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Il Presidente Napolitano in Calabria

Il Presidente Napolitano in Calabria all’Unical “Le regioni del sud superino le inerzie”. Proteste degli studenti

15 gen 09 Giorgio Napolitano, in visita all'Università della Calabria, ha chiesto alle regioni meridionali di superare "ogni forma di inerzia e di stanca gestione dell'esistente" per affrontare i problemi particolari che affliggono quest'area del paese. Il Capo dello Stato ha anche segnalato "deleterie contrapposizioni tra Nord e Sud e vecchie e nuove sordità verso le esigenze del Mezzogiorno". Ad ascoltare il presidente della Repubblica nell'Aula Magna dell'Università di Arcavata, insieme agli amministratori locali, il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, che non ha preso la parola. L'occasione è stata la cerimonia di inaugurazione dell'Aula Magna a Beniamino Andreatta che fu fondatore e rettore dell'ateneo dal 1972 al 1975. Napolitano ha preso le mosse proprio dal ricordo caloroso di Andreatta, del suo esempio che, ha detto, oggi sarebbe "prezioso per l'Italia". "Sarebbe prezioso oggi - ha detto testualmente - il contributo della sua competenza, della sua fantasia, della sua passione, del suo coraggio, del suo senso dell'interesse pubblico al servizio di visioni anticonvenzionali dei problemi dell'economia". Andreatta, ha aggiunto, fu un uomo del Nord che si impegnò per lo sviluppo del Mezzogiorno "con la passione e il sentimento di assolvere un dovere nazionale" così come dopo l'Unità di Italia avevano fatto Franchetti e Sonnino affiancandosi all'impegno di Giustino Fortunato e trascinando altri illuminati uomini del Nord in un impegno che si manifesto nei primi decenni del secolo a favore della rinascita del Mezzogiorno. "Se quella tradizione riprendesse vigore - ha detto il capo dello Stato - sarebbe la risposta a deleterie contrapposizioni fra Nord e Sud, a vecchie e nuove sordità verso le esigenze del Mezzogiorno. Sarebbe una risposta eloquente anche verso ogni forma di scoramento, di inerzia e di stanca gestione dell'esistente in seno alle nostre stesse Regioni meridionali".

Non facciamo di tutte le erbe un fascio. "Non si faccia mai di tutte le erbe un fascio quando si parla criticamente di servizio universitario italiano. In particolare non si confonda il fenomeno, che purtroppo si è verificato e che è stato deleterio, della proliferazione delle sedi con la formazione della prima università della Calabria", ha detto il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, inaugurando il 37/mo anno accademico dell'Università di Cosenza, elogiata per i risultati e la gestione. "Questa università - ha sottolineato - è la prima che ha avuto la Calabria. Ha colmato una penalizzazione storica di cui soffriva la regione, non è nata nello spirito di una concessione al localismo, ma con l'intenzione di dotare la Calabria di un ateneo di avanguardia quale fattore di avanzamento economico, sociale e culturale". Compiti che l'ateneo, ha detto Napolitano, ha assolto in tutti questi anni interpretando lo spirito e la visione internazionale di Beniamino Andreatta, che ne fu fondatore e primo rettore all'inizio degli anni '70. ''Andreatta con questo - ha concluso - ha dato l'esempio più alto di come si possa far nascere in condizioni ambientali difficili una università campione di eccellenza per qualità culturale, proiezione internazionale, serietà degli studi e anche per capacità di autogoverno e di uso oculato delle risorse".

Protesta degli studenti dell’”onda”. Un gruppo di studenti dell'Università della Calabria ha inscenato una protesta davanti all'ateneo in coincidenza con la cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico cui partecipa il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Gli studenti avrebbero voluto entrare nell'Aula magna ma non possono farlo per la presenza di alcune transenne che non possono superare perché gli viene impedito dalle forze dell'ordine. La situazione, comunque, sotto l'aspetto dell'ordine pubblico non sta provocando particolari problemi. La protesta è stata promossa da 'Onda studentesca', il movimento di protesta che è stato costituito all'Università della Calabria contro la riforma dell'università varata dal ministro Gelmini. "Non si capisce - dicono gli studenti - perché non ci fanno assistere e hanno deciso di bloccare tutta l'Università. Le aule sono vuote e lì dove ci sarebbe dovuta essere la videoconferenza non c'é nessuno". La protesta del gruppo di studenti e ricercatori davanti all'Università della Calabria è proseguita anche dopo la conclusione della cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico. Nel momento in cui il Presidente della Repubblica è uscito dall'Aula magna, i promotori della protesta hanno scandito slogan contro la riforma universitaria al grido di "vergogna, vergogna, non c'é nulla da inaugurare". Mentre gli studenti continuavano a protestare, Napolitano e le altre autorità istituzionali presenti alla cerimonia sono state fatte salire su un pulmino a bordo del quale stanno effettuando una visita nel campus universitario. Al momento studenti e ricercatori, in una situazione comunque tranquilla sotto l'aspetto dell'ordine pubblico, continuano a stazionare davanti all'Aula magna.
Studenti bloccati in aula. Un gruppo di studenti della facoltà di ingegneria dell'Università della Calabria ha riferito di essere stato bloccato in un'aula, che era già occupata, dalle forze dell'ordine per impedirgli di protestare durante la cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico cui ha partecipato il Presidente della Repubblica. E' stata una studentessa a riferire l'episodio ai giornalisti. "Siamo stati costretti - ha detto - a restare nell'aula bloccati per circa un'ora e mezza da un gruppo di poliziotti e carabinieri, che ci hanno impedito letteralmente di uscire. E' stata una situazione molto critica alla quale, volutamente, abbiamo evitato di reagire. Deve essere chiaro a tutti, però, che in questo modo sono state offese la democrazia e libera espressione del pensiero in un momento in cui la nostra università era interessata da un importante evento celebrativo". Gli studenti hanno riferito ai giornalisti che gli è stato consentito di uscire dall'aula soltanto dopo la conclusione della cerimonia e quando il Presidente della Repubblica e le altre autorità avevano lasciato l'università.

I ricercatori: Per noi nessun futuro. "Le scelte legislative di questo Governo danno una sola opportunità ai ricercatori delle università italiane: abbandonare il proprio Paese per lavorare all'estero". E' un passo della lettera aperta che "i precari invisibili della ricerca dell'Università della Calabria" avrebbero voluto consegnare stamattina al Presidente della Repubblica. "Per motivi di sicurezza, secondo quanto ci è stato spiegato - ha detto uno dei ricercatori precari - non ci è stato consentito di parlare col Capo dello Stato per consegnargli la lettera, ma abbiamo voluto ugualmente fare sentire la nostra voce di fronte a quello che ormai si presenta come un disfacimento del mondo universitario. Il nostro futuro, a causa dei provvedimenti del Governo, è ormai cancellato e non abbiamo alcuna speranza eppure i precari della ricerca e della docenza svolgono un ruolo essenziale per il buon andamento delle attività universitarie. L'abolizione dei provvedimenti che prevedono un'imponente riduzione dei finanziamenti all'università e il drastico ridimensionamento del turnover per il reclutamento di nuovo personale è una condizione assolutamente necessaria. Il Governo, in questo senso, deve compiere un passo indietro e il presidente Napolitano può svolgere un ruolo decisivo".

Omaggio ad Andreatta. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è giunto all'Università della Calabria, a Rende, per partecipare alla cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico. Momento culminante della cerimonia è stata l'intitolazione dell'Aula magna a Beniamino Andreatta, che è stato uno dei fondatori e il primo rettore nel 1971 dell'ateneo, carica che mantenne fino al 1975. Napolitano ha scoperto una lapide insieme alla vedova e alla figlia di Andreatta con cui si è poi trattenuto in forma privata. Nel pomeriggio il Capo dello Stato si trasferirà a Lamezia Terme, dove presenzierà alla cerimonia per celebrare il quarantennale della fondazione del Comune ed incontrerà poi gli studenti delle scuole superiori e l'associazione antiracket cittadina. In serata Napolitano si trasferirà a Reggio Calabria dove assisterà a un concerto al teatro Cilea. Domani il Capo dello Stato parteciperà a Reggio Calabria al convegno internazionale sul tema Mezzogiorno euromediterraneo, idee per lo sviluppo, organizzato dall'Università Mediterranea.

