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Agente di comemrcio carbonizzato: fu suicidio

Si suicidò, l'agente di commercio trovato carbonizzato a Catanzaro. Le prove in uno scontrino

29 giu 09 Si è suicidato Domenico Donato, l'agente di commercio di 54 anni il cui cadavere carbonizzato è stato trovato nel marzo scorso nell'automobile del rappresentante bruciata in una pineta in una zona periferica di Catanzaro. A questa conclusione sono giunti gli agenti della Squadra mobile del capoluogo calabrese che hanno concluso le indagini ed hanno inoltrato l'informativa al sostituto procuratore della Repubblica, Alessia Miele, nella quale viene spiegata l'attività svolta che ha portato alla conclusione che Donato si é tolto la vita. I particolari delle indagini sono stati resi noti stamani nel corso di una conferenza stampa durante la quale gli investigatori hanno spiegato che due elementi trovati nei pressi dell'auto bruciata hanno poi portato a ricostruire quanto accaduto. Si tratta di una tanica di plastica all'interno della quale sono state trovate tracce di liquido infiammabile e di una bottiglia di whisky. Gli agenti della squadra mobile hanno individuato i commercianti che hanno venduto la tanica e la bottiglia di whisky ed hanno scoperto che l'acquirente è stato lo stesso Domenico Donato. Dagli accertamenti del medico legale, Giulio Di Mizio, è emerso che il commerciante, prima di togliersi la vita, aveva bevuto un ingente quantitativo di alcol. Sui motivi del suicidio gli investigatori non hanno voluto rilasciare alcuna dichiarazione sostenendo che si tratta di motivi "umani e personali".

Uno scontrino risolve l'enigna. E' stato attraverso una ricerca certosina che gli agenti della squadra mobile di Catanzaro sono giunti ad individuare uno scontrino fiscale per l'acquisto di una bottiglia di whisky i cui resti furono trovati vicino l'automobile di Domenico Donato, l'agente di commercio che si è suicidato nel marzo scorso in una pineta del capoluogo. Gli investigatori hanno individuato tutti i negozi che a Catanzaro vendono la stessa marca di whisky di quello trovato vicino all'automobile di Donato. Dagli accertamenti degli scontrini fiscali i poliziotti hanno scoperto che in un supermercato del capoluogo, pochi giorni prima del suicidio, furono acquistate una bottiglia di whisky ed una confezione di acido muriatico. Gli agenti della squadra mobile hanno quindi preso in esame lo scontrino fiscale precedente a quello dell'acquisto del whisky e, attraverso una tessera per la raccolta punti, sono risaliti all'identità dell'acquirente. Quest'ultimo, sentito dagli investigatori, ricordava che l'acquirente della bottiglia di whishy era una persona che ha riconosciuto essere, attraverso alcune foto, Domenico Donato. Nell'automobile dell'agente di commercio, inoltre, gli agenti della polizia scientifica hanno trovato tracce di acido muriatico. Questi due elementi si aggiungono ad una tanica di plastica, trovata nei pressi dell'automobile di Donato con all'interno del liquido infiammabile, che l'agente di commercio acquistò pochi giorni prima del suicidio in un negozio di Catanzaro. Gli accertamenti del medico legale Giulio Di Mizio, dell'Università di Catanzaro, hanno contribuito inoltre a fornire i riscontri necessari per accertare che la morte di Donato è riconducibile ad un suicidio. Analizzando i resti del corpo di Donato è emerso che l'uomo non aveva lesioni tipiche da colpi d'arma da fuoco o di arma da taglio. E' emerso anche che nel momento dell'incendio Donato era vivo ed il suo tasso alcolico era molto alto.

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