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Previsioni: Epson Meteo


Nuovo allerta meteo

 

Maltempo ancora in agguato: nuovo allerta meteo. In Calabria 140 strade su 160 interessate da frane. Altomonte a rischio. Loiero chiede aiuto a Letta

03 feb 09 Ancora maltempo sull'Italia, in un inverno caratterizzato da continue precipitazioni che hanno lasciato spazio al bel tempo solo per pochi giorni negli ultimi mesi: la perturbazione che sta interessando quasi tutto il paese da alcuni giorni, insisterà sulle regioni centrali e meridionali almeno fino a domani sera. Il Dipartimento della Protezione Civile ha dunque emesso un nuovo allerta meteo valido per le prