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Il Presidente Napolitano in Calabria

Il presidente Napolitano a Lamezia “Inderogabile la solidarietà tra nord e sud”, ma tante proteste

15 gen 09 I doveri di solidarietà fra il nord e il sud dell'Italia sono "inderogabili, come la Costituzione ha solennemente sancito" E di questo c'é consapevolezza anche nel nord, ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Lamezia Terme aggiungendo che il mezzogiorno deve fare "la sua parte, mostrandosi capace di rinnovarsi sul piano amministrativo e reagendo alla criminalità organizzata.
Il mezzogiorno reagisca alle minacce. Giorgio Napolitano ha detto che la prima capacità di rinnovarsi che il Mezzogiorno deve dimostrare "deve dare il segno della capacità di reagire ai ricatti e alle minacce della criminalità organizzata". Il Capo dello Stato lo ha detto nella nuova aula comunale del comune di Lamezia Terme, dove ha ricevuto una accoglienza molto calorosa ed ha ascoltato messaggi di impegno di studenti, di associazioni anti racket, di imprenditori. Ha incoraggiato tutti quanti sono impegnati su questo fronte dicendo: "Bisogna riuscire a portare più avanti questa lotta che vede impegnate con crescente successo le forze dello Stato e deve vedere ancor più impegnata la società civile". A questo proposito il Presidente della Repubblica ha sottolineato il richiamo formulato poco prima dal presidente del consiglio comunale di Firenze Eros Cruccolini che ha messo in evidenza l'assoluta esigenza di valorizzare l'impegno e la mobilitazione della società civile nel sud anche attraverso l'informazione, nell'immagine pubblica. "Bisogna valorizzare - ha detto Napolitano - gli esempi della capacità di reagire qui in Calabria e in tutto il mezzogiorno alla sfida della criminalità organizzata". Il richiamo si iscrive in un appello a sentire fortemente il senso dell'unità nazionale e della solidarietà nord-sud per affrontare "con la necessaria serenità, per quanto difficile, la crisi che sta investendo il nostro paese che è mondiale ed é grave". Una crisi, ha concluso ricordando l'appello del messaggio di fine anno, che "ci sollecita a cambiare, non solo a resistere e a lasciar passare la bufera, a fare del nostro meglio perché cresca un'Italia più giusta e quindi più solidale e unita dal nord al sud.

Napolitano a Lamezia. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è arrivato a Lamezia Terme, seconda tappa della sua visita in Calabria dopo quella di stamattina all'università di Arcavacata, a Rende. A Lamezia, dove è stato accolto dal sindaco, Gianni Speranza, Napolitano presenzierà alla cerimonia celebrativa del 40/mo anniversario della fondazione del Comune, nato dalla fusione di Nicastro, Sant'Eufemia Lamezia e Sambiase. In Comune il Capo dello Stato incontrerà gli studenti delle scuole superiori, il presidente dell'Associazione antiracket, Armando Caputo, e una rappresentanza del Comune capeggiata dal sindaco Speranza.
Passeggiata tra gli applausi. Ha fatto una passeggiata nel centro cittadino il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, dopo il suo arrivo nel pomeriggio a Lamezia Terme. Con al fianco il sindaco, Gianni Speranza, Napolitano ha percorso a piedi un tratto di corso Numistrano, dove centinaia di persone lo hanno applaudito ed in tanti gli hanno voluto stringere la mano. Napolitano, accanto al quale c'era anche il questore di Catanzaro, Arturo De Felice, ha parlato con molti e salutato le tante persone che dai balconi lo hanno applaudito e gli hanno rivolto grida di incitamento ed approvazione, alle quali lui ha risposto con ampi gesti di saluto. Successivamente Napolitano è entrato in Comune dove adesso sta avendo un incontro con il sindaco Speranza.

