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Notizie di Cronaca

 

Sequestrato il depuratore di Aieta

09 lug 09 E' stato sequestrato il depuratore comunale di Aieta, un centro dell'alto Tirreno cosentino. Il sequestro è stato disposto dalla Procura della Repubblica di Paola (Cosenza) nell'ambito della stessa inchiesta che il 30 giugno scorso aveva portato all'adozione di un analogo provvedimento per altri cinque impianti. A motivare il sequestro, secondo quanto si è appreso, il cattivo funzionamento dei depuratori, con conseguente inquinamento del mare. Nell'ambito della stessa inchiesta la Procura di Paola ha emesso informazioni di garanzia nei confronti del sindaco di Aieta, Gennaro Marsiglia, di un tecnico comunale e del titolare dell'impresa che gestisce la manutenzione del depuratore. "La ditta - ha detto il sindaco Marsiglia - mi ha garantito la perfetta funzionalità dell'impianto di Aieta. Tutte le analisi hanno sempre confermato la qualità di funzionamento del depuratore. Ogni tre mesi l'impianto viene monitorato. Le analisi effettuate hanno sempre confermato che tutto procede in modo positivo. Ecco perché il sequestro del depuratore mi meraviglia".

Assolta dirigente Comune Lamezia

09 lug 09 La dirigente dell'Ufficio tecnico del Comune di Lamezia Terme, Caterina Vitetti, è stata assolta dall'accusa di concussione perché il fatto non sussiste. Vitetti, che stamani è comparsa davanti al Gup di Lamezia Terme, Carlo Fontanazza, per essere giudicata con rito abbreviato, era stata denunciata da un architetto, Caterina Pegna, che lamentava di avere subito le decisioni della dirigente dell'Ufficio tecnico che, abusando del suo ruolo, nel 2004 l'aveva costretta a fare entrare nell'esecuzioni di alcuni lavori una persona di sua conoscenza. Nel corso dell'udienza, in cui Pegna si è costituita parte civile, il pm, Paolo Petrolo, ha chiesto una condanna a due anni. Il Gup, invece, accogliendo la richiesta della difesa, rappresentata dall'avvocato Francesco Gambardella, ha assolto Caterina Vitetti perché il fatto non sussiste.

Rissa tra romeni a Cetraro, sei denunce

09 lug 09 Sei persone, tra cui due romene ed un romeno, sono state denunciate a Cetraro dalla Polizia perché si sono rese responsabili di una rissa. Alla base della discussione l'allontanamento volontario da casa di una romena che, insieme alla figlia di otto mesi, aveva abbandonato il convivente che vive a Cetraro. Rintracciata a Sparanise (Caserta) dagli agenti di Polizia del posto fisso di Cetraro e dai loro colleghi del commissariato di Santa Maria Capua Vetere, la donna, che è stata accusata di sottrazione di minore e sequestro di persona, era stata poi riportata a Cetraro. E' stato a questo punto che F.T, di 45 anni, G.P. (23) e L.T. (43) hanno iniziato a minacciare ed accusare il romeno M.S.B. (23) di avere favorito la fuga della sua connazionale. Ne è scaturita una discussione, tramutatasi in rissa, alla quale hanno preso parte anche altre due donne, entrambe romene, G.P. (23) e L.L. (42), nel corso della quale due dei partecipanti sono rimasti lievemente feriti.

Sabato e domenica chiuso per lavori il tratto A3 Lamezia-Pizzo

09 lug 09 Per consentire interventi di manutenzione alle opere in verde lungo l'asse calabrese dell'Autostrada Salerno-Reggio Calabria, dalle ore 21:00 di sabato 11 alle ore 7 di domenica 12 luglio, sarà chiuso al traffico, in entrambe le direzioni, il tratto compreso tra gli svincoli di Lamezia Terme e Pizzo. Lo rende noto l'Anas. "La chiusura - è scritto in una nota - si rende necessaria per consentire interventi in sicurezza in un tratto interessato da lavori di ammodernamento dove si transita a carreggiata unica. Per ridurre al minimo i disagi agli utenti è stata disposta una fascia oraria notturna. Il traffico proveniente da Salerno e diretto a Reggio Calabria sarà deviato sulla strada statale 18 con uscita dall'A3 allo svincolo di Lamezia Terme e rientro in carreggiata Sud allo svincolo di Pizzo". "Il traffico - prosegue l'Anas - proveniente dal Reggio Calabria e diretto a Salerno sarà deviato sulla strada statale 18 con uscita dall'A3 allo svincolo di Pizzo e rientro in carreggiata Nord allo svincolo di Lamezia Terme. I veicoli con altezza superiore a 4 metri saranno deviati sulla strada provinciale passante per San Pietro Lametino"

