'area industriale di Porto Salvo servano a garantire maggiore redditività e soprattutto mantenere e, se possibile, aumentare l'occupazione in tutta l'area interessata".

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