Domani incontro con Loiero e la Hubner. Inizierà con un incontro col presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, la giornata reggina di domani del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lo si è appreso in ambienti della Regione Calabria. Il capo dello Stato riceverà Loiero per un colloquio alle 9.30 nella prefettura di Reggio Calabria. "Il viaggio in Calabria del presidente Napoletano - è stato rilevato negli stessi ambienti - non ha carattere ufficiale essendo dedicato al mondo universitario, culturale e scientifico della regione. Napolitano, tuttavia, incontrerà Loiero proprio nella sua qualità di massimo rappresentante istituzionale della Regione". Loiero porgerà il saluto ufficiale della Calabria con un intervento all'Università Mediterranea.
Incontro con la Hubner. Il commissario Ue alla Politica regionale Danuta Hubner sarà domani a Reggio Calabria, su invito del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per incontrare accademici, autorità e lavoratori Ue e del nord Africa sull'importanza della cooperazione tra il Mezzogiorno con il resto dell'Ue e del Mediterraneo. Lo rende noto oggi la Commissione europea con una nota. "La cooperazione nel Mediterraneo è essenziale per affrontare alcune delle maggiori sfide in settori come il cambiamento climatico e l'energia con i quali l'Ue, e il Mezzogiorno in particolare, si dovranno confrontare. La sua posizione geografica dà al Mezzogiorno un ruolo chiave nel nostro partenariato euro-mediterraneo", ha detto Hubner. Secondo Bruxelles, la sponda sud del Mediterraneo ha un potenziale importante per affrontare la sfida energetica, non solo in termini di energia convenzionale ma anche nello sviluppo delle risorse rinnovabili "essenziali" per combattere il cambiamento climatico. L'Unione europea, si rileva, intende creare un mercato energetico integrato euro-mediterraneo per aiutare a diversificare le risorse energetiche. Progetti come il gasdotto che collega Algeria e Libia all'Italia sono cruciali anche per sviluppare la competitività del Mezzogiorno.

Le proteste

Pietro Mancini “Ha dimenticato mio padre”. "Dispiace dover sottolineare la dimenticanza del presidente Giorgio Napolitano che, nel suo intervento, non ha riconosciuto a Giacomo Mancini i meriti politici e storici per la nascita dell'Università della Calabria". A dirlo, in una dichiarazione, è stato Pietro Mancini, figlio dello storico leader socialista e componente il consiglio di amministrazione della Fondazione Giacomo Mancini. "Beniamino Andreatta - ha aggiunto - fu il primo rettore dell'Ateneo, ma l'idea delle caratteristiche residenziali, per studenti e docenti, e dell'ubicazione alle porte di Cosenza fu di Mancini, la cui effige, anche per questa battaglia civile e culturale, fu bruciata a Reggio Calabria durante la 'rivolta' dei fascisti di Ciccio franco".

Presidente Trento “Deluse le amministrazioni locali”. "Un'occasione mancata". Così il presidente del Consiglio provinciale di Cosenza, Leonardo Trento, definisce la visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Mi rendo conto di apparire, forse, sopra le righe - prosegue Trento - ma non posso esimermi dal constatare, anche a mente fredda, che la visita odierna del Capo dello Stato all'Università della Calabria, ha di fatto deluso le reali aspettative di quanti, in questa regione periferica da tutti i punti di vista, annettevano ed annettono al dialogo istituzionale con il Garante dell'Unità Nazionale, una importanza certamente superiore al semplice, schematico protocollo imposto da un cerimoniale, fin troppo sbrigativo". "Non credo di essere l'unico - prosegue il presidente dell'assemblea provinciale cosentina - ad aver sperato, fino all'ultimo, almeno in un incontro, seppur ridotto per ragioni organizzative, tra una delegazione degli amministratori provinciali e locali di questa importante area del Mezzogiorno ed il Presidente Napolitano, da tanti commentatori e non a torto definito un autentico e storico meridionalista". "Ma così non è stato, perché, evidentemente - sostiene ancora Trento - in questo modo non si è pensato di strutturare la tappa cosentina del Presidente, male interpretando tuttavia il sentire diffuso, soprattutto tra le popolazioni di questa provincia come dell'intero territorio regionale.Ci si aspettava, dalla visita del Capo dello Stato, un utile momento di confronto in più, sulle numerose e complesse questioni aperte che interessano il presente ed il futuro di questa regione.Da questo punto di vista, la troppo veloce tappa rendese del Presidente della Repubblica, appare di fatto una occasione mancata. Ancora una volta si è persa una buona occasione per parlare dei nostri tanti problemi irrisolti. Peccato".