Nuovo collegamento delle Ferrovie Calabria tra Catanzaro Lido e Soverato

09 lug 09 "E' partito il primo locomotore delle Ferrovie della Calabria sui binari della rete ferroviaria italiana (Rfi) di quello che sarà il nuovo servizio ferroviario di collegamento tra Catanzaro Lido e Soverato". E' quanto si riferisce in una nota dell'ufficio stampa della Giunta Regionale. "Si tratta - continua la nota - di un'iniziativa fortemente voluta dal Presidente della Regione, Agazio Loiero, che vede in questo nuovo servizio un ulteriore tappa importante nella comunicazione interna dei territori calabresi". Sulla parete laterale del locomotore le Ferrovie della Calabria hanno voluto far comparire la scritta "verso più larghi orizzonti" per sottolineare l'importanza dell'evento. "Questo - afferma l'assessore regionale ai Trasporti, Demetrio Naccari Carlizzi - non è che un assaggio poiché il sistema di trasporto pubblico in Calabria ha bisogno di una forte innovazione. Stiamo cercando di reimpostare il rapporto con Trenitalia, che fino a qualche tempo fa era totalmente asimmetrico nei confronti delle regioni del Sud. Dopo una prima fase di contrapposizione, ora stiamo iniziando a fare dei passi insieme". Per l'assessore Naccari, Catanzaro lido è l'ennesima tappa del viaggio che lo sta portando a girare in treno tutta la regione, dove "emergono luci ed ombre perché ci sono buchi sia sulla rete che nell'esercizio. Su questo vogliamo intervenire perché si può migliorare il sistema attuale di trasporto e di infrastrutture, programmando, allo stesso tempo, per i prossimi anni, un ulteriore salto di qualità". "Naccari Carlizzi - conclude la nota - si è incontrato anche con il presidente delle Ferrovie della Calabria, Clara Ricozzi, e con il direttore della Divisione passeggeri di Trenitalia, Giancarlo Laguzzi, al fine di elaborare un programma comune per il trasporto pubblico in Calabria"

Il 2 settembre inizia la stagione venatoria

09 lug 09 "In bocca al lupo ai cacciatori per la nuova stagione venatoria, con l'auspicio che siano i primi difensori dell'ambiente e della natura calabresi". Così l'assessore regionale alla caccia Mario Pirillo, dopo la decisione di stamani della Giunta Regionale che ha deliberato il nuovo calendario venatorio 2009/2010. "Si parte il prossimo 2 settembre. - è detto nel comunicato - Fino al 31 gennaio 2010 (giorno della chiusura generale), la caccia sarà consentita su tutto il territorio regionale per tre giorni la settimana, a scelta del cacciatore, fra lunedì mercoledì giovedì sabato e domenica, con l'esclusione del martedì e venerdì, giorni di silenzio venatorio, così come previsto dalla normativa nazionale. "Anche quest'anno - ha dichiarato l'assessore Pirillo - abbiamo voluto seguire le indicazioni forniteci dall'Istituto nazionale per la fauna selvatica, che per legge deve essere sentito, mentre devo esprimere la mia personale soddisfazione anche nei riguardi dei membri della Consulta faunistica venatoria che hanno valutato positivamente i nostri sforzi". "Dal 2 settembre, dunque - conclude la nota - si potrà cacciare la tortora, il colombaccio, la cornacchia grigia, la ghiandaia, la gazza. Per la quaglia bisognerà aspettare il 6 settembre, il 20 invece per la lepre comune. Apertura della caccia al cinghiale confermata al primo ottobre e solo nei giorni fissi di giovedì sabato e domenica. Divieto su tutto il territorio per starna e coturnice, fatta eccezione per le manifestazioni cinofile con l'abbattimento del cosiddetto selvatico d'allevamento. Vietata la caccia, per dieci anni, nelle zone boscate percorse dal fuoco, così come prevede la legge-quadro in materia di incendi boschivi"

