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Scovate 90 discariche nel parco della Sila

 

Novanta discariche abusive scovate nel Parco della Sila da Legambiente

15 gen 08 Novanta discariche abusive sono state individuate dai volontari di Legambiente nel corso del servizio di Vigilanza ambientale svolto questa estate dai volontari del circolo Sila nella zona di protezione speciale "Sila Grande", estesa 31 mila ettari, ricompresa nel Parco. Il dossier finale sul servizio è stato presentato stamani a Lorica. Le discariche abusive sono state fotografate e cartografate dai volontari di Legambiente. E' stato così realizzato, è scritto in un comunicato, "un corposo dossier, che rappresenta una delle prime azioni di sorveglianza su vasta scala messa in atto dall'associazione ambientalista con il progetto 'Insieme per la biodiversita'' finanziato da Enel e patrocinato dal ministero dell'Ambiente". "Con questa iniziativa, che ha interessato altre realtà protette in Italia e nel mondo - prosegue la nota - si vuole dare un contributo concreto alla tutela della natura e al Countdown 2010, la strategia messa in campo dalla Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura) per frenare la perdita di biodiversità. Sono infatti i parchi e le aree protette i custodi della gran parte della biodiversità nel nostro Paese, fra i più ricchi in Europa con circa 1/3 delle specie animali e la metà delle specie floristiche tutelate nell'intero continente, ma sono anche loro quelli che subiscono le maggiori aggressioni e che necessitano di efficaci attività di vigilanza e sorveglianza". "Salvaguardare la biodiversità - ha sostenuto Silvio Vetrano, commissario straordinario del Parco nazionale della Sila - è senza alcun dubbio una delle strategie più importanti messe in atto attraverso i parchi, perché gli ecosistemi naturali, sempre più fragili ed a rischio anche a causa dei mutamenti climatici, sono fondamentali per la sopravvivenza umana, ed il ruolo delle aree protette è strategico per conservare la straordinaria ricchezza di biodiversità del nostro Paese". "Siamo orgogliosi - ha detto Marina Migliorato, responsabile Corporate Social Responsability e Rapporti con le Associazioni di Enel - di contribuire a questo progetto in un'area importante come quello del Parco Nazionale della Sila: dalla Slovacchia, con la protezione del falco pellegrino nel Parco Nazionale degli Alti Monti Tatra, alla gestione della Fortuna Forest Reserve Management di Panama, fino ai progetti che interessano l'Italia, Enel considera la biodiversità un patrimonio universale. Conservarla è un nostro impegno prioritario e proprio per questo abbiamo attivato questi nove progetti di salvaguardia e tutela". "Con questo progetto - ha sostenuto Antonio Nicoletti, responsabile Nazione Aree Protette di Legambiente - abbiamo voluto dare un contributo concreto alla tutela della biodiversità della zona di protezione speciale Sila Grande, tutelata non solo dal Parco ma anche da direttive comunitarie, e siamo preoccupati del degrado in cui si trova. Per questo chiediamo alle istituzioni, il parco per primo, di compiere ogni sforzo per evitare che continui questo degrado e che si combattino tutti gli abusi nel Parco a partire da quello edilizio che sempre incombe". "Aver attuato tale azione di vigilanza ambientale - afferma Francesco Falcone, direttore di Legambiente Calabria - rappresenta l'impegno costante di Legambiente per i Parchi e nei Parchi; costituisce una pratica concreta importante ancor di più per quegli ambientalisti che sanno coniugare al dire il fare e per quanti come noi hanno creduto e vogliono bene al Parco Nazionale della Sila"

 

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