Perugini “Preoccupazioni per ricerca e università pubblica”. «Sono convinto – dichiara il Sindaco di Cosenza, Salvatore Perugini – che la preoccupazione per il futuro dell'università pubblica e della ricerca scientifica in Italia, manifestata dai ricercatori e docenti precari dell'Università della Calabria in una lettera aperta al Presidente Napolitano, diffusa in occasione della sua visita, debba essere condivisa da tutti. I provvedimenti del Governo, infatti, riducono drasticamente i finanziamenti per l'università, aggravano il problema dell'insicurezza economica e giuridica dei precari, limitano il ricambio generazionale dei docenti e aprono la porta alla trasformazione delle università in fondazioni private, mettendo in discussione il diritto allo studio per tutti.
Si tratta di scelte che rischiano di penalizzare soprattutto le aree deboli del Paese, e particolarmente il Mezzogiorno, in cui è più evidente l'esigenza di un forte sostegno dello Stato alle strutture di formazione e di ricerca e ai percorsi di studio e di perfezionamento dei giovani, chiamati a contribuire in modo originale alla costruzione di un futuro diverso per sé, per la Calabria, per il Meridione e per il Paese.
Sicuramente, da più parti è avvertita l'esigenza di una complessiva riforma dell'università. Essa, però, deve tendere non a creare meno opportunità, ma ad offrirne di più e sempre più qualificate. Ritengo, perciò, che il Governo debba rivedere la sua impostazione prestando ascolto alle richieste che vengono dalle generazioni più giovani e da una larga parte del mondo accademico, perché – conclude il Sindaco Perugini – accettare il confronto prima della decisione non è un segno di debolezza, ma di vera condivisione e valorizzazione del metodo democratico».

Quirinale “Non ha negato l’incontro agli studenti”. Agli uffici del Quirinale non risulta che sia stata negata a rappresentanti degli studenti e dei ricercatori dell'Università della Calabria la possibilità di consegnare questa mattina una lettera al Presidente della Repubblica. E' quanto riferiscono fonti del Quirinale. Risulta invece che è stata rifiutata da alcune organizzazioni studentesche la disponibilità manifestata, come del resto nelle altre visite del presidente Napolitano ad atenei, a ricevere documenti e contributi sulle questioni dell'ordinamento universitario. In ogni caso il Capo dello Stato ha avuto modo, sia nel corso della cerimonia sia durante la visita al campus, di incontrare - ed ascoltarne le posizioni - molti studenti e ricercatori.

Studenti Unical: Università occupata. "Ore 9: l'Unical è occupata da un ingente spiegamento di forze dell'ordine. L'università è circondata, gli accessi sono presidiati, ogni varco è chiuso. L'Onda è fuori. La militarizzazione impedisce ogni espressione di dissenso di studenti e precari, la comunità che popola le aule, gli uffici, il ponte e le piazze è escluso". Così, gli studenti del movimento dell'Onda, ripercorrono la giornata di oggi, con la visita del Capo dello Stato in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico. "Lo spazio - proseguono in una nota - è occupato da uno stuolo di presidenti, generali, amministratori, gerarchie ecclesiastiche, presidi e baronie varie. La democrazia è ancora una volta da conquistare metro per metro. La tensione subito sale. L'università è nostra e dobbiamo liberarla. Dobbiamo riprenderci il ponte ma partono minacce e blocchi per gli studenti. Il colmo è il divieto di esporre degli striscioni. Ma questo non interessa le alte cariche dello Stato che occupano l'aula magna, fra questi il magnifico Latorre. In fondo, questo é il suo giorno, il suo disegno si è realizzato, la riforma che distrugge l'istruzione è passata e le università virtuose incassano i soldi dovuti alla loro fedeltà alla Gelmini". "Ore 13: l'università - prosegue la nota degli studenti - é riconquistata. Il presidente è in fuga, la festa è rovinata e il rettore è avvilito. Il movimento è sempre vivo e ha rimesso al centro del dibattito le questioni riguardanti il libero accesso al sapere. Le riforme di distruzione continuano, l'ex decreto legge 180 è stato appena convertito in legge e non abbiamo alcuna intenzione di stare a guardare indifferenti a ciò che si decide sulle nostre teste nelle stanze del potere. L'università è nostra e la difenderemo fin alla fine. In solidarietà al popolo Palestinese, che vive sulla propria pelle la vigliacca aggressione dell'esercito israeliano che occupa ingiustamente il suo territorio, una gigantesca bandiera della Palestina sventola sul ponte dell'Università, simbolo della lotta per la liberazione".