Coniugi uccisi dal figlio: era incapace d’intendere e di volere

09 lug 09 Al momento dell'omicidio dei genitori, Pasquale De Marco, di 36 anni, accusato di avere ucciso il padre Luigi, di 71 anni, e la madre Maria Campisano, di 59, era incapace di intendere e di volere. A questa conclusione sono giunti i periti nominati dai giudici della Corte D'Assise di Catanzaro dinanzi ai quali è in corso il processo a De Marco. I due periti sono stati sentiti stamani e durante la loro deposizione hanno raccontato la metodologia usata per compiere la perizia sull'imputato. "Se De Marco ha realmente ucciso i suoi genitori - hanno detto - c'é da considerare che lui al momento del delitto credeva che si trattasse di due persone che lo perseguitavano". Durante la deposizione è stato evidenziato anche che l'imputato già in passato aveva avuto problemi psichici e che faceva uso di farmaci. I coniugi De Marco scomparvero nel giugno del 2007 a Simeri Crichi (Catanzaro) ed i loro cadaveri vennero trovati nell'ottobre successivo nel crotonese. Pasquale De Marco ha sempre negato di aver ucciso i genitori e durante alcuni interrogatori ha sostenuto di essere vittima di una complotto per la sua attività di esperto informatico.

Castagna “Intervenga la Regione nella sibaritide”

09 lug 09 "Una delibera programmatica della Giunta regionale che individui ed indirizzi risorse certe e spendibili con immediatezza a favore delle aziende colpite e dei lavoratori interessati dall'improvviso e violento nubifragio di domenica scorsa". E' quanto sollecita, in una nota, il segretario generale della Uil Calabria, Roberto Castagna. "L'improvviso e violento nubifragio - afferma - accompagnato da grandine e vento, ha distrutto nel pomeriggio di domenica scorsa circa il 70% della produzione di drupacee (nettarine, pesche, noci pesche) ormai pronte per essere raccolte, manipolate e commercializzate. Da una prima stima si quantificano in oltre 800 i frutteti colpiti tra il Comune di Cassano e zona Cammarata, interessando prevalentemente aziende internazionalizzate di medio-grandi dimensioni come le Aziende Tocci, Nola, Caligiuri, Ardito, Perciaccante ed altri che avevano, come ogni anno, già avviato al lavoro oltre 1500 lavoratori". "Parliamo - aggiunge Castagna - di lavoratori agricoli stagionali che effettuano mediamente dalle 120 alle 160 giornate lavorative l'anno dalle quali ricavano il reddito, quasi sempre l'unico, per il sostentamento proprio e della famiglia. L'evento calamitoso di domenica scorsa uccide di fatto ogni speranza per i lavoratori di poter lavorare e assicurarsi un reddito per quest'anno e schiude le porte a drammatici problemi di ordine sociali e pubblico su larga scala in un territorio, quello del cassanese, già segnato fortemente da fenomeni di delinquenza organizzata". "Insomma - afferma il segetario della Uil - un'intera economia del comprensorio messa in ginocchio che travolge anche l'indotto stimabile in altre 300/400 postazioni lavorative e attività economico-commerciali connesse. Per le aziende si tratta di una perdita secca e pesante che potrebbe mettere in discussione le attività anche per gli anni successivi. Si tratterebbe, dunque, di intervenire, poiché la norma non lo esclude, espressamente tra i destinatari, i lavoratori dell'agricoltura di quelle aziende e di quel comprensorio". "Per le Aziende - conclude - diventa complicato appellarsi alla norma sulle calamità. Le ultime modifiche prevedono l'obbligo per le aziende di assicurarsi dagli eventi metereologici disastrosi come prevede il Piano assicurativo nazionale. Gli alti ed insostenibili costi assicurativi potevano essere sostenuti, contenuti e ridoti se fossero decollati anche in Calabria i Consorzi di difesa. Il costituito Codical (Consorzio di difesa calabrese) in realtà non è mai diventato operativo seriamente"

