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Calano del 48.4% le rapine in Calabria

 

Calano del 48.4% le rapine in banca in Calabria

09 giu 09 In Calabria le rapine in banca nel 2008 sono diminuite del 48,4%. Il dato è dell'Abi secondo cui i colpi messi a segno dai rapinatori lo scorso anno sono stati 16 contro i 31 dell'anno precedente. Analizzando i dati emerge che Crotone, con nessuna rapina, si conferma la provincia più sicura della regione, davanti a Vibo Valentia (2) e Catanzaro (3). Rapine in calo anche a Cosenza (6) e Reggio Calabria (5). La fotografia emerge, secondo quanto riferisce l'Abi in una nota, dai dati dell'Ossif, il Centro di ricerca in materia di sicurezza, dai quali risulta anche un sensibile calo del fenomeno in quasi tutte le province calabresi. Anche a livello nazionale, del resto, le rapine allo sportello hanno fatto segnare una sensibile diminuzione, passando da 2.972 nel 2007 a 2.160 nel 2008 (-27,3%). L'indagine condotta dall'Ossif è stata presentata oggi a Roma durante il convegno Abi 'Banche e sicurezza'. Al centro del dibattito - al quale hanno preso parte, oltre al direttore generale dell'Associazione bancaria Giuseppe Zadra, gli esponenti di banche, istituzioni e forze dell'ordine - i temi della sicurezza e in particolare le prospettive, gli scenari e le strategie per rendere sempre più protetti e sicuri cittadini, clienti ed impiegati del settore bancario. "La sicurezza di cittadini e dipendenti - ha detto Zadra - é un valore fondamentale per il nostro settore che negli anni ha moltiplicato sforzi e investimenti per rendere sempre più protetti e sicuri gli sportelli bancari. Questo impegno, anche grazie alla stretta collaborazione con istituzioni e forze di polizia sta dando i suoi frutti, come dimostra il sensibile calo delle rapine in banca registrato nel 2008 in molte regioni, come in Calabria. E tuttavia, per contrastare ulteriormente il fenomeno - ha aggiunto Zadra - bisogna continuare a lavorare per ridurre l'ampio uso di contante che ancora caratterizza l'Italia, recuperando il ritardo nell'utilizzo di strumenti di pagamento elettronici". Nel modus operandi dei rapinatori non c'é stato alcun cambiamento in quanto, secondo l'Abi, hanno agito in pochi minuti, armati spesso di piccole lame e accontentandosi di un magro bottino. In particolare, hanno colpito soprattutto di venerdì (23% delle rapine commesse), nella fascia oraria che va dalle 11 alle 13.30 del mattino (71%). Ma i colpi più ricchi si sono registrati di lunedì (27,8 mila euro), prima dell'apertura della filiale (54,6 mila euro) o nel tardo pomeriggio dopo la chiusura al pubblico degli sportelli (60,5 mila euro). Il 58% delle rapine, inoltre, è durato meno di tre minuti e nell'84% dei casi a commetterle è stata una coppia di rapinatori che ha agito a volto coperto (60%). Le armi utilizzate sono state comunemente quelle da taglio, come piccoli coltelli e taglierini (61%), mentre continua a diminuire l'uso delle armi da fuoco (14,8% nel 2008 contro il 26,2% nel 1998). Al contrario, aumentano i 'colpi' messi a segno con le sole minacce (18%). "Le banche italiane - prosegue la nota dell'Abi - investono ogni anno oltre 700 milioni di euro per rendere le proprie filiali sempre più sorvegliate e sicure: adottando misure di protezione sempre più moderne ed efficaci, formando i dipendenti bancari e fornendo ai clienti e al personale - anche attraverso un'apposita 'Guida antirapina' - tutte le informazioni necessarie per sapere cosa fare prima, durante e dopo una rapina in banca. Ma la collaborazione di banche e forze dell'ordine per la sicurezza allo sportello non si ferma qui". "I buoni risultati raggiunti negli ultimi anni - conclude l'Abi - sono anche il frutto di una stretta collaborazione sul territorio: in 87 province italiane, tra cui tutte Reggio Calabria, è già operativo il Protocollo anticrimine firmato dall'Abi con le prefetture proprio per rafforzare la cooperazione reciproca"

Ridurre la circolazione dei contanti. E' stato un 2008 amaro per i rapinatori di banche: sia il numero di colpi messi a segno sia il bottino sono infatti in netto calo rispetto all'anno precedente. E' quanto emerge dall'indagine condotta dall'Ossif, il centro di ricerca dell'Associazione bancaria italiana (Abi), presentata oggi a Roma. Dai dati emerge che l'anno scorso sono state realizzate complessivamente 2.160 rapine agli sportelli bancari, con un calo del 27,3% rispetto al 2007, quando i colpi furono 2.972. In netta diminuzione anche il cosiddetto indice di rischio, cioé il numero di rapine ogni cento sportelli: era 9,1 nel 2007 ed è sceso a 6,4 nel 2008 (-29,3%), il valore più basso dal 1998 ad oggi. Anche per quanto riguarda il bottino, si è registrato un sensibile calo dei "guadagni" per i rapinatori: le rapine hanno infatti fruttato 43,4 milioni, contro i 57,2 del 2007, cioé il 24% in meno. La media delle rapine è di circa 20mila euro, anche questo tra i valori più bassi degli ultimi anni. Andando ad analizzare i dati per ogni singola regione, emerge che il Lazio è quello che ha registrato un calo più consistente (-50,8%, da 388 rapine a 191), seguito da Calabria (48,4%) e Liguria (44,1%). Consistente anche il calo in Lombardia (19%), Piemonte (20,5%) e Veneto (35,7%). In controtendenza rispetto al dato nazionale, invece, Basilicata (da 10 a 13 colpi), Marche (da 86 a 100) e Umbria (da 39 a 43), dove le rapine sono aumentate. Quanto alle modalità con cui vengono effettuate le rapine, la maggior parte avviene il venerdì nella tarda mattinata, anche se i colpi più ricchi si registrano di lunedì prima dell'apertura degli sportelli o nel tardo pomeriggio dopo la chiusura. A compierla sono molto spesso due persone, con il volto coperto e armate di coltelli o taglierini, che non restano in banca più di tre minuti. "La sicurezza di cittadini e dipendenti - ha commentato il direttore generale dell'Abi Giuseppe Zadra - è un valore fondamentale per il nostro settore, che negli anni ha moltiplicato sforzi e investimenti in modo da rendere sempre più protetti e sicuri gli sportelli bancari". Per contrastare ulteriormente il fenomeno però, ha aggiunto, "bisogna continuare a lavorare per ridurre l'ampio uso di contante che ancora caratterizza l'Italia". Fondamentale è anche la cooperazione con le forze di polizia e in quest'ottica vanno gli accordi siglati tra Abi e le province in totale sono 87 oltre a quello rinnovato oggi con il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro. Si tratta di intese che consentono una collaborazione più stretta tra banche e forze di polizia in modo da rendere sempre più sicuri e sorvegliati gli oltre 30mila sportelli bancari sparsi sul territorio italiano.

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