Gli incontri

Gli incontri a Lamezia. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel pomeriggio a Lamezia Terme ha avuto una serie di incontri con rappresentanti sociali, della politica e delle istituzioni. Tra gli altri, il Capo dello Stato ha incontrato la responsabile del coordinamento nazionale antimafia Riferimenti, Adriana Musella, figlia di un imprenditore napoletano morto in un attentato dinamitardo negli anni '80. Adriana Musella ha offerto al presidente Napolitano una gerbera gialla, simbolo di Riferimenti. Il Capo dello Stato ha avuto incontri, inoltre, con il rettore dell'Università Magna Grecia, Francesco Saverio Costanzo, e con il sindaco di Catanzaro, Rosario Olivo, che hanno sottoposto alla sua attenzione una serie di questioni riguardanti le due istituzioni di cui sono responsabili. Infine il Presidente ha incontrato un gruppo di studenti irakeni che stanno seguendo un corso di specializzazione in medicina con un programma del Ministero degli Esteri.

Ricevuti tre dottorandi iracheni. Ricevuti oggi a Lamezia dal Presidente Napolitano, in visita in Calabria, tre giovani dottorandi iracheni, accompagnati dall' On. Giuseppe Soriero. Lo renmde noto l'Associazione il campo. "Ringraziamo - è detto in una nota - il Presidente Napolitano per la sensibilità espressa nel ricevere e salutare i tre giovani medici dottorandi di Nassiriyia, ospiti dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, Abbiamo presentato all'attenzione del Capo dello Stato il "Progetto per la Formazione Specialistica di personale paramedico" che l'Università "Magna Græcia" è pronta a sviluppare, come ulteriore contributo positivo alla riorganizzazione delle strutture ospedaliere irachene. La proposta , già inviata al Ministero degli Affari Esteri nell'ambito dei programmi di medicina impostati dal MAE per l'Iraq, si caratterizza per la continuità con l'attività già espressa dal "Progetto di solidarietà per l'Università di Nassiriya", promosso dall'Associazione "IL CAMPO - idee per il futuro" d'intesa con le Università della Calabria e di Napoli. E' questa una impostazione che contribuisce a mettere in luce le qualità scientifiche e tecnologiche di alcune Università del Mezzogiorno, impegnate a trasferire programmi di telemedicina in una area del Medioriente , come quella irachena, ancora bisognosa di azioni positive di cooperazione culturale e scientifica. Esprimiamo pertanto profonda gratitudine al Presidente Napolitano per la stima attestata nei confronti dell'operato dell'associazione "IL CAMPO"

Il discorso del Sindaco Speranza. "Grazie di cuore per aver accettato l'invito a visitare Lamezia Terme in occasione dell'anniversario della sua fondazione. Grazie anche per il carattere della visita (la passeggiata nel centro storico, l'incontro con i rappresentanti dei giovani e della comunità), che mette in evidenza il messaggio civile che la sua presenza vuole dare". A dirlo è stato il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, nell'intervento di saluto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "E' la prima volta - ha proseguito - che il Presidente della Repubblica visita la nostra città e viene addirittura in Municipio. L'unica presenza, in passato, risale al 1992 e alla partecipazione del Presidente Cossiga ai funerali dei coniugi Aversa e Precenzano, barbaramente uccisi dalla mafia. Li abbiamo ricordati il 4 gennaio scorso. Quella fu una giornata tragica. Questa di oggi è una grande festa e rappresenta il segno del cambiamento che stiamo vivendo. A nome del Consiglio comunale tutto, del personale del comune, dell'intera città il più affettuoso saluto signor Presidente". "Lamezia - ha sostenuto Speranza - è una città giovane. La legge Perugini-Foderaro che unifica i tre ex comuni è del 1968. Le prime elezioni comunali del 1970. Alla base dell'unificazione vi era l'ipotesi che un nuovo comune di maggiori dimensioni, situato al centro del territorio calabrese, ricco di infrastrutture strategiche e di risorse territoriali e culturali, potesse essere attrattivo rispetto alle scelte nazionali e regionali che si stavano compiendo. La nuova città nasceva con l'obiettivo di svolgere una decisiva funzione al servizio dell'intero territorio regionale. Era ed è ancora questa la vocazione naturale di Lamezia, una vocazione che Lamezia ed i lametini interpretano con generosità e disponibilità. Ma i processi politici andarono, purtroppo, diversamente. Mentre Lamezia si univa, la Calabria si divideva drammaticamente. Proprio mentre nasceva la Regione, intorno alla scelta del capoluogo, all'ubicazione dell'Università e ad altre scelte rilevanti, si consumavano profonde fratture nel tessuto democratico regionale ed i moti di Reggio diedero una immagine angosciante della Calabria all'intera nazione. Queste circostanze storiche hanno, di fatto, compromesso, riteniamo in maniera non irrimediabile, la fattiva concretizzazione dell'idea strategica posta a fondamento della nascita della nostra città, sedimentando negli anni un senso di frustrazione per quel che Lamezia doveva essere e non è stata sia in settori di classi dirigenti sia in strati popolari. Anche la progressiva costruzione di un'identità unica della città è stata ed è resa più difficile da quei sentimenti di frustrazione ai quali mi riferivo". "In questi 40 anni, tuttavia - ha proseguito - così come in tutto il Mezzogiorno e nella stessa Calabria, si sono succeduti momenti diversi ed alterni. Non c'é dubbio, però, che emerga una positività di questa comunità ricca di talenti e risorse: Lamezia è la città di un'area industriale tra le più grandi del Mezzogiorno; Lamezia è la città che ospita l'unico aeroporto internazionale della Calabria che, in connessione con il porto di Gioia Tauro, potrebbe costituire il più grande ed attivo HUB intermodale del Mediterraneo; Lamezia è la città di una eccellente filiera agroalimentare e florovivaistica; Lamezia é la città che raccoglie il testimone dell'antica Terina e nel cui territorio, nel corso dei secoli, si sono stratificate testimonianze tangibili di presenze magno-greche, romane, bizantine, normanno-sveve ed angioine; Lamezia è una città animata da presenze umane e culturali che, in ogni parte del mondo, hanno saputo dare buona prova di sé, capaci di laboriosità e solidarietà sulle quali ha poggiato e poggia la risposta democratica alla criminalità e un progetto di riscatto duraturo; Lamezia è, dunque, una 'citta' aperta del e nel Mediterraneò". "Certo - ha sostenuto Speranza - siamo una comunità che soffre per la vastità delle pratiche estorsive, per gli attentati e per gli omicidi cruenti ad opera della criminalità: ma dimostriamo continuamente di essere tutt'altro che rassegnati. Questa comunità dà risposte straordinariamente belle e di alta dignità, a differenza di altri territori più sfortunati. Dopo gli attentati in vari esercizi commerciali della città e la distruzione della casa e dell'azienda della famiglia Godino nel 2006, ci furono varie iniziative del Comune, la grande manifestazione di migliaia di giovani lametini, la serrata dei commercianti di qualche giorno dopo. Lo Stato e il Governo ci furono vicini concretamente. Ciò rappresentò un messaggio chiaro a tutta l'Italia: Lamezia è il Sud che reagisce, un pezzo di Calabria e d'Italia che non si rassegna, ma risponde con passione democratica e forza. Lamezia è il Sud che guarda oltre i confini locali, costruendo splendidi rapporti di amicizia e di iniziativa comune con Firenze ed altre città italiane. E' la città dove nasce uno spazio giovani in un bene confiscato alla criminalità organizzata e dove si sviluppa l'associazione antiracket, che annovera diversi imprenditori, alla quale l'Amministrazione comunale ha fornito una sede in un altro bene confiscato. Lamezia è la città dell'associazionismo e del volontariato; è il Comune che si costituisce parte civile, insieme all'associazione antiracket, in tutte le cause di mafia ed estorsione: nella scorsa estate il tribunale di Catanzaro ha stabilito di concedere al Comune di Lamezia una cifra di risarcimento record, ben cinque milioni di euro, con la possibilità che lo Stato anticipi fino ad un terzo appena la sentenza verrà depositata. "Imprenditori e commercianti - ha sostenuto Speranza - hanno iniziato a collaborare: tra questi il presidente della Confcommercio e, per ultimo, l'imprenditore Rocco Mangiardi che, qualche giorno fa, in pieno dibattimento conferma la sua testimonianza verso gli autori delle richieste estorsive ai suoi danni. Quel gesto quel dito che indica il responsabile, non è solo il suo ma è il gesto ed il dito di tutti noi, di tutta la comunità cittadina. La Chiesa cittadina, in maniera diffusa sul territorio, ha svolto e svolge un ruolo di indirizzo spirituale e morale di grande significato. Inoltre, anche il nostro Consiglio comunale deciderà presto l'esenzione da tutti i tributi locali, per 10 anni, per gli imprenditori che collaborano con la giustizia". "Ringrazio le forze dell'ordine e la magistratura - ha proseguito - per quello che fanno. Io so bene il livello di sovraesposizione di molti di loro e a nome della città esprimo gratitudine. Vedo anche che c'é un bisogno di giustizia, di fare luce su tanti delitti impuniti e tanti casi che non possono essere archiviati. Mi permetto, signor Presidente, di reiterare la richiesta del Consiglio comunale affinché ci siano tempi rapidi nella nomina del Procuratore della Repubblica e si completino i posti vacanti negli organici. Vedo la possibilità concreta che si possa aprire una pagina completamente nuova. La sua Presenza, signor Presidente, dà prospettiva a questa speranza allargandone gli orizzonti e, nell'introdurre la nostra città e la sua comunità nella piena maturità della sua storia, sigilla il proposito irreversibile di proseguire sul percorso intrapreso. Lei, che è garante dell'Unità Nazionale e conoscitore profondo ed attento dei problemi del Mezzogiorno, sa perfettamente che il dualismo, che ancora persiste nel nostro Paese in termini economici e di qualità della vita, in questa città si esprime soprattutto nel dramma della disoccupazione e della mancanza di lavoro, in particolare per i giovani e nell'allargamento delle fasce di povertà e di ingiustizia sociale. In questo contesto Lamezia sta faticosamente guadagnando la strada del suo sviluppo e dell'emancipazione dai ritardi strutturali: da quando è stato possibile riattivare la spesa per gli investimenti, aprile 2006, l'Amministrazione Comunale sta spendendo oltre 85 milioni di euro per opere pubbliche, tra le quali quest'aula; inoltre, negli ultimi mesi, a valere sulla vecchia programmazione, abbiamo programmato ulteriori 40 milioni di euro di risorse comunitarie, nazionali e regionali, dimostrando di avere capacità progettuale. Per il futuro, fin dal 2009, lavoreremo per un Progetto Speciale su Lamezia Terme, chiedendo a tutti i livelli istituzionali di interagire proficuamente per l'attuazione di una Accordo di Programma Quadro capace di esaltare le vocazioni strategiche del nostro territorio, tra le quali l'intermodalità ed il termalismo". "La missione per cui Lamezia Terme è nata - ha detto Speranza - oggi è ancora possibile ed ancora più utile e necessaria alla Calabria. Per questo continueremo a lavorare. Ci conforta, in questo sforzo, il fatto che la Commissione Nazionale Antimafia, all'unanimità, nella sua ultima relazione ci riconosca significativi risultati in termini di crescita civile e democratica. Per un'Amministrazione di una realtà complessa del nostro Mezzogiorno è di grande significato il suo insegnamento, signor Presidente, sulla necessità continua di una capacità autocritica, anche quando si è alla prima esperienza di Governo della propria vita. Vale, anche in questo caso, l'etica della responsabilità: non bisogna prendersela sempre con gli altri quando le cose non vanno, ma occorre guardare in primo luogo alla proprie responsabilità e a ciò che si può fare di meglio e di più nei confronti dei cittadini. Io condivido questa breve parabola del filosofo Remo Bodei, che sintetizzo schematicamente. L'antico saggio greco Solone diceva che leggi sono come le ragnatele: i forti le sfondano, mentre i deboli vi restano impigliati. Anche ai nostri giorni la grande illegalità riesce spesso ad infrangere impunemente le leggi. Legioni di avvocati e di esperti fiscali sono all'opera proprio per questo. Quando si constata che le leggi e usanze rimangono lettera morta, soprattutto per chi dovrebbe dare l'esempio della loro osservanza, allora la lotta per la legalità e per la crescita democratica non ha sostanziali prospettive di successo. Non bisogna diventare patetici don Chisciotte che si ergono al di sopra della realtà o soddisfatti Sancho Panza che, per seguire meschini vantaggi, si pongono al di sotto della realtà. Bisogna intrecciare gli ideali alle possibilità. Infatti, secondo Max Weber il possibile non sarebbe raggiunto se nel mondo non si ritentasse sempre l'impossibile. L'amministrare è proprio il quotidiano sforzo con sobrietà e pazienza continua per avvicinare ideali e possibilità. Sono questi i valori che ispirano il nostro agire. A questi valori si ispirava il carissimo amico, assessore Gianni Lucchino, scomparso appena qualche giorno fa. Mi addolora che non possa accoglierla perché l'avrebbe fatto con felicità". "Saluto con profondo rispetto - ha proseguito - le autorità politiche, religiose, militari e civili, i rappresentanti delle istituzioni, della stampa, i giovani e gli amici intervenuti. Ringrazio gli operai e tutti i dipendenti del comune per come hanno collaborato a realizzare questo evento. I nostri giovani oggi hanno l'opportunità di dialogare con lei. I due ragazzi che interverranno lo faranno a nome di tutti i loro coetanei presenti in sala e quanto diranno sarà espressione di un dibattito comune e condiviso, che ha avuto anche un valore educativo. La liberazione dell'Italia dal nazismo, la Resistenza, la Repubblica, la Costituzione, la rinascita democratica politica ed economica d'Italia sono stati per la mia generazione un grande insegnamento, si trasmetteva allora un valore alto della politica". "Io vorrei - ha concluso Speranza - che anche la mia generazione, che ha appreso questi principi da personalità come la Sua, potesse trasmetterli ai nostri figli. Mi permetta di dirLe, Signor Presidente, che per noi oggi è un giorno che dà un senso di compiutezza, non solo ad un mandato amministrativo, ma ad una Storia intera. Grazie ancora".
Bella risposta della città. "La risposta della popolazione di Lamezia Terme in occasione della visita del Capo dello Stato è stata unanime e straordinariamente bella". Lo ha detto il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, a conclusione della visita fatta in città dal presidente della Repubblica. "Attraverso la visita del presidente Napolitano - ha aggiunto Speranza - il nostro popolo ha ottenuto quel riconoscimento morale e civile che merita. Ringrazio tutti i cittadini che hanno ancora una volta dimostrato all'Italia che siamo una comunità ricca di valori umani e democratici. I bambini e i ragazzi, in particolare, sono stati commoventi".