Coldiretti “Attivare il piano di sviluppo rurale per i danni nelal sibaritide ”

09 lug 09 "Attivare subito la misura 126 del Piano di Sviluppo Rurale della Calabria 2007-13 che ha una dotazione di 10 milioni di euro finalizzati alla concessione di aiuti per il ripristino del potenziale produttivo agricolo danneggiato da calamità naturali e l'introduzione di adeguate misure di prevenzione". Ad affermarlo è il presidente della Coldiretti della Calabria, Pietro Molinaro, circa gli interventi in favore delle imprese agricole colpite dai danni del maltempo. "Una misura - aggiunge - che, se attuata subito dalla Regione attraverso un apposito bando, può contribuire alla ripresa economica delle imprese agricole che hanno subito ingenti danni nella sibaritide, a causa dei disastrosi fenomeni atmosferici. Così facendo gli agricoltori possono migliorare la propria capacità di gestire i rischi e le crisi contro le calamità, tramite la ricostituzione della dotazione produttiva (impianti arborei da frutto, attrezzature, macchine e fabbricati funzionali alla conduzione) ed infrastrutturale che che hanno subito danni ingenti, nonché usufruire di aiuti per l'introduzione di adeguate misure di prevenzione attiva. E' necessario subito la delimitazione delle aree territoriali danneggiati con specifici provvedimenti emessi dalle Autorità competenti e il riconoscimento ministeriale dello stato di calamità". "L'intensità di aiuto - prosegue Molinaro - è pari al 100 per cento delle spese ammissibili calcolato sulla base del danno subito e dimostrato da adeguata documentazione ed asseverata da una struttura pubblica. L'attivazione della misura 126 del PSR, non è sostitutiva degli interventi ricompresi nell'azione del Fondo di Solidarietà Nazionale, che naturalmente, pur se sprovvisto attualmente di adeguate risorse, può essere attivato. I danni ingentissimi che si sono verificati nel Cosentino alle coltivazioni di pesche e albicocche, in piena produzione, e di agrumi, che a causa della grandine, la trombe d'aria e violente piogge torrenziali hanno messo in ginocchio la maggior parte delle aziende agricole del comune di Cassano Jonio, interessando 400 ettari di strutture specializzate ricadenti nel cosiddetto 'Distretto agroalimentare di qualita'', possono trovare quindi una prima rapida soluzione"

A Crotone parte la bonifica dell’ex discarica Tufolo

09 lug 09 Il mese di luglio, secondo quanto riporta una nota del Comune, segna una data importante per la città di Cotone riguardo le politiche ambientali e di recupero di aree inquinate messe in campo dall'amministrazione Vallone. "Si è dato, infatti avvio - aggiunge il comunicato - alle attività di campo per la caratterizzazione dell'ex discarica comunale per Rsu di Tufolo-Farina, area inserita nel 'Sito di interesse nazionale ai fini della Bonifica di Crotone e Cassano-Cerchiara'". "L'accordo di Programma quadro 'Tutela e risanamento ambientale' - afferma nella nota il vice sindaco e assessore all'ambiente, Arturo Crugliano Pantisano - sottoscritto fra il ministero dell'Ambiente e la Regione Calabria ha previsto un apposito finanziamento di 2.354.000 euro per la caratterizzazione e bonifica del sito della discarica di Tufolo. Fondi che sono stati sbloccati dall'amministrazione Vallone che é stata individuata anche titolare ed attuatrice dell'intervento". "L'appalto per la prima fase - prosegue il comunicato - rappresentata dalla caratterizzazione delle matrici ambientali, é stato vinto dall'Ati Toma Abele Trivellazioni srl - Tecnoparco Valbasento Spa di Matera, con un importo pari a 183,240,23 euro oltre Iva al 20%. Le attività di campo e le successive analisi di laboratorio dovranno concludersi entro la seconda settimana di settembre". "Quello che riteniamo fondamentale - continua Arturo Crugliano Pantisano - oltre a manifestare la naturale soddisfazione per il fatto che questa amministrazione ha avviato l'attività di recupero di un sito che per decenni era stato trascurato, è che sulla base delle risultanze dell'istruttoria in corso si procederà alla redazione del progetto di bonifica del sito. I risultati delle attività di caratterizzazione saranno, infatti, successivamente trasmessi alla Conferenza di servizi prevista per il Sin di Crotone istituita presso il ministero dell'Ambiente per la redazione del progetto di bonifica. Il recupero della discarica di Tufolo-Farina era uno dei punti fondamentali rispetto alle politiche di tutela ambientale che come amministrazione ci eravamo proposti ed è il segnale che quando in questo settore si lavora con unità di intenti i risultati non possono mancare". "Sulla stessa linea - conclude il comunicato - considerato anche il lavoro sinergico tra l'assessorato all'ambiente e la relativa commissione consiliare, il presidente della Commissione comunale ambiente, Michele Marseglia che sottolinea come il buon lavoro svolto dalla commissione su una tematica di grande emergenza ambientale ha prodotto il risultato di mettere finalmente mano al recupero di un'area fondamentale non solo per un quartiere ma per l'intera città"

