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3mln di beni sequestrati nel reggino

 

Beni per 3 mln di euro sequestrati dalla Dia nel reggino

29 gen 09 Beni del valore di circa 3 milioni di euro sono stati confiscati dagli uomini del Centro Operativo Dia di Reggio Calabria che hanno dato esecuzione ad un provvedimento di confisca emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale della citta' calabrese. Il patrimonio confiscato era costituito da aziende, beni mobili ed immobili riconducibili ad Antonio Crea, 45 anni, di Taurianova (RC), titolare di una ditta di autotrasporti, cugino del piu' noto Teodoro Crea , ritenuto capo dell'omonima cosca operante nel comprensorio di Rizziconi (RC). Noto anche col soprannome "il malandrino", Antonio Crea era stato tratto in arresto una prima volta nell'ottobre del 2006, sulla base delle indagini svolte dal Centro Operativo DIA di Reggio Calabria, nell'ambito dell'operazione "Papermill", per i reati di associazione mafiosa e truffa aggravata allo Stato per aver ottenuto ed utilizzato indebitamente fondi della legge 488/92 e, successivamente, nel luglio 2007, a seguito di indagini svolte congiuntamente dalla DIA di Reggio Calabria con la locale Squadra Mobile (Operazione "Abruzzo"). Sul suo conto avevano rilasciato dichiarazioni accusatorie due pentiti della 'ndrangheta calabrese, Paolo Ianno' e Girolamo Biagio Bruzzese, secondo i quali Crea rivestiva un ruolo verticistico nell'ambito della omonima cosca dove era affiliato con il significativo grado di "evangelista". Nel luglio 2007, il Tribunale reggino - Sezione Misure di Prevenzione - aveva disposto il sequestro di due aziende e dei beni mobili ed immobili riconducibili allo stesso Crea per un valore stimato in circa 2 milioni e 500.000 euro. Successivamente, nel maggio 2008, lo stesso Tribunale aveva emesso un ulteriore decreto di sequestro beni che aveva interessato altri beni mobili ed immobili, ritenuti anch'essi nella disponibilita' dell'uomo, per un valore complessivo di circa 850.000 euro sottoponendo Crea alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale per la durata di 4 anni. Anche nell'ultimo provvedimento di confisca l'organo giudicante ha ravvisato la sussistenza della "impresa mafiosa" che si impone sul mercato sia con la classica forma dell'intimidazione e la conseguente estromissione delle imprese concorrenti che non godono di pari entrature criminali, sia con artifizi e raggiri realizzati con la gestione ed il reinvestimento di capitali illeciti. I meticolosi accertamenti patrimoniali svolti dala Dia di Reggio Calabria hanno consentito di ricostruire, in modo certosino, il complesso dei beni mobili ed immobili di Crea e di rilevare la sperequazione tra il redito dichiarato e l'ingente patrimonio accumulato nel tempo. Il provvedimento di confisca, eseguito dal personale della Dia di Reggio Calabria, diretta dal Colonnello Francesco Falbo, ha riguardato l'intero patrimonio aziendale della ditta individuale "Crea Antonio" con sede a Rizziconi, esercente l'attivita' di trasporto merci su strada ed il 50% del patrimonio aziendale della societa' EDILTRA S.r.l. di Rizziconi operante nel settore edilizio. Con lo stesso provvedimento, sono stati confiscati 12 lotti di terreno siti a Rizziconi per circa 54.000 metri quadrati, tre locali adibiti ad uso commerciale ed un appartamento ubicati nel centro di Roma, autovetture di grossa cilindrata e numerosi veicoli adibiti al trasporto merci (trattori stradali, autocarri e semirimorchi).

 

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