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Operazione antipedofilia: 14 arresti in tutta Italia

 

Maxi operazione antipedofilia in tutta Italia, 14 arresti, 150 mila filmati sequestrati, perquisizioni anche a Cosenza e Reggio

20 giu 09 – Quattordici persone finite in manette, 253 indagate, 300 perquisizioni in 68 città italiane (tra cui Cosenza e Reggio), coinvolti provider di 99 nazioni, 150 mila filmati sequestrati: questo il bilancio della polizia postale nell'ambito della maxioperazione antipedofilia 'Smasher' contro l'acquisto su Internet e la detenzione di materiale pedo-pornografico. Sedicimila filmati sono stati trovati nell'abitazione di uno 14 indagati, che li aveva catalogati per età, sesso e tipo di violenze esercitate sui bambini. Nei filmati, molti dei quali sarebbero stati girati da recente, si vedono abusi e torture su bambini di piccolissima età compiuti non soltanto da uomini e donne ma anche da animali. Tra gli arrestati dell'operazione compiuta dalla polizia postale di Catania su disposizione della locale Procura della Repubblica ci sono anche due uomini che avevano ogni giorno contatti con bambini piccoli per il lavoro svolto: il cuoco di un circolo didattico e l'insegnante di educazione fisica di una scuola media. Parte delle immagini erano state scaricate da un sito Internet per pedofili il cui server è in Germania. Le investigazioni sono state compiute con il coordinamento del Centro nazionale di contrasto alla pedo-pornografia on-line (Cncpo) di Roma e la collaborazione della Polizia federale tedesca. Nella fase delle perquisizioni sono stati compiuti 14 arresti in flagranza di reato nei confronti di indagati trovati in possesso di ingenti quantità di immagini e video di pornografia infantile. Uno di loro è un istruttore di nuoto di bambini nel cui computer, tra l'altro, sono state trovate riprese video che egli aveva fatto all'interno degli spogliatoi con una telecamera nascosta. Complessivamente sono stati sequestrati circa 800 computer, tra laptop e desktop, e oltre 40.000 supporti, tra Dvd, Cd e pen drive.

Le 68 città interessate dalle perquisizioni sono: Alessandria, Ancona, Asti, Bari, Belluno, Bergamo, Bologna Bolzano, Brescia, Cagliari, Caserta, Catania, Como, Cosenza, Cremona, Crotone, Cuneo, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Gorizia, Imperia, La Spezia, Latina, Lecce, Lecco, Lodi, Lucca, Macerata, Mantova, Massa Carrara, Matera, Messina, Milano, Modena, Napoli, Novara, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pesaro-Urbino, Pescara, Piacenza, Pordenone, Ravenna, Reggio Calabria, Reggio Emilia, Roma, Rovigo, Salerno, Savona, Siena, Siracusa, Sondrio, Teramo, Torino, Trapani, Trento, Treviso, Trieste, Varese, Venezia, Vercelli, Verona, Vicenza, Viterbo. Gli arrestati risiedono a Palermo, Roma, Firenze, Teramo, Perugia, Modena, Reggio Emilia, Padova, Cremona, Milano, Treviso ed Imperia.

Coinvolti provider di 99 nazioni. La maxi-operazione 'Smasher' contro la pedofilia online, condotta dalla polizia postale, è stata avviata dopo un indagine avviata dal Dipartimento della Sicilia orientale che ha successivamente girato le sue informazioni alla polizia tedesca che ha collaborato. Il server dal quale si scaricavano i file, infatti, era un sito legale che aveva la propria base in Bavaria. Vi si accedeva gratuitamente ma con una password. Dopo la segnalazione dei colleghi italiani la polizia bavarese ha 'congelato' i file del server accertando che, sui filmati a contenuto pedopornografico, avevano avuto accesso gli utenti di provider di 99 Paesi nel Mondo.

Gli arrestati. Sono Roma e Palermo le città italiane dove è stato eseguito il maggior numero di arresti, due ciascuno, nell'ambito dell'operazione Smasher della polizia postale contro la pedofilia on line coordinata dalla Procura distrettuale di Catania. Questo il quadro complessivo delle 14 persone arrestate in flagranza di reato per avere detenuto un ingente quantitativo di materiale pedopornografico. A Roma sono stati arrestati due uomini, uno di 29 e l'altro di 49 anni; così come a Palermo, uno di 31 e l'altro di 45 anni. Un arresto per ciascuna città è stato eseguito dalla polizia postale a Modena (un uomo di 53 anni), Reggio Emilia (33 anni), Firenze (41 anni), Treviso (43 anni), Padova (37 anni), Imperia (42 anni), Milano (40 anni), Perugia (64 anni), Teramo (49 anni), Cremona (49 anni).

Procura “Far salire livello indagini”. "Fare salire il livello delle indagini, passando dall'individuazione dell'utilizzatore finale al produttore di filmati così aberranti". E' l'auspicio espresso dalla Procura della Repubblica di Catania dopo la maxioperazione 'Smasher' contro la pedofilia online della polizia postale. L'ipotesi, avanzata dal responsabile della divisione investigativa del dipartimento centrale della Polizia postale, Diego Buso, è che "almeno uno degli arrestati abbia prodotto in Italia dei filmati con contenuti pedopornografici". "Se in alcune immagini ci sono degli sfondi che riconducono all'Italia - spiega Buso - o si sentono come sottofondo musiche di artisti italiani è lecito avere dei sospetti, che dobbiamo adesso verificare. Per questo occorrerà un ulteriore sforzo". Durante l'operazione la polizia postale ha sequestrato 150 mila file e 40 mila supporti con immagini pedopornografiche che il procuratore capo di Catania, Vincenzo D'Agata, ha definito "ripugnanti". Per il questore Domenico Pinzello sono "filmati aberranti con un livello di violenza che sbalordisce sopratutto chi è genitore"

Osservatorio minori “Leggi inadeguate”. "La mole impressionante di indagati conferma ulteriormente l'ascesa di una new economy criminale il cui contrasto dovrebbe essere posto al primo punto dell'ordine del giorno nell'agenda politica dei governi civilmente e democraticamente sviluppati". Lo afferma in un comunicato in merito all'operazione 'Smasher' il presidente dell'Osservatorio sui Diritti dei Minori e consulente della Commissione parlamentare per l'Infanzia Antonio Marziale. "L'efficienza degli uomini guidati dal dottor Domenico Vulpiani, direttore centrale della Polizia Postale - ha aggiunto Marziale - rischia costantemente di essere vanificata da legislazioni che ancora oggi non recepiscono il reato di abuso sui minori per quello che è, un crimine contro l'umanità debole e indifesa". "E' stucchevole come durante la recente campagna elettorale per il rinnovo del Parlamento Europeo - ha concluso Marziale - in nessuno Stato membro il contrasto alla pedofilia abbia goduto di priorità alcuna o semplice menzione"

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