All’ospedale di Vibo nuovo sistema di trattamento delle neoplasie

09 lug 09 Un nuovo sistema per il trattamento del tumore alla mammella è stato attivato nell'Unità operativa di chirurgia generale dell'ospedale 'Jazzolino' di Vibo Valentia. "Il cronoprogramma del direttore generale Rubens Curia - è detto in una nota dell'Asp - inteso, tra l'altro, a migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie, oggi raggiunge un altro importante obiettivo". "L'Unità operativa di Chirurgia generale del presidio "G. Jazzolino", diretta dal dott. Francesco Miceli - prosegue il comunicato - ha avviato, infatti, il trattamento delle neoplasie della mammella con l'ausilio di un moderno e avanzato sistema tecnologico che permette il riconoscimento del cosiddetto 'linfonodo sentinella'". "Ad eseguirlo - aggiunge la nota - è l'equipe formata dallo stesso dott. Francesco Miceli, dal medico nucleare dott. Enzo Fiorillo, dall'anestesista dott. Giuseppe Oppedisano e dal dott. Carlo Talarico, specialista di Chirurgia endocrina e della mammella che vanta una notevole e collaudata esperienza attraverso stage formativi presso le scuole universitarie di Perugia e Terni". "I primi interventi - si afferma nel comunicato - sono tutti perfettamente riusciti con piena soddisfazione di pazienti e operatori. Questo tipo di metodica consente di identificare il linfonodo che drena la sede di localizzazione del tumore mammario. In pratica rimosso il linfonodo diventa possibile identificare, grazie ad una sua valutazione istologica anche in via estemporanea, i casi in cui si rende necessaria una linfoadenectomia, procedura che viene riservata solo ai casi in cui si sia riconosciuta la presenza di metastasi linfonodale". "Questi interventi - è detto ancora nella nota - si sono resi possibili grazie alla recente acquisizione della più adeguata e sofisticata strumentazione oltre che al complesso percorso di formazione degli operatoti avvenuto in reparti universitari di rilievo nazionale. "L'importante acquisizione di tale metodica - dichiara nel comunicato Curia - consente di poter trattare con sempre più adeguate capacità professionali e strumentali i tumori mammari. L'applicazione della nuova tecnica chirurgica è nata dalla collaborazione tra Asp di Vibo Valentia e Medicina nucleare dell'Ospedale Pugliese-Ciaccio di Catanzaro." "Attualmente - si afferma nella nota - la metodica eseguita allo 'Jazzolino' viene applicata soltanto presso l'Azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio di Catanzaro, Germaneto e l'Azienda ospedaliera dell'Annunziata di Cosenza". "L'applicazione della metodica - dichiara Talarico nel comunicato - prevede due tempi: il primo riguarda l'inoculazione di un radiotracciante, eseguito in collaborazione con la Medicina nucleare dell'Ospedale Pugliese Ciaccio di Catanzaro, in attesa di riaprire la unità operativa di medicina nucleare, mentre il secondo, a distanza 6-18 ore, consiste nell'esecuzione dell'intervento chirurgico per la rilevazione del linfonodo sentinella (in caso di carcinoma mammario)"

 

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