Il saluto del Rettore e di uno studente. "Siamo una delle università che il nostro Ministero annovera tra le cosiddette virtuose". Lo ha detto il rettore dell'Università della Calabria, Giovanni Latorre, nell'intervento nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'Anno accademico, cui è presente il Presidente della Repubblica. "Abbiamo vinto - ha aggiunto Latorre - la sfida che sin dalla sua istituzione si poneva per il nostro ateneo, una sfida di qualità, di didattica e di ricerca. Oggi il campus della nostra università si estende su una superficie di 215 ettari. Siamo un'istituzione di alta formazione che rappresenta uno straordinario motore di promozione e coesione sociale e di democrazia in questa difficile parte del Paese. La gestione delle risorse che ci sono state assegnate è avvenuta nel più rigoroso rispetto delle regole e non ha mai dato adito a chicchessia di eccepire alcunché". Il presidente del consiglio degli studenti, Salvatore Modaffari, si è espresso in termini critici sostenendo che "i nostri rappresentanti politici ed istituzionali non guardano al sistema universitario e al mondo della ricerca con attenzione e responsabilità. Non è stata ancora imboccata la strada giusta per affrontare le tante questioni sul tappeto, ma anche per dare corso a una riforma seria e definitiva dell'università". Il rettore Latorre ha anche sostenuto che "l'Università della Calabria ha voluto imboccare con decisione una strada difficile, nonostante le problematicità del contesto economico e sociale nel quale operiamo, perché abbiamo pensato che anche dalla Calabria debba essere inviato un segnale nella direzione della cultura delle regole. Non nascondiamo che in questa scelta difficile c'era anche la speranza che ci venisse riconosciuta in termini tangibili una meritata e più volte promessa premialità. Purtroppo, questo non è ancora avvenuto e oggi ci troviamo a dover fronteggiare le penalizzazioni economiche legate alla nostra collocazione geografica, prima tra tutte l'esiguità del gettito da tasse e contributi degli studenti". Secondo Salvatore Modaffari, nell'Università della Calabria esistono le condizioni ideali per lavorare e continuare lungo la strada della crescita sociale, etica e civile della nostra società, oltre che della nostra formazione. In questa meravigliosa realtà l'esempio di Beniamino Andreatta è vivo e si concretizza anche attraverso il nostro lavoro e il nostro impegno quotidiano.

Confindustria Cosenza “Unical vero gioiello”. "L'Università della Calabria è un vero e proprio gioiello, tra le risorse più importanti e strategiche che annovera il territorio della provincia di Cosenza e della regione". E' quanto afferma il presidente di Confindustria di Cosenza, Renato Pastore. "E come tale - prosegue - abbiamo saputo metterlo in mostra in una occasione così importante ed alla presenza della massima autorità dello Stato. L'auspicio è che tornino le risorse per farlo funzionare bene, per restituire fiducia ai tanti giovani che si impegnano per la crescita della nostra regione e del Paese in generale".

Presidente Oliverio “Visita importante”. "La visita del Presidente Napolitano in Calabria e la partecipazione all'Unical è un fatto del tutto importante e significativo per la nostra regione". E' quanto afferma il presidente della Provincia di Cosenza, Mario Oliverio, circa la visita del Capo dello Stato. Oliverio ha accolto questa mattina insieme al Presidente della Regione Agazio Loiero, al Prefetto di Cosenza Melchiorre Fallica ai Sindaci di Rende Umberto Bernaudo e di Cosenza Salvatore Perugini, il Presidente Giorgio Napolitano al suo arrivo all'Università della Calabria, dove il Capo dello Stato ha partecipato all'inaugurazione dell'Anno Accademico aperto dal Magnifico Rettore Giovanni Latorre ed alla cerimonia di intitolazione dell'Aula Magna a Beniamino Andreatta, primo Rettore dell'ateneo. "In questo momento particolarmente difficile - ha aggiunto Oliverio - per il Mezzogiorno e la nostra regione, il Presidente Napolitano costituisce un punto di riferimento sicuro e di fiducia. In particolare le riflessioni contenute nel suo intervento per ricordare la figura di Beniamino Andreatta hanno riproposto con autorevolezza e rigore culturale, politico, istituzionale il tema di un moderno meridionalismo che è necessario rilanciare per costruire il futuro di tanti giovani e ragazze e per l'intero Paese". Alla cerimonia di stamani erano presenti anche il Presidente del Consiglio Leonardo Trento e molti fra Assessori e Consiglieri provinciali.

