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Processo alle cosche di San Luca

 

Processo alle cosche di San Luca: i Pelle-Vottari distrussero le telecamere di controllo

17 giu 09 Alcuni esponenti del clan Pelle-Vottari, il 29 marzo 2007, nel pieno della faida di San Luca, distrussero una telecamera posizionata dagli investigatori su un palo della luce. A riferire il particolare e' stato il maresciallo Donato Lionetti del Gruppo carabinieri di Locri, nel corso del processo in Corte d'assise contro 14 persone accusate di far parte delle cosche di San Luca. Lionetti ha riferito che la telecamera fu scoperta dagli esponenti del clan in contrada Ricciolo a Benestare, in una zona in cui abitano molti componenti delle famiglie Pelle-Vottari. Gli stessi, ha proseguito il sottufficiale, lo stesso giorno individuarono un'altra telecamera, in contrada Bosco, e "cercarono, senza riuscirci, di disattivarla utilizzando un carro-scala del Comune di San Luca". Il processo è scaturito dall'operazione Fehida fatta dalla polizia e dai carabinieri pochi giorni dopo la strage di Duisburg, che non è però contestata agli imputati, tra i quali Giovanni Strangio, accusato di avere organizzato ed eseguito la stessa strage. Agli imputati del processo Fehida viene contestata l'associazione mafiosa e ad alcuni gli omicidi di Maria Strangio, moglie di Giovanni Luca Nirta, uno dei presunti capi della cosca, uccisa il 25 dicembre del 2006, e di Bruno Pizzata, avvenuto il 4 gennaio del 2007.

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