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Arrestato a Roma latitante Parrello

Arrestato a Roma il latitante Parrello, narcotrafficante ricercato da 10 anni

11 gen 08 I carabinieri del Ros hanno arrestato, a Roma, Candeloro Parrello, latitante da 10 anni. Il suo nome figurava nell'elenco dei 100 latitanti piu' pericolosi ed era stato proposto per l'inserimento nell'elenco dei 30. L'uomo, ricercato per associazione mafiosa e traffico internazionale di stupefacenti, e' considerato dagli investigatori il referente della 'ndrangheta per i cartelli colombiani dei produttori di droga. Parrello, esponente di spicco del ''locale'' di Palmi, e' stato bloccato nel quartiere Montesacro dai carabinieri del Ros di Reggio Calabria e di Roma. Candeloro Parrello, di 53 anni, era ricercato per alcuni provvedimenti restrittivi tre dei quali emessi da autorita' giudiziarie calabresi. In particolare, secondo quanto si e' appreso, i provvedimenti furono emessi dal gip di Palmi (1993) per associazione mafiosa finalizzata alla commissione di truffe; dalla Dda di Reggio Calabria (1994) per associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e dal Gip del tribunale di Reggio Calabria (1994) per associazione mafiosa. Altri provvedimenti, secondo quanto si e' appreso, sono stati emessi negli ultimi anni dall'autorita' giudiziaria di Roma e Milano. Candeloro Parrello e' figlio di Gaetano Parrello, considerato il capo del clan, assassinato a Palmi, in un agguato, nel settembre del 1986, davanti al suo albergo. L'omicidio del vecchio capomafia fu messo in relazione all'aggressione subita da Candeloro Parrello alcuni mesi prima e nella quale l'uomo rimase sfregiato. L'uccisione di Gaetano Parrello, che era soprannominato ''lupo di notte'', scateno' una faida tra la cosca del boss assassinato e la famiglia Piccolo.

Parrello arrestato per strada. Candeloro Parrello, il latitante arrestato oggi a Roma, quando e' stato bloccato dai carabinieri del Ros era in compagnia di altre due persone che sono state pure arrestate. Secondo quanto si e' appreso, Parrello stava camminando per strada quando e' stato avvicinato dai militari che lo hanno bloccato. Ai carabinieri ha subito detto chi era e si e' fatto ammanettare senza opporre alcuna resistenza.

Parrello: sono io non sparate. ''Sono Parrello, non sparate''. Sono queste le prime parole dette da Candeloro Parrello ai carabinieri del Ros di Reggio Calabria e Roma che oggi lo hanno arrestato, dopo dieci anni di latitanza, nel quartiere Montesacro della Capitale. I carabinieri del Ros erano sulle tracce del latitante da mesi ed avevano individuato nella capitale la zona nella quale avrebbe potuto trovarsi; inoltre avevano individuato i suoi due fiancheggiatori (dei quali non sono state rese note le generalita') e proprio seguendo le mosse dei due uomini, oggi, sono arrivati all'arresto di Parrello. Quando i Ros hanno visto i due incontrare il latitante sono entrati in azione, arrivando da varie strade circostanti. Parrello si e' subito reso conto che si trattava di carabinieri e si e' arreso senza alcuna resistenza. Secondo gli investigatori, Parrello, negli ultimi anni ha vissuto tra la Calabria e Roma. Per la sua attivita' di narcotrafficante, sarebbe stato in contatto, oltre che con i produttori colombiani, anche con esponenti della criminalita' croata e francese. L'operazione, da quanto si e' appreso, e' stata possibile anche grazie al coordinamento fatto dal procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, e dal suo aggiunto Michele Prestipino che hanno seguito l'inchiesta. Oltre che ad individuare il latitante, il Ros dei carabinieri ha anche svolto un lavoro particolareggiato sulle risorse a disposizione di Parrello, che sono state definite ''ingenti''.

 

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