HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Scontro toghe in Cassazione

 

Scontro toghe Catanzaro-Salerno via subito Apicella, altre decisioni rinviate a lunedì

17 gen 09 Trasferire d'urgenza solo il procuratore di Salerno Luigi Apicella. E' la richiesta che il Pg aggiunto della Cassazione Giovanni Palombarini ha rivolto alla sezione disciplinare del Csm, rimettendo al 'tribunale delle toghe' la valutazione sulle misure più severe chieste dal ministro della Giustizia Alfano per tutti e sette i magistrati protagonisti dello scontro tra le procure di Salerno e Catanzaro, che ha avuto origine dalle inchieste avocate all'ex pm Luigi De Magistris. Una presa di posizione che segna le distanze dal Guardasigilli, il quale aveva sollecitato per Apicella la sospensione da funzioni e stipendio e per gli altri il trasferimento dalla sede in cui operano e il passaggio a funzioni giudicanti. La decisione sarà presa quasi certamente lunedì prossimo, dopo che un altro collegio disciplinare si sarà pronunciato sull' istanza di ricusazione ripetuta dai legali dei pm di Salerno dopo la bocciatura di sabato scorso. Sette i pm a giudizio della sezione disciplinare: per la procura di Salerno, oltre ad Apicella, i sostituti procuratori Dionigio Verasani e Gabriella Nuzzi; per quella di Catanzaro, il Procuratore generale Enzo Jannelli e i suoi sostituti Alfredo Garbati, Domenico De Lorenzo (l'unico non presente per ragioni di salute) e Salvatore Curcio. I primi hanno disposto il clamoroso sequestro del fascicolo Why not, che era stato avocato a De Magistris, e le perquisizioni a carico dei colleghi della procura generale di Catanzaro, che ne erano diventati i titolari. I secondi sono i firmatari dell'altra iniziativa senza precedenti: il contro-sequestro degli atti e l'apertura di un'inchiesta sui colleghi di Salerno che li avevano indagati. Tutti sono accusati dal Guardasigilli di aver compiuto atti abnormi, violato doveri deontologici e norme di legge; insomma, di aver tenuto comportamenti che hanno suscitato "clamore" e "scandalo", "incompatibili" con il loro ruolo. Davanti alla sezione disciplinare del Csm, nessuno di loro ha preso la parola, rimandando a memorie scritte. Ma se i magistrati di Catanzaro sono rimasti ad ascoltare, quelli di Salerno hanno lasciato l'aula: per evitare di partecipare a un dibattimento nel quale i colleghi calabresi, che sono da loro indagati, avrebbero potuto muovere accuse nei loro confronti, mettendoli in difficoltà nella gestione della loro inchiesta. Hanno parlato i difensori: quelli dei magistrati di Salerno per sostenere che il sequestro del fascicolo Why not è un atto giurisdizionale su cui non è possibile alcun vaglio diverso da quello processuale; quelli delle toghe di Catanzaro per spiegare che, di fronte a quel provvedimento 'abnorme', i loro assistiti non avevano altra scelta che ricorrere al contro-sequestro. Non dello stesso avviso il pg aggiunto della Cassazione Palombarini, che è stato duro con tutti i protagonisti della vicenda: la sua scelta di chiedere il trasferimento cautelare solo per Apicella non vuol dire che per lui gli altri comportamenti non vanno sanzionati, ma non con un provvedimento che ha carattere d'urgenza.

Solo Apicella va trasferito, udienza a porte chiuse. Conferma della richiesta di trasferimento d'ufficio in via d'urgenza solo per il procuratore di Salerno, rimettendo alla sezione disciplinare la valutazione sulle misure più severe chieste dal ministro della Giustizia: é la linea scelta dal Pg aggiunto della Cassazione Giovanni Palombarini nel processo disciplinare a carico dei pm di Catanzaro e Salerno. Palombarini è stato molto duro nella sua requisitoria sui magistrati protagonisti dello scontro tra le due procure; ma, ribadendo la richiesta iniziale della procura generale, ha in sostanza confermato la convinzione che l'esigenza di un trasferimento cautelare si ponga solo per il procuratore Apicella. Il che non vuol dire che per il rappresentante della procura generale della Cassazione i comportamenti degli altri pm non vadano sanzionati, ma non con un provvedimento che ha carattere d'urgenza, in quanto assunto prima di un ordinario procedimento disciplinare. Il pg aggiunto ha comunque rimesso alla sezione disciplinare la valutazione sulle misure più severe chieste da Alfano: e cioé la sospensione dalle funzioni e dallo stipendio per Apicella e il trasferimento dalla sede in cui operano e a funzioni giudicanti per tutti gli altri pm. La sezione disciplinare deciderà lunedì, dopo aver finito di ascoltare tutte le difese. Nessuno dei magistrati incolpati ha preso la parola nel corso dell'udienza che si è svolta a porte chiuse; anche i pm di Catanzaro, che sono rimasti in aula, hanno rimandato - come già avevano fatto i loro colleghi di Salerno - a memorie scritte che hanno consegnato alla sezione disciplinare. Per loro hanno parlato i legali. I difensori dei pm di Catanzaro Franco Morozzo Della Rocca e Pietro Dubolino per sostenere che i loro assistiti non avevano altra scelta, di fronte a un atto "abnorme" come il sequestro del fascicolo Why not, che procedere al contro-sequestro degli stessi atti; fare ricorso al tribunale del riesame o ad altri mezzi di impugnazione non avrebbe infatti scongiurato, hanno sottolineato, la prospettiva di una "paralisi" della loro attività di indagine. Il sequestro è un fatto giurisdizionale su cui non è possibile alcun vaglio diverso da quello processuale, è stata invece la tesi dei legali dei pm di Salerno Stefano Racheli e Nicola Saracino. "Al di là degli aspetti tecnici - dice Racheli - abbiamo richiamato l'attenzione della sezione disciplinare sull'impossibilità nel caso di provvedimento sfavorevole per ogni magistrato, impegnato in indagini rilevanti, di svolgere il suo lavoro senza rischio di essere espropriato dal processo. Si tratta di un momento importantissimo nella storia della magistratura italiana il quale meriterebbe da parte dei cittadini e della stampa un'attenzione ben più accorta di quella che attualmente gli è riservata". Non a caso Racheli ricorda le parole di De Toqueville : "due cose saranno a rischio negli stati democratici, la libertà di stampa e la magistratura".

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti