HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo


Proteste contro raddoppio termovalorizzatore

 

Proteste contro raddoppio termovalorizzatore di Gioia, commissario Sottile “Atto dovuto”. Loiero "Io non c'entro"

17 feb 09 La disposizione relativa alla ripresa dei lavori per il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro "era un atto dovuto". E' quanto si legge in un comunicato dell'Ufficio del Commissario delegato per il superamento della situazione di emergenza nel settore dei rifiuti urbani nel territorio della regione Calabria, guidato da Goffredo Sottile. "Come convenuto nel tavolo di verifica tenutosi congiuntamente con la Regione Calabria e la Concessionaria Tec Spa il 2 dicembre scorso - prosegue la nota - il 4 dicembre è stata disposta la sospensione dei lavori relativi al raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro fino al 12 febbraio scorso. E siccome non è stato possibile concludere i lavori del tavolo di verifica con esito soddisfacente per tutte le parti rappresentate, il Commissario Sottile non ha potuto far altro che dar seguito agli impegni contrattuali disponendo la ripresa dei lavori e ripristinando la situazione antecedente all'accordo del 4 dicembre". "L'omissione dell'atto - è scritto nella nota - avrebbe consentito, in danno al sistema pubblico, di iscrivere ulteriori riserve sui registri di contabilità ed avanzare maggiori oneri per ingiustificata interruzione del cantiere". "Tale provvedimento - afferma Sottile - non pregiudica un'eventuale diversa localizzazione dell'impianto secondo le previsioni dell'ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri di attribuzione dei poteri al Commissario delegato".

Loiero “Io non c’entro”. "Una scelta autonoma, secondo il commissario un atto dovuto. La Regione però la pensa diversamente". E' il commento del presidente della Regione, Agazio Loiero, all'ordinanza del commissario straordinario all'emergenza rifiuti, prefetto Goffredo Sottile, che ha disposto la ripresa dei lavori per il raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro. "In Calabria - aggiunge Loiero - c'é un dibattito in corso e sono note le posizioni della Giunta e le iniziative legislative assunte dal Consiglio regionale. Gioia Tauro registra un sovraccarico che si dovrebbe evitare e c'é la necessità di un impianto nel nord della Calabria. Di certo l'ordinanza non va in questo senso".

WWF “Ipotesi fallimentare”. "L'ordinanza del Commissario straordinario all'emergenza rifiuti che impone il riavvio dei lavori per il raddoppio dell'inceneritore di Gioia Tauro e la scelta di aprire dieci nuove discariche non fanno che riproporre vecchie strade fallimentari che non risolvono il problema dei rifiuti, creano un danno all'ambiente e alla salute dei cittadini". A sostenerlo è il Wwf Calabria in una nota. "In particolare - secondo l'associazione ambientalista - la realizzazione della seconda linea del termovalorizzatore di Gioia che dovrà bruciare 150 mila tonnellate all'anno di rifiuti, oltre alle 120 mila tonnellate della prima linea, costituisce un inaudito atto di intolleranza e di insensibilità nei confronti di tutti i cittadini della Piana che hanno sempre manifestato la loro contrarietà verso un'opera che non potrà che accrescere il livello di inquinamento dell'intera zona". "La stessa ordinanza - prosegue la nota - calpesta le mozioni approvate all'unanimità dal Consiglio regionale contro il raddoppio dell'inceneritore e rappresenta di fatto l'antitesi rispetto ai programmi di raccolta differenziata o di riduzione a monte dei rifiuti stessi. Ancora una volta infatti, in nome della parola magica 'emergenza' e agitando lo spettro della 'monnezza' napoletana, si rimette in moto quel circolo vizioso che consiste nella produzione dei rifiuti, la realizzazione di discariche e il loro incenerimento, allontanando all'infinito gli obiettivi di raccolta differenziata previsti dalla normativa vigente: 60% al 2011 e 65% al 2012 e trascurando completamente l'organizzazione dell'intero ciclo a partire dalla massima riduzione a monte della produzione stessa dei rifiuti". "L'inceneritore infatti - conclude il Wwf - non è altro che un mostruoso marchingegno che produce micidiali sostanze inquinanti, come diossine e microparticelle di metalli pesanti, trasferendo nell'atmosfera sotto forma di fumi, la maggior parte dei materiali bruciati, oltre a produrre un terzo circa di scorie e ceneri pericolose che in ogni caso devono essere smaltite, cioé sotterrate in altre discariche".

