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In coma il giovane dato alle fiamme. Tre arresti

Giovane di Curinga legato e dato alle fiamme: è in fin di vita. E’ il fratello diValentino Galati vittima di lupara bianca

02 gen 09 E' stato operato alla testa Cristian Galati, il ventiquattrenne picchiato brutalmente e poi bruciato in Calabria. Il giovane è ricoverato da ieri sera in terapia intensiva nel policlinico di Bari. A Galati i medici hanno asportato dal cervello una massa di sangue formatasi a causa di un'emorragia cerebrale e hanno ricostruito fratture al cranio, che è fracassato. Inoltre, il ventiquattrenne ha ustioni al torace e ai glutei, che comunque destano minori preoccupazioni rispetto al grave trauma cranico subito. Galati è tuttora in stato di coma ed è intubato.

Arrestati i presunti autori. Tre persone sono state arrestate per il tentato omicidio di Cristian Galati, il giovane di 24 anni picchiato brutalmente e poi bruciato. Sono Pietro Mazzotta, di 20 anni; Santino Accetta, di 34, ed Emanuele Caruso, di 20, tutti di Filadelfia, nel vibonese. All'individuazione dei tre arrestati i carabinieri sono giunti dopo aver raccolto le indicazioni della vittima, prima che questi venisse trasferito nell'ospedale di Bari. All'origine del tentato omicidio ci sarebbe l'incendio dell'automobile di proprietà di uno dei tre arrestati. Dopo l'episodio si sarebbero verificati altri scontri verbali, con minacce e insulti. Nel corso dell'interrogatorio i tre avrebbero fatto alcune parziali ammissioni sulla dinamica dell'aggressione a Cristian Galati. Le indagini dei carabinieri sono coordinate dal sostituto procuratore di Lamezia Terme, Maria Alessandra Ruberto. Intanto una decina di persone sono state sentite nel corso della notte dai carabinieri che indagano sul tentato omicidio di Cristian Galati, il giovane di 24 anni picchiato brutalmente e poi bruciato. I carabinieri hanno sentito alcuni amici e parenti di Galati che hanno ricostruito i suoi spostamenti la sera del 31 dicembre a Filadelfia, piccolo centro del vibonese. Dagli interrogatori, secondo quanto si è appreso, è emerso che il giovane ha festeggiato con un gruppo di amici in un locale a Filadelfia e dopo la mezzanotte si è allontanato da solo, probabilmente per rientrare a casa. Gli investigatori stanno accertando anche se Galati ha incontrato qualcuno e se ha avuto contatti telefonici dopo che si è allontanato dal locale dove ha festeggiato l'arrivo del nuovo anno. Gli investigatori stanno valutando una serie di elementi circa il ferimento del giovane. Si stanno valutando, in particolare, sia elementi riguardanti la vita privata di Cristian Galati e sia la vicenda relativa alla scomparsa del fratello, Valentino, di 20 anni, avvenuta nel dicembre del 2006. Il giovane è stato prelevato a Filadelfia da due persone che lo hanno portato in una zona boscosa di Curinga, in provincia di Catanzaro, dove lo hanno legato e picchiato selvaggiamente prima di dargli fuoco.

Due degli arrestati hanno confessato. Hanno confessato due tre presunti aggressori di Cristian Galati. Il terzo arrestato avrebbe avuto, invece, un ruolo marginale. La confessione è avvenuta durante l'interrogatorio compiuto dai carabinieri della Compagnia di Girifalco. All'individuazione dei tre, gli investigatori sono giunti anche attraverso alcune dichiarazioni di persone che hanno assistito ad uno scontro verbale avuto con la vittima in un locale di Filadelfia poco prima della mezzanotte del 31 dicembre. Le indagini dei carabinieri proseguono per accertare ulteriori elementi sulla ricostruzione dell'accaduto e sul movente.

Una frase contro uno degli aggressori a base della lite. Sarebbe stata una frase rivolta da Cristian Galati ad uno dei suoi presunti aggressori a scatenare il pestaggio conclusosi con l'aggressione ai danni dello stesso Galati. Galati era in compagnia di amici in un locale a Filadelfia, nel vibonese, e stava festeggiando l'arrivo del nuovo anno. Nel locale, secondo quanto hanno ricostruito gli investigatori, c' erano anche i tre presunti autori del pestaggio, Pietro Mazzotta, Santino Accetta ed Emanuele Caruso. Tra i quattro c'erano già vecchi problemi perché Accetta accusava Galati di avergli incendiato l'automobile. Poco dopo la mezzanotte, Cristian Galati avrebbe detto ad Accetta la frase "stanotte ci sarà un botto in più per te". Tra i due ci sarebbe stato inizialmente uno scontro verbale conclusosi dopo qualche minuto. Accetta e i suoi due complici avrebbero poi atteso Galati all'uscita del locale e lo avrebbero costretto a salire a bordo della loro autovettura con la quale hanno raggiunto una zona boscosa di Curinga. I tre avrebbero quindi picchiato Galati colpendolo con un bastone. Poi l'avrebbero legato, cosparso di liquido infiammabile e dato alle fiamme. La vittima ieri mattina è stata soccorsa da un agricoltore e prima di essere portata in ospedale ha pronunciato alcune frasi attraverso le quali i carabinieri hanno identificato i tre arrestati.

In chat la confessione dell'auto bruciata. Nelle settimane scorse Cristian Galati, il giovane di Filadelfia picchiato brutalmente e poi bruciato, confessò in chat di aver incendiato l' automobile di uno dei suoi aggressori. Due dei suoi aggressori contattarono in chat, Galati e finsero di essere una ragazza che voleva conoscerlo. Durante la conversazione i due chiesero a Galati di aver notizie circa l'incendio della Volkswagen Golf di proprietà di Santino Accetta. Durante la conversazione Galati raccontò di essere stato lui l'autore dell'incendio dell'automobile. Dopo la confessione via internet ci sarebbero stati una serie di scontri verbali tra la vittima ed i tre presunti autori dell'aggressione.

 

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