Fascio di gerbere gialle da Riferimenti. Un fascio di gerbere gialle, il fiore scelto dal Coordinamento nazionale Riferimenti come simbolo dell'antimafia, è stato consegnato al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano al suo arrivo a Lamezia Terme. A consegnare i fiori è stata la presidente dell'associazione Adriana Musella che il Capo dello Stato ha incontrato in un momento tutto privato della visita. Le gerbere gialle sono state donate al Presidente Napolitano "a nome e per conto - ha spiegato Musella - dei giovani della Calabria"

Ass. Antiracket “Nessuno è intoccabile”. "Sarebbe determinante se in un territorio come il nostro, dove l'illegalità diffusa è un sentire comune, si dessero esempi importanti dai quali capire che nessuno è intoccabile". Lo ha detto il presidente dell'Associazione antiracket di Lamezia Terme, Armando Caputo, incontrando il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Davanti a Lei che custodisce i valori più alti della nostra Costituzione - ha aggiunto Caputo rivolto a Napolitano - va sottolineato come in questa terra di evidenti diritti negati vi sono persone che hanno saputo mostrare a tutti che la libertà e la dignità personale si difendono non solo rivendicando giusti e sacrosanti diritti, ma praticando anche i semplici doveri di un normale cittadino. E tra i doveri da praticare e rispettare ve ne sono alcuni, tra i più difficili, dei quali vogliamo essere fedeli interpreti: il dovere dello sdegno e del coraggio. Noi vorremmo che tutte le persone che sono qui a Lamezia Terme stasera avessero ben chiara la consapevolezza del peso enorme che ha la presenza della criminalità per il mancato sviluppo del nostro territorio. Non é certo l'unico ostacolo che abbiamo davanti, ma è il più alto e il più difficile da superare".

 

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