CGIL “Ennesima beffa”. "La scelta di ripartire con il raddoppio del termovalorizzatore a Gioia Tauro è l'ennesima beffa e punizione che il territorio della Piana subisce". Lo afferma in una nota il segretario generale della Cgil di Gioia Tauro, Pasquale Larosa. "La Cgil del Comprensorio e della Calabria - aggiunge - hanno più volte espresso la netta e totale contrarietà al raddoppio e sopratutto allo strumento del commissariamento per affrontare l'emergenza nel ciclo dei rifiuti, che di fatto deresponsabilizza la classe politica, la giunta regionale, le amministrazioni provinciali e non permette nessun livello di concertazione e di partecipazione nelle scelte da parte dei cittadini. Ormai la Piana è un territorio di conquista; spuntano come funghi impianti altamente inquinanti e ambientalmente non sostenibili come; l'inceneritore, depuratore, centrale turbogas di Rizziconi e il rigassificatore nell'area industriale di Gioia Tauro. Tutto questo avviene senza che il territorio sia coinvolto e consultato nei processi decisionali". "La nostra disapprovazione all'ordinanza - prosegue Larosa - é totale; ci batteremo ancora contro il raddoppio in tutte le sedi e continueremo a sostenere come ha già fatto l'ex Commissario per l'emergenza rifiuti il Prefetto Ruggiero riguardo l'illegittimità dell'assegnazione dell'appalto per il raddoppio. Chiediamo, inoltre un ulteriore pronunciamento di tutta la classe politica calabrese in quanto il progetto del raddoppio mette in grosse difficoltà gli abitanti della frazione 'Bosco', che abitano in linea d'area a 500 metri dall'impianto, per gli effetti altamente inquinanti che produce l'inceneritore il quale sta già provocando effetti dannosi all'agrumicultura presente nella zona circostante, un'agricoltura di qualità che rappresenta una risorsa notevole per l'economia della Piana di Rosarno. Ma la cosa ancora più grave è che l'impianto è collocato in una fascia di territorio in cui ricadono i centri di Rosarno, San Ferdinando, Gioia Tauro, dove vivono ben cinquantamila abitanti. Questi due dati devono far riflettere chi ha imposto l'ordinanza e devono essere presi in serie considerazione per le gravi conseguenze per l'ambiente e per la salute dei cittadini". "Per questi motivi riteniamo - conclude - che la giunta regionale, l'Assessore regionale Greco non possono lavarsi le mani affermando che la decisione di continuare i lavori del raddoppio è un atto dovuto. Invece, ci saremmo aspettati dalle stesse istituzioni un segnale di continuità proprio per dare con le due mozioni del consiglio regionale una reazione forte e decisa contro l'ordinanza del commissario. Ribadiamo, ancora una volta che una scelta netta la Regione Calabria deve assumerla, per uscire dall'emergenza rifiuti e per chiudere definitivamente con le disastrose esperienze commissariali"

