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Crisi economica: sarà drammatica per la Calabria

 

Per la crisi il Governo finanzia 2650 mld di euro per le Regioni. Cersosimo accusa “Governo prosciuga FAS e FSE”. CGIL “Crisi drammatica”

29 gen 09 Il governo, per gli ammortizzatori sociali, ha chiesto alle Regioni un contributo di 2,650 miliardi di euro. E' la cifra contenuta in un documento che e' stato inviato questa mattina alla conferenza dei presidenti delle regioni in cui il governo spiega: "Complessivamente possono essere mobilizzate risorse nazionali per 5,350 miliardi di euro". "Un concorso finanziario delle regioni - si legge nel documento - per l'importo rimanente puo' consentire di raggiungere la cifra obiettivo di 8 mila milioni di euro. Il concorso delle regioni - si legge ancora - potrebbe avvenire attraverso la riprogrammazione dei Programmi operativi, senza ovviamente interferire con gli impegni giuridici gia' assunti". L'intervento necessario a sostegno degli ammortizzatori sociali e' stimato dal governo, complessivamente, in 8 miliardi di euro per il biennio 2009-2010. "Tale importo - si legge nel documento - include i sussidi a sostegno dei redditi, la corrispondente componente contributiva, il corrispondente intervento formativo". Nelle due pagine del documento il governo afferma inoltre che "alla copertura degli 8 miliardi di euro, unitamente all'apporto dei fondi interprofessionali per la formazione continua, degli enti bilaterali promossi dalle parti sociali e delle ulteriori liberalita' del settore privato o privato-sociale, il governo centrale contribuira' attraverso il fondo per l'occupazione". Nel testo si afferma inoltre che "le risorse necessarie per garantire ai lavoratori subordinati licenziati o sospesi dal rapporto di lavoro adeguati trattamenti di integrazione del reddito combinati con apprendimento, devono essere il risultato di piu' fonti: il bilancio dello Stato, i fondi europei di competenza dello Stato e delle Regioni". "L'attivazione di una azione di sostegno al reddito dovra'" inoltre "avvenire mediante una definizione di un accordo quadro con il complesso delle regioni e con i comparti sociali e successivi protocolli d'intesa per singola regione". Nella proposta inviata dal governo alle Regioni "si propone inoltre di costituire un gruppo di lavoro congiunto Regioni-Stato che, a partire da alcune ipotesi di lavoro predisposte dallo Stato, elabori entro pochi giorni i conti dell'operazione e una soluzione condivisa. La soluzione dovra' anche assicurare che sia rivolto in modo operativamente semplice il concorso di diverse procedure e di diverse fonti finanziarie. L'accordo quadro con il complesso delle regioni - conclude il documento - dovra' opportunamente luogo in parallelo con una intesa piu' generale per la rapida attivazione di tutte le risorse del fondo per le aree sottoutilizzate, sia di quelle destinate alle regioni sia di quelle destinate alle amministrazioni centrali".

Cersosimo “Governo prosciuga fondi FAS ed FSE”. "Il Governo sta prosciugando i Fondi per le Aree Sottoutilizzate (Fas) e del Fondo Sociale Europeo (Fse), togliendo alle Regioni le risorse aggiuntive per lo sviluppo e soprattutto privando il Mezzogiorno di quelle per gli investimenti. Ne e' la riprova anche la richiesta arrivata oggi dal Governo in Conferenza delle Regioni, sul piano da 8 miliardi di euro per sostenere il reddito delle persone che perdono il lavoro". Lo ha sottolineato il vicepresidente della Calabria, Domenico Cersosimo, alla riunione della Conferenza delle Regioni, in preparazione dell'incontro con il Governo. "Il Governo e' sempre piu' in ritardo nella manovra anticrisi -ha dichiarato Cersosimo- e nasconde il dato essenziale: essa pesera' principalmente sulle zone piu' povere del Sud. La stima dell'impatto territoriale sul prelievo e la riutilizzazione dei Fas indica che non verra' mantenuta la ripartizione di legge con l'85% delle risorse da destinare al Mezzogiorno, perche' meno del 40% tornera' al Sud ed il 60% andra' al Centro-Nord. Una paradossale inversione di direzione dell'allocazione territoriale dei finanziamenti pubblici". Stessa cosa succedera' per il Fse. Con il prelievo di circa 2 miliardi e 600 milioni di Euro, indicato oggi nel documento del Governo, si verifichera' l'azzeramento delle politiche attive del lavoro, penalizzando chi finora ha avuto tassi piu' alti di disoccupazione, anche giovanile e femminile. "Le Regioni sono pronte a fare la loro parte - ha detto Cersosimo -, gia' possiamo dire quante e quali risorse mettere a disposizione per fare fronte all'emergenza della crisi economica, ma non si puo' essere solidali con i nuovi disoccupati a spese del Sud. Il documento del Governo e' imbarazzante per la sua pochezza istituzionale. Cosi' si perde ancora tempo prezioso, mentre insieme dovremmo scrivere il piano degli impegni realizzabili e rendicontabili sul Fse. Se scippo ci deve essere, pero', esso deve avvenire almeno a parita' di distribuzione territoriale, lasciando l'85% delle risorse al Mezzogiorno. Non e' neppure pensabile -ha affermato Cersosimo- di riprogrammare i fondi Fse, perche' i tempi si allungherebbero, tra gli otto ed i dodici mesi, venendo meno l'urgenza dei provvedimenti". La proposta del vicepresidente della Calabria, accettata dalla Conferenza delle Regioni, si e' basata su tre punti: mantenere invariata all'85% la quota percentuale delle risorse dei Fas destinati al Mezzogiorno; nettizzare i Fondi comunitari destinati alle Regioni in modo che si possa subito spendere per gli investimenti senza superare il vincolo posto dal patto di stabilita'; nettizzare anche i Fas. Per Cersosimo "bisogna imporre al Governo di tirare fuori le carte prima di toglierci tutte le risorse aggiuntive. Bisogna guardarci alle spalle, si rischia che le risorse destinate allo sviluppo delle aree in ritardo siano spostate al Centro-Nord. Il Governo dovrebbe dire per primo quanto dispone per questo sul bilancio statale, invece nasconde i conti e non ci spiega mai come vuole impegnare le risorse, neppure gli otto miliardi per i sussidi a chi perde il lavoro". Le Regioni, per dare un segnale di rapidita' e disponibilita', hanno gia' indicato i delegati che le dovranno rappresentare nel 'Gruppo di lavoro' misto proposto dal Governo.

CGIL “Crisi drammatica per la Calabria”. Il comitato direttivo della Cgil della Calabria, in un documento, denuncia la " drammatica situazione economica, sociale che interessa l'intera regione. La condizione strutturalmente fragile dell'economia regionale - si fa rilevare - e' assolutamente in balia degli eventi che quotidianamente interessano migliaia di lavoratori, precari, pensionati, immigrati, famiglie, peggiorandone le condizioni materiali di vita. Se inadeguate, sbagliate ed inique si sono appalesate le scelte del Governo compiute in questi mesi, tese colpevolmente a sottovalutare gli effetti della recessione; portano il segno della divisione territoriale, dell'abbandono del Mezzogiorno, dell'egoismo corporativo, della mercificazione del lavoro, il modello di federalismo approvato in prima lettura al senato e la sottoscrizione dell'accordo separato sul modello di contrattazione, avvenute simbolicamente lo stesso giorno. Se nei mesi scorsi, contro queste politiche, avevamo prodotto tante iniziative di mobilitazione e di sciopero, culminate con quello generale nazionale del 12 Dicembre scorso proclamato solo dalla nostra organizzazione, che anche in Calabria ha avuto una significativa adesione". La CGIL della Calabria "impegna le proprie strutture a programmare il massimo sforzo di promozione e sostegno di iniziative di mobilitazione a partire dalla partecipazione allo sciopero generale nazionale del 13 Febbraio prossimo indetto dalla FIOM e dalla FP, alla manifestazione dei pensionati del 5 Marzo, alle iniziative di mobilitazione della FLC ed alle altre iniziative che abbiamo programmato che culmineranno con la Manifestazione Nazionale del 4 Aprile che vedra' una straordinaria presenza e partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, dei disoccupati e pensionati di tutta la Calabria". "Proprio dentro questo quadro di lotta - si fa rilevare - la Cgil Calabria ha calendarizzato, per l'immediato futuro una serie di iniziative regionali e territoriali, per far vivere nelle comunita' Calabresi, le proposte della Cgil nazionale e Regionale capaci di indicare un diverso approccio ai problemi che si pongono, a sostegno delle quali , si da mandato alla segreteria regionale di valutare l'eventuale ricorso anche ad ulteriori momenti di iniziativa regionale. Nei luoghi di lavoro, nei Comuni della nostra regione, la Cgil calabrese - continua il documento - nei prossimi giorni e' impegnata promuovere il massimo sforzo di illustrazione, informazione, pronunciamento dei lavoratori per richiedere lo svolgimento del referendum sul modello contrattuale, frutto dell'accordo separato che svilisce il CCNL, penalizza i salari dei lavoratori, introduce gabbie salariali, trasforma il ruolo del sindacato. Pur consapevole che la crisi imporrebbe l'unita' dei lavoratori specialmente nella nostra Regione, la Cgil "sottolinea la gravita' della firma dell'accordo separato". Il Comitato Direttivo della Calabria, infine "tenuto conto dell'impatto devastante della crisi, su livelli occupazionali, riduzione di reddito per i pensionati, di degrado della vita per migliaia di immigrati, di smantellamento del gia' debole apparato produttivo; nonche' della straordinaria ma non imprevedibile condizione di dissesto idrogeologico che il maltempo imperversante sta creando nella nostra regione frutto soprattutto di anni di incuria , abbandono e sfruttamento scellerato del territorio, oltre che della inadeguata utilizzazione dei lavoratori idraulici-forestali e di abbandono delle aree interne e rurali, risollecita formalmente il Presidente della Regione ad istituire e convocare urgentemente un comitato regionale di crisi per mettere a valore tutte le iniziative finanziarie, economiche e sociali attivabili nella regione". .

 

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