Il saluto del sindaco Perugini. "Il sistema dei governi territoriali, così come delineato dal modificato titolo V della Carta Costituzionale, deve virtuosamente interagire e collaborare con il mondo della conoscenza, dei saperi, della ricerca, della modernità e dell'innovazione". Lo ha detto il sindaco di Cosenza salvatore Perugini, nel suo intervento di saluto al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, stamani all'Unical. "Ho l'onore di porgerle, insieme al Sindaco Rende - ha detto Perugini - il saluto di benvenuto a nome di tutti i cittadini di Cosenza e dell'area urbana più vasta della nostra provincia. Aggiungo, nella qualità di Presidente di Anci Calabria, il saluto di benvenuto ed il ringraziamento dei Sindaci calabresi e delle popolazioni che essi rappresentano. Saluto, benvenuto e ringraziamento che rivolgo ai familiari del senatore Beniamino Andreatta, al magnifico rettore professor Giovanni Latorre, al Senato accademico, a tutti i presenti". "Questo luogo, l'Università della Calabria - ha aggiunto - nato negli anni Settanta per una felice e lungimirante intuizione di illuminate rappresentanze politico-istituzionali, e con l'incipit autorevolissimo del compianto primo magnifico rettore, senatore Beniamino Andreatta, esprime una straordinaria e positiva realtà della nostra terra e, nel contempo, dischiude ottimismi e speranze per un futuro migliore della società calabrese". "Il federalismo, istituzionale e fiscale, oggetto di ampia ed approfondita discussione nel nostro Paese - ha sostenuto Perugini - resta un obiettivo che vogliamo perseguire e raggiungere per rafforzare e valorizzare i principi di responsabilità, buongoverno, equità e giustizia sociale, solidarietà, rilanciando una nuova, positiva e moderna idea di Meridionalismo. In tal senso, siamo fortemente impegnati e convintamente fiduciosi. La sua presenza, oggi qui tra noi, ci conforta e ci stimola. Apprezziamo da sempre il suo impegno di uomo del Mezzogiorno che ha costantemente considerato il Sud come una risorsa per il Paese". "Apprezziamo da sempre - ha proseguito il Sindaco di Cosenza - il suo pensiero e la sua azione che, nei ruoli politici ed istituzionali autorevolmente ricoperti e nell'esercizio attuale della suprema funzione di Capo dello Stato, garante e custode dei principi costituzionali, si sono caratterizzati, si caratterizzano e, siamo certi, si caratterizzeranno, nello sforzo continuo di coniugare il valore assoluto della unità nazionale con quello della promozione dell'autonomia di governo dei diversi territori". "Grazie, signor Presidente - ha concluso Perugini - per essere qui in occasione della inaugurazione dell'Anno Accademico della nostra giovane, ma già molto prestigiosa, Università e della intitolazione dell'Aula Magna al senatore professor Beniamino Andreatta. La sua autorevolissima presenza è un significativo riconoscimento di cui tutti dovremo saper fare tesoro"

Il saluto del Sindaco di Rende. "Egregio signor Presidente, desidero, innanzitutto, ringraziarla per avermi concesso la possibilità di darle il benvenuto nella Città di Rende, che ospita l'Università della Calabria, sia per la stima che porto nei suoi riguardi, sia per quello che ritengo un dovere istituzionale da lei, opportunamente, condiviso". A dirlo è stato il sindaco di Rende Umberto Bernaudo, nel suo saluto al presidente della Repubblica di Cosenza, Giorgio Napolitano, stamani all'Unical. "Signor Presidente - ha proseguito - le siamo molto grati per quello che sta facendo, in modo del tutto innovativo, per tutto il Paese e per aver posto, al centro di ogni suo atto, un forte recupero dell'unità nazionale e dei valori che ne discendono; il suo messaggio agli italiani, in occasione del nuovo anno, è stato anche un invito all'operosità, alla solidarietà ed al coraggio. Di questo ha bisogno il nostro Paese e le posso assicurare che nella città di Rende, gli amministratori e tutti i cittadini hanno saputo costruire una realtà operosa, solidale e coraggiosa, ripudiando la cultura del piangersi addosso che è, forse, il peggiore dei mali della nostra terra; una città che ha puntato fortemente sui giovani, sulle attività culturali, sulle attività produttive privilegiando pratiche amministrative che hanno portato il reddito procapite dei cittadini rendesi a livelli paragonabili a città dell'opulento nord-est del Paese, così dimostrando che anche in Calabria è possibile realizzare positività; e, questa università, frutto anch'essa dell'impegno degli amministratori rendesi, rappresenta un esempio, tra i più prestigiosi, di una tenace volontà finalizzata a contribuire allo sviluppo della Calabria che, però, possa avvenire senza inaridire la nostra terra depauperandola delle donne e degli uomini migliori". "Faccia in modo, signor Presidente . ha sostenuto Bernaudo - che il nostro Ateneo che oggi inizia il suo trentasettesimo Anno Accademico, possa essere celermente completato onde gratificare il qualificato impegno di quanti hanno contribuito, pur essendo tra gli Atenei più virtuosi, a renderlo tra i migliori nell'attività di formazione e di ricerca e perché possa, ancor di più, diventare punto di riferimento per il mondo della produzione, nazionale ed internazionale". "Questi, signor Presidente - ha concluso Bernaudo - sono i desiderata della collettività rendese, a nome della quale insieme al Consiglio comunale, la Giunta e mio personale, le rinnovo il deferente saluto, ringraziandola ancora per il grande onore che ci concede con questa sua graditissima presenza".

 

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