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Beni per 5 mln sequestrati al clan Forastefano

 

Beni per 5 mln, case, auto, aziende, conti correnti, sequestarti al clan Forastefano a Cassano

28 lug 09 Un'operazione della polizia è in corso nel Cosentino per il sequestro di beni, per un valore di circa cinque milioni di euro, nei confronti di Vincenzo Forastefano, di Cassano allo Ionio, considerato dagli investigatori un elemento di spicco dell'omonima cosca operante nella piana di Sibari. Forastefano è stato coinvolto in diverse inchieste, l'ultima delle quali denominata Omnia. Il sequestro dei beni viene eseguito da personale dell' Ufficio misure di prevenzione della Questura di Cosenza, ai sensi della legge antimafia. Tra i beni sequestrati figurano fabbricati, un'azienda di trasporto, un conto corrente bancario e numerose auto.

Gravemente indiziato di delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall’art. 416 bis c.p., tratto in arresto – dopo un lungo periodo di latitanza - nell’ambito del procedimento penale denominato “OMNIA”, Forastefano Antonio deve rispondere di delitti di estorsione pluriaggravata, incendio e detenzione illecita, anche mediante associazione, di stupefacenti. Dal 6 settembre 2008, data della sua cattura, è detenuto nel carcere di Opera (MI) ed è ritenuto soggetto stabilmente inserito nell’organizzazione criminale che dai Forastefano prende il nome, operante sul territorio dell’alto Ionio cosentino ed in particolar modo in Cassano Ionio, con estensione della sua influenza sino alla Basilicata a Nord e alla zona del coriglianese a Sud.

Il Tribunale di Cosenza, ha accolto la proposta di sequestro di beni del Questore Salerno, che, ripercorrendo le vicende giudiziarie del Forastefano e sul rilievo dell’esistenza di elementi obiettivi e fatti specifici atti a rendere ragionevolmente fondato il sospetto che questi fosse aderente ad un’organizzazione criminale di tipo mafioso ai sensi della normativa antimafia Legge 575 /1965, formulava la proposta di applicazione della misura della sorveglianza speciale e quasi contestualmente richiedeva il sequestro di beni mobili ed immobili, mobili registrati ed aziende, tutti riconducibili alla figura di Forastefano Vincenzo.
Il Questore ha quindi accertato che il Forastefano e la sua convivente Lucia Bariova non hanno disposto, nel tempo, di elevate fonti di reddito né di risorse finanziarie degne di nota; tuttavia la situazione degli acquisti dei beni da parte del prevenuto e della convivente non rispecchia affatto tale circostanza.
Con l’odierno decreto di sequestro, confermata in toto la validità degli accertamenti patrimoniali espletati dall’Ufficio misure di prevenzione, decretato dal Tribunale M.P. che le indagini e gli accertamenti esperiti hanno permesso di individuare una serie di beni riconducibili a Forastefano Vincenzo ed ai familiari, ricostruito un patrimonio che non trova riflesso in una capacità reddituale di analoghe proporzioni e ritenuto, quindi, che i beni siano il frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego, sono stati sequestrati i seguenti beni, per un valore complessivo che si aggira intorno ai cinque (5) milioni di Euro:
- complesso aziendale e quote di partecipazione pari al 90% del capitale sociale della Forastefano Trasporti s.r.l.. Il restante 10% era già stato sequestrato il 20 novembre 2008 a Muscolino Giovanni con analoghe investigazioni da parte dello stesso Ufficio Misure di prevenzione della Questura;
- conto corrente bancario tratto presso la Banca Popolare di Bari, Filiale di Trebisacce;
- fabbricato sito in Cassano Ionio, non ancora accatastato , realizzato su un terreno di proprietà di Maddalena Tunno, madre del Forastefano.
- Sette autovetture di prestigiose marche e due moto di grossa cilindrata.
- Ogni accessorio, pertinenza o arredo dell’abitazione e di qualsiasi oggetto da intendersi di valore rinvenuto all’atto del sequestro, tra cui un duetto Alfa Romeo.
L’attenzione da parte della Questura su un territorio tanto devastato da molteplici episodi criminosi mette quindi un punto fermo, attraverso il sequestro dei beni, alla lotta contro la criminalità organizzata che, considerati i recentissimi fatti di sangue accaduti in Cassano allo ionio, cerca ancora con tracotanza a volere imporre la sua presenza con regole violente ed intimidatorie.

 

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