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Intimidazione a sindaco Taurianova

 

Intimidazione a Sidnaco di Taurianova, gli uccidono il cavallo nella stalla

03 gen 09 Un cavallo di proprietà del sindaco di Taurianova, Domenico Romeo, è stato ucciso con due colpi di fucile da persone non identificate. L'episodio, sul quale indagano i carabinieri, rappresenta, secondo gli investigatori, una nuova intimidazione ai danni di Romeo, dell'Udc, già destinatario in passato di minacce. Il cavallo, di razza pregiata, nel momento in cui è stato ucciso, si trovava in una stalla di proprietà del sindaco e di un suo fratello, Domenico, che negli anni scorsi è stato consigliere comunale. Lo stesso padre dei fratelli Romeo, Marcello, era stato sindaco di Taurianova. In passato Domenico Romeo aveva ricevuto una lettera contenente minacce. Altre intimidazioni, inoltre, erano state messe in atto ai danni del vicesindaco di Taurianova, Francesco Terranova, e dell'assessore Francesco De Marco.

Loiero “Clima cupo”. Il presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero, in una dichiarazione, esprime solidarietà al sindaco di Taurianova, Domenico Romeo, per l'intimidazione subita. "L'intimidazione al sindaco di Taurianova, Domenico Romeo, al quale va tutta la mia solidarietà e il mio sostegno - afferma Loiero - ci fa ripiombare nel clima cupo e allarmante che vede come obiettivo della criminalità gli amministratori locali e rappresentanti delle istituzioni e rende sempre più difficile gestire la cosa pubblica". Secondo Loiero, "la Piana di Gioria Tauro si conferma, purtroppo, un'area difficile in cui lo Stato, in tutte le sue articolazioni, è chiamato a produrre uno sforzo suppletivo per garantire le libertà costituzionali e democratiche messe a rischio da una pervasiva criminalità organizzata. Per questo mi auguro che la risposta sia forte e netta, tale da individuare subito gli autori del vile gesto e ridare così serenità al sindaco Romeo e alla gente operosa di Taurianova"

Belcastro (MPA) “Atto gravissimo”. "Il vile abbattimento del cavallo di proprietà del sindaco di Taurianova, Domenico Romeo, é un atto gravissimo ed insopportabile". Lo afferma in una dichiarazione il deputato Elio Belcastro, del Movimento per l'autonomia, componente della Commissione antimafia. "Di fronte a simili attacchi alle istituzioni democratiche calabresi - aggiunge Belcastro - non può bastare per nessuno di noi limitarsi a prendere atto della situazione. E' un atto inquietante che ci chiede ancora una volta di alzare la guardia e di mobilitarci con più forza per fare sentire a quanti sono impegnati attivamente nella politica e a tutti i cittadini onesti che la battaglia contro la tracotanza criminale e l'illegalità di qualsiasi specie è una sfida che coinvolge tutti, che su fronti diversi portano avanti la stessa lotta e gli stessi ideali per una Calabria finalmente liberata dalla criminalità organizzata". "Invitiamo Domenico Romeo - conclude Belcastro - a proseguire nella sua azione amministrativa, improntata al rispetto della legge ed al contrasto di ogni forma di illegalità, e le autorità inquirenti a fare piena luce, individuando mandanti ed autori"

M. Tripodi (PdCI) “Gesto deplorevole”. "Un gesto deplorevole da condannare con la speranza che forze e dell'ordine e magistratura facciano al più presto piena luce". A sostenerlo, in una nota, è il segretario regionale del Pdci e assessore regionale all'Urbanistica Michelangelo Tripodi. "Ci risiamo - prosegue - è appena iniziato l'anno e già si registra l'ennesimo gravissimo atto intimidatorio contro chi in Calabria è chiamato ad amministrare la cosa pubblica. Un episodio sconcertante di fronte al quale è necessario reagire con forza e determinazione". "Nel corso del 2008 - ricorda il segretario regionale del Pdci - numerose sono state le intimidazioni, gli attentati, le minacce contro rappresentati delle istituzioni. E' giunta l'ora di dire basta una volta per tutte. Questo stato di cose non può, non deve più continuare. Non possiamo che si delinei un altro anno come quello appena trascorso, costellato di azioni criminali, molte delle quali rimaste impunite. Per questo mi auguro che gli investigatori assicurino al più presto alla giustizia chi si è macchiato di questo orribile episodio che va a colpire non solo la tranquillità del sindaco Domenico Romeo ma di tutta una famiglia e di un'intera comunità". "Questo episodio - afferma Tripodi - assume una particolare gravità anche perché si tratta dell'ennesimo attentato intimidatorio nei confronto del sindaco Romeo che già stato in passato era stato oggetto di altre intimidazioni. Inoltre, altre minacce e attentati erano state effettuati ai danni del vicesindaco di Taurianova, Francesco Terranova, e dell'assessore Francesco De Marco. Episodi gravissimi che suscitato enorme preoccupazione, tantissima amarezza e di fronte a quali si deve reagire con forza perché non è più possibile tollerare una simile violenza. Abbiamo l'obbligo di sostenere l'azione politica e la protesta civile dei calabresi contro la criminalità e lo Stato deve fare la sua parte rafforzando tutte le sue strutture di prevenzione e repressione contro chi si macchia di così gravi delitti, contro chi cerca di togliere ogni speranza di vita e di sano sviluppo alla nostra Calabria". "Non dobbiamo nasconderci dietro a un dito. Le minacce subite dal sindaco di Taurianova -prosegue- vanno ad aggravare uno scenario già difficile per questo nostro territorio che continua a finire alla ribalta mediatica per vicende di cui ciascuno di noi farebbe volentieri a meno. Per questo un atteggiamento distratto, incurante e di sottovalutazione sarebbe quanto di più sbagliato e irresponsabile. Occorre, invece, vigilare e opporre un fronte unico a certe derive inqualificabili. Lo scorso anno si è chiuso con l'altrettanta grave intimidazione alla giornalista del quotidiano Calabria Ora, Angela Corica, e il 2009 si apre non certo sotto i migliori auspici. Nell'esprimere, quindi, la mia solidarietà e del partito che rappresento al sindaco Domenico Romeo, insieme a tutto l'incoraggiamento a procedere nel suo impegno politico senza condizionamenti, rinnovo l'invito a far fronte comune contro simili barbarie con l'auspicio che vengano al più presto individuati e puniti i responsabili di queste azioni criminali". "Ognuno di noi - conclude Tripodi - deve necessariamente fare la propria parte altrimenti rischiamo di essere sopraffatti dalla violenza e dalla prepotenza. Dall'indifferenza di chi non solo è chiamato a manifestare tutto il suo sdegno su quanto di grave continua ad accadere ma, soprattutto, mobilitarsi per azzerare una volta per tutte in l'arroganza e l'arretratezza dell'agire mafioso in ogni angolo della nostra regione"

 

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