Lista Civica “Scelta scellerata”. Il coordinatore regionale della lista civica nazionale 'Per il Bene Comune', Renato Bellofiore, ed il coordinatore di Gioia Tauro, Jacopo Rizzo, ritengono, in una nota congiunta, una decisione "scellerata quella relativa al raddoppio dell'inceneritore". "Apprendiamo - affermano Bellofiore e Rizzo - con l'ufficializzazione del raddoppio dell'inceneritore di Gioia Tauro dell'ennesimo tentativo di violenza nei confronti di un territorio ormai martoriato da scelte politiche trasversali scellerate. Per il governo nazionale, con il suo commissario all'emergenza Sottile, con la complicità di Loiero - che ha chiesto ed ottenuto la proroga dell'emergenza rifiuti in Calabria, benché fallimentare e piena di sprechi - la salute dei cittadini della Piana non conta nulla di fronte agli interessi economici di un'oligarchia imprenditoriale d'Oltralpe che, realizzando un erogatore di tumori grande il doppio rispetto a quello attualmente esistente, raddoppierà solamente i suoi guadagni rendendo tra l'altro antieconomici gli spostamenti della spazzatura da un estremo all'altro della Calabria". "Per il raddoppio - proseguono - dell'inceneritore di Gioia Tauro, come per il rigassificatore, come per l'ampliamento della discarica di Marrella, come per la Centrale Turbogas, come per il primo inceneritore, la salute delle popolazioni e la salvaguardia delle potenzialità dei sistemi economici locali basati sull'agricoltura e sul turismo viene sempre in secondo piano: si è sempre proceduto con Valutazioni d'Impatto Ambientale misteriose o inesistenti o senza Valutazioni Ambientali Strategiche nel nome di un'emergenza che dura ormai da 11 anni. Il fuoco trasformerà ogni giorno centinaia di tonnellate di rifiuti provenienti dall'intera Calabria in centinaia di tonnellate di ceneri altamente tossiche e in fumi intrisi delle micidiali nanopolveri e diossine di dimensioni prossime a quelle molecolari (un diametro compreso fra 2 e 200 nanometri, cioé un milionesimo di millimetro). Queste polveri entrano in vari organi del nostro corpo dove provocano forme infiammatorie croniche e varie forme di cancro e non esiste in commercio alcun tipo di filtro da applicare all'inceneritore in grado di arrestarle". "Riteniamo - concludono - che l'unica strategia valida e seria da percorrere è , con la raccolta differenziata , quella dei Rifiuti Zero: produrre solo ciò che può essere riciclato. A prima vista sembra un'utopia ambientalista, in realtà è parte integrante della nuova rivoluzione industriale avviata da alcuni tra i paesi più avanzati, in particolare Giappone e Stati Uniti, già negli anni '80 e che noi vogliamo applicare nella Piana''

Associazione Terrotoriot “Decisione che suscita sgomento”. "Una decisione che sgomenta ma che non meraviglia: il prefetto Sottile con la sua ordinanza non ha fatto altro che dimostrare con gesti concreti ciò che andiamo ripetendo da tempo: a Gioia Tauro tutto è possibile, Gioia non è Italia e tantomeno Europa". A sostenerlo è Giuseppe Pugliese dell'associazione Territoriot. "E che questa sia la posizione di un uomo dello Stato - ha proseguito - è estremamente grave prima che allarmante. L'ordinanza di fatto aggira la convenzione internazionale che l'Italia ha ratificato già 8 anni fa, la convenzione di Ahrus. Una convenzione che ha come principio cardine il dovere (semplicemente perché ritenuto utile) da parte degli Stati o degli enti locali di coinvolgere i cittadini quando si decide di realizzare opere ad alto impatto ambientale. E il raddoppio dell'inceneritore non può non essere considerato fra queste opere". "Non solo: si finge - ha sostenuto Pugliese - di dimenticare l'esplicita presa di posizione dei cittadini della Piana e dei sindaci, semplicemente non considerandoli cittadini. Dimenticando che un anno e mezzo fa, il 22 dicembre 2007, a Gioia Tauro in 8.500 scesero in piazza (numeri elevatissimi per un territorio come questo) per dire no alla devastazione ambientale. Furono raccolte altrettante firme contro il raddoppio dell'inceneritore e sempre nello stesso periodo una legge regionale stabiliva una moratoria di tutti gli impianti. Tutto questo viene spazzato via senza una motivazione plausibile, con un atto d'imperio e senza alcuna consultazione degli individui (visto che cittadini non possono essere considerati) che nella Piana vivono e che già adesso sono costretti a respirare oltre alle emissioni nocive degli impianti esistenti, anche le tonnellate di CO2 a causa delle decine di camion che ogni giorno portano a Gioia il combustibile da rifiuti di tutta la Calabria". "Forse adesso - ha concluso Pugliese - è più chiara anche la richiesta della Regione, che pure continua a dirsi contraria al raddoppio, di mantenere l'emergenza rifiuti e un commissario ad hoc. Un soggetto che senza vincoli con il territorio né problemi di consenso elettorale possa aggirare convenzioni internazionali e soprassedere anche di fronte ad un diritto fondamentale come la salute"

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © 2005 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

ShinyStat

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti