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Maltempo, troppi ritardi in Calabria

 

Maltempo, troppi ritardi nella prevenzione in Calabria. Riaperta linea FS chiusa nel reggino

15 gen 09 "Tre giorni intensi di pioggia hanno dimostrato ancora una volta che la Calabria è una regione 'dai piedi di argilla'". E' quanto afferma, in una nota, Maria Rosaria Paluccio, di Legambiente. "Un territorio fragile e a rischio idrogeologico - prosegue Paluccio - che continua a registrare pesanti ritardi nella prevenzione del rischio e a pagare i danni di una scriteriata gestione territoriale che fatica a cambiare. Dagli allagamenti in numerosi comuni della Calabria allo stato di allerta annunciato dalla Protezione civile, la sicurezza dei cittadini, dopo anni di battaglie condotte dall'associazione ambientalista calabrese, non è stata ancora garantita". "E' evidente - prosegue l'esponente di Legambiente - che a poco sono servite le cattive esperienze del fiume Esaro a Crotone nel 1996 dove l'alluvione ha causato sei morti, del torrente Beltrame a Soverato nel 2000 con 13 vittime, la frana di Cavallerizzo nel comune di Cerzeto nel 2005, l'alluvione di fango a Bivona (Vibo Valentia) nell'estate del 2006 durante la quale quattro persone hanno perso la vita. Con il dossier Ecosistema Rischio presentato da Legambiente e dal Dipartimento della Protezione civile nel novembre scorso, l'associazione ha denunciato che il 67% dei comuni calabresi non svolge una positiva opera per la riduzione del rischio e di questi il 30% non fa praticamente nulla". "Il 76% delle amministrazioni - sostiene ancora Paluccio - si è dotato di un piano di emergenza, ma scarse sono le attività di informazione rivolte ai cittadini. Se da un lato migliorano le capacità di intervento del sistema di protezione civile dall'altro continuano le pratiche illegali a danno dei fiumi, le costruzioni nelle aree di espansione naturale dei corsi d'acqua e, cosa preoccupante, non viene svolta l'ordinaria opera di manutenzione delle sponde che è un'attività fondamentale per mitigare il rischio alluvione. Legambiente Calabria chiede a Regione e Province investimenti immediati per sanare i gravi errori del passato e alle amministrazioni locali di rendere ordinari ed efficaci i controlli, intervenendo nelle attività di gestione del territorio, dalla pianificazione urbanistica, agli interventi di delocalizzazione di abitazioni e di altri fabbricati dalle aree a rischio, dall'adeguamento alle norme di salvaguardia dettate dai Piani di bacino alla corretta manutenzione delle sponde e delle opere idrauliche sempre più urgente e indispensabile mettere in atto seri interventi di prevenzione per non dovere più fare il conto dei danni e, troppo spesso, drammaticamente, anche quelli della perdita di vite umane"

Riaperta la linea FS chiusa nel reggino. E' stata riaperta stamani la linea ferroviaria ionica, nel tratto compreso tra Capo Spartivento e Palizzi, nel reggino, chiusa da ieri mattina a causa di forti mareggiate. I tecnici di Trenitalia, constatato il miglioramento delle condizioni meteorologiche, hanno deciso di riattivare la linea. Dopo giorni di pioggia, stamani la situazione del tempo è migliorata un po' su tutta la regione.

CGIL “Tutelare il territorio di Gioia”. "E' giunta l'ora che il Governo nazionale e la Regione Calabria intervengano con urgenza per arginare il rischio pioggia e per mettere in campo politiche serie di salvaguardia e tutela del territorio". E' quanto afferma in una nota il segretario generale della Flai-Cgil della Piana di Gioia Tauro, Antonino Calogero. "Purtroppo - aggiunge - negli ultimi mesi, nella Piana di Gioia Tauro, accade che, ogni qualvolta il cielo diventa scuro ed arrivano le prime goccioline, la paura e la preoccupazione ci assalgono. Infatti, è sempre vivo il ricordo del maltempo del mese scorso, della scomparsa di una cara persona molto vicina alla nostra organizzazione sindacale. L'altro ieri sera si è scatenato l'ennesimo diluvio che, al di là del panico, ha causato gravi difficoltà e procurato danni ingenti alla già compromessa economia agricola. Non è più accettabile che oltre alle solite richieste e riconoscimenti dello stato di calamità non sia fatto nulla per evitare il ripetersi di danni e disagi". "In alcuni casi - prosegue Calogero - sono arrivati solo interventi a pioggia che indiscriminatamente hanno risarcito i più furbi, facendo rimanere in ginocchio quanti davvero sono stati colpiti. La Piana di Gioia Tauro per la sua conformazione orogeografica ha bisogno di interventi continui di manutenzione e conservazione. I gravi danni, inoltre , sono stati causati dal totale abbandono della cura della montagna dai mancati interventi di rimboschimento e di ringiovanimento delle piante. E' giunto il momento di vigilare perché è insopportabile che decine di milioni di euro dell'Unione Europea, destinati all'agricoltura e alla tutela dell'ambiente, vengano utilizzati male per mancanza di coerenza progettuale, è altresì inaccettabile aspettare che l'intervento forestale scompaia totalmente". "E' utile ricordare - conclude - che, fino a pochi anni fa, i rischi venivano ridotti grazie all'intervento degli operai idraulico forestali che con la loro opera prestavano cura alla montagna. Oggi, che la presenza dei forestali nelle nostre zone é residuale, il rischio è aumentato"

