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La coca sequestrata in barca gestita dalla nrangheta
La coca sequestrata in barca in Sardegna era destinata alla ndrangheta 11 giu 09 Erano destinati alla 'ndrangheta i 300 chili di cocaina pura trovati ieri su una barca a vela intercettata al largo di Alghero (Sassari). I finanzieri hanno arrestato Doriano Torrierod, di 46 anni, e Massimiliano Raybaudi Massilia, di 44, entrambi romani. L'operazione che ha portato al sequestro della droga, che venduta avrebbe fruttato 130 milioni di euro, e all'arresto dei due skipper è stata coordinata dalla Dda di Reggio Calabria e condotta dal Nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza di Catanzaro sulla base di alcune segnalazioni giunte da organismi internazionali di cooperazione e e dell'attività del Goa, il gruppo operativo antidroga della finanza di Catanzaro, in sinergia con il Servizio centrale di Investigazione criminalità organizzata di Roma. I finanzieri hanno intercettato il veliero "Linnet" di 12 metri, proveniente dallo Stretto di Gibilterra dopo essere partito da Margarita, in Venezuela, grazie alle tecnologie installate sui mezzi aerei e navali in dotazione al Corpo. Dopo essere stata individuata al largo di Alghero dal comando aeronavale del nord Sardegna, l'imbarcazione è stata intercettata da una motovedetta e condotta nel porto sardo. Nel corso della perquisizione, gli investigatori hanno scoperto un doppiofondo realizzato nella zona di poppa con una sofisticata lavorazione in resina. All'interno i finanzieri hanno trovato 242 panetti di cocaina per un totale di quasi 300 chili che costituisce il sequestro più consistente eseguito in Italia nel 2009. Droga per la costa smeralda. I 300 chili di cocaina sequestrati dalla guardia di finanza su una barca a vela al largo di Alghero erano destinati ad alimentare lo spaccio dello stupefacente in Costa Smeralda. Ad orchestrare il traffico, secondo quanto emerso dalle indagini, cosche della 'ndrangheta che ormai monopolizzano l'ingresso della cocaina in Europa proveniente dal centro e dal sud America. "C'é voluta - ha detto il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, incontrando i giornalisti - grande capacità investigativa ed eccellente capacità operatività della guardia di finanza per portare a termine un'operazione così importante che avrebbe fruttato ai narcotrafficanti più di cento milioni di euro. Le responsabilità della 'ndrangheta sono oggetto di indagine parallela e contiamo di cogliere buoni risultati in breve tempo''. "Sia chiaro - ha detto il comandante regionale della finanza, gen. Gaetano Giancane - che il successo dell'operazione Linnet, dal nome dell'imbarcazione sequestrata, è tutto da ascrivere al forte coordinamento tra la Procura e tutti i reparti della guardia di finanza che hanno operato. Un'indagine che ha confermato ancora una volta la capacità della 'ndrangheta di muoversi efficacemente nel traffico internazionale degli stupefacenti''. L'interno della Linnet, hanno riferito gli investigatori, "é stato sezionato a colpi d'ascia, fino ad individuare un gavone occultato nella zona poppiera dove erano stati sistemati i panetti di cocaina purissima"..
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del 28/01/2004
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