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Avviato iter per commissariare sanità

 

Fazio "Avviato l'iter per il commissariamento della sanità calabrese". La Regione si costituisce contro la legge sul rientro

30 giu 09 "Nell'ultimo consiglio dei ministri é stato messo a punto un provvedimento che ha stabilito i tempi e innescato il meccanismo entro il quale commissariare la Calabria. E' quanto ha affermato il viceministro alla Salute, Ferruccio Fazio, intervenuto al convegno sull'aggiornamento delle tariffe delle prestazioni di assistenza sanitaria organizzato dal coordinamento nazionale dei laboratori di analisi (Federlab). "La Calabria - ha spiegato Fazio - non avendo un piano di rientro richiedeva un dispositivo particolare per essere commissariata che è stato posto in essere nell'ultimo Consiglio dei ministri". La sfida, ha detto ancora il viceministro, è anche risolvere i problemi di Campania, Sicilia e Puglia.

La Regione si costituisce contro la legge sul rientro. La Giunta regionale della Calabria, che si è riunita oggi sotto la presidenza di Agazio Loiero, su proposta dello stesso presidente, ha deciso di costituirsi nel giudizio davanti alla Corte Costituzionale, promosso dal Consiglio dei ministri. Il ricorso del Governo è relativo alla declaratoria di illegittimità costituzionale degli artt.1 e 2 (commi 1, 2, 3, 6) e 5 e 6 della legge regionale 11/2009 concernente il "ripiano del disavanzo di esercizio per l'anno 2008 e l'accordo con lo Stato per il rientro dai disavanzi del servizio sanitario regionale"

Ass. Tripodi: Un golpe anticostituzionale. "Quello che si sta perpetrando nei confronti della Calabria un vero e proprio golpe anticostituzionale". A riferirlo, in una nota, Michelangelo Tripodi, segretario regionale del Pdci e assessore regionale all'Urbanistica e governo del territorio, in riferimento alla preannunciata ipotesi di commissariamento della sanità calabrese da parte del governo centrale. "Un provvedimento senza precedenti - afferma Tripodi - scorretto e punitivo che contrasta con quelli che sono i principi democratici e costituzionali della nostra Repubblica. Il governo Berlusconi, infatti, usa l'arma del commissariamento della sanità per commissariare l'intera Calabria solo per scopi politici e per obiettivi elettorali. Una lotta di potere iniziata durante la campagna delle recenti amministrative e che prosegue in vista delle regionali del prossimo anno". "Berlusconi e il centrodestra - aggiunge - stanno giocando sulla pelle, sulla salute dei cittadini calabresi. Sulle fasce più deboli della popolazione che hanno il diritto di poter contare su un servizio pubblico efficiente ed efficace. Con il commissariamento, in poche parole, si vuole azzerare il sacrosanto diritto alla salute dei cittadini calabresi sancito dalla Costituzione e che indica nelle regioni le uniche istituzioni competenti a programmare e gestire il sistema sanità". "Berlusconi e i suoi sodali del Pdl - afferma Tripodi - dovrebbero aver ben presente che a causare il pauroso buco nella sanità calabrese è stata proprio la precedente giunta di centrodestra. A pagare il prezzo dovrebbe essere quindi chi ha causato il deficit, altro che commissariare la sanità facendo ricadere le responsabilità sull'attuale giunta di centrosinistra che ha avuto il merito di far emergere quanto di disastroso è stato fatto e che ha approntato un piano di rientro ritenuto valido anche dalla Corte dei Conti". "Siamo quindi alle solite - aggiunge - il governo Berlusconi vuole penalizzare la Calabria e i calabresi e, preoccupato del risultato estremamente positivo che il centrosinistra ha ottenuto alle ultime amministrative, usa le armi più subdole per prepararsi alle regionali del 2010. Gestire la sanità, infatti, significherebbe poter contare su un settore nevralgico dell'economia calabrese, dove la politica del clientelismo tipica del centrodestra la farebbe da padrona causando nuovi sfasci e gravi ripercussioni sul tessuto socio-assistenziale". "La linea che deve prevalere - prosegue Tripodi - è quella indicata dalla Giunta e dal Consiglio regionale. E' stato messo a punto un piano di rientro che va rispettato, così come vanno rispettati quelli che sono i sacrosanti principi dettati dalla nostra Costituzione. La Calabria non è terra di nessuno e chi intende colonizzarla ha proprio sbagliato pagina perché dovrà fare i conti con il centrosinistra che la sta governando e con l'opinione pubblica calabrese. "Un'opinione pubblica sempre più stanca e amareggiata - conclude Tripodi - sempre più scippata e offesa da un governo centrale che ormai ha perso ogni dignità, sotto il colpevole silenzio dei parlamentari del centrodestra calabrese asserviti come non mai alla sete di potere di Berlusconi a capo di un governo che continua a togliere senza alcuna remora risorse alle regioni più deboli per dirottarle in quelle più ricche del centro-nord"

 

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