Ass. Tripodi “Quantificare danni per le richieste di calamità”. "Verificare e quantificare al più presto i danni per effettuare la dichiarazione dello stato di calamità naturale". E' quanto afferma, in una nota, Michelangelo Tripodi, segretario del Pdci Calabria e assessore regionale all'Urbanistica e Governo del territorio, che fa suo l'allarme lanciato da Coldiretti e Cia circa le conseguenze del nubifragio di martedì scorso. "Ciò - prosegue Tripodi - ai fini di ottenere gli incentivi necessari per l'agricoltura, per le attività produttive e per la sistemazione e messa in sicurezza delle opere viarie e del sistema infrastrutturale della provincia di Reggio Calabria e dell'intera regione letteralmente in ginocchio a causa della nuova violenta ondata di maltempo e per risarcire, almeno in parte, gli enti locali e le numerose famiglie coinvolte". "Le associazioni di categoria - sostiene Tripodi - hanno già monitorato numerosi danni nel settore florovivaistico, ortofrutticolo e olivicolo con ricadute economiche pesanti e il governo centrale deve intervenire per risollevare le sorti di un settore in piena emergenza. Migliaia di ettari di terreno sono andati sott'acqua. Le esondazioni di fiumi e torrenti e la pioggia persistente hanno provocato allagamenti negli agrumeti, negli oliveti e nelle serre con conseguente gravi danni alle produzioni. Smottamenti e frane hanno creato grandi difficoltà di circolazione nelle strade per raggiungere aziende e allevamenti, mentre molti mezzi agricoli e molte stalle coperte dal fango risultano inutilizzabili". "Servono quindi misure di aiuto urgenti - sostiene ancora l'assessore regionale all'Urbanistica - per le manutenzioni straordinarie, per i danni ai canali, per i maggiori costi di energia elettrica, che si stanno e devono essere sostenuti, e per gli interventi di ristrutturazione delle strade rurali. E' necessario quindi avviare tutte le procedure per chiedere alle competenti istituzioni il riconoscimento dello stato di calamità naturale". "Il nostro territorio, anche in virtù della sua particolare posizione geografica - evidenzia Tripodi - è assai sensibile a rischi di inondazioni, mareggiate, eventi naturali che possono mettere a dura prova, oltre che il territorio stesso, anche l'incolumità delle persone come è successo pure nel recente passato. Per questo, oltre a piani di intervento mirati a contrastare le emergenze, bisogna impegnarsi e adoperarsi fortemente per mettere in sicurezza, riqualificare e valorizzare il territorio. Un patrimonio di tutti che deve essere fattore di sviluppo e di crescita e non di degrado e di abbandono come per troppi anni purtroppo è stato". "Come assessorato regionale - prosegue Tripodi - abbiamo voltato pagina con le linee guida della pianificazione regionale che hanno introdotto disposizioni molto stringenti in materia di tutela ed uso dei beni paesaggistici e di promozione della qualità architettonica ed urbanistica. Abbiamo avviato una regolamentazione organica di grande impatto anche e soprattutto per quanto riguarda la tutela ambientale che dovrà tuttavia essere utilizzata dai destinatari con convinta partecipazione. E' vero che spesso contro la forza della natura è difficile combattere, ma è altrettanto vero che cura e prevenzione sono in grado di limitare ulteriori fratture al territorio e possibili tragedie. Adesso ci troviamo di fronte ad una vera e propria emergenza - conclude l'assessore regionale all'Urbanistica e Governo del Territorio - che dobbiamo tempestivamente affrontare e anche il Governo centrale deve fare la sua parte accogliendo le sacrosante richieste delle associazioni degli agricoltori, dei sindaci dei comuni interessati e di tutti coloro che hanno subito danni a causa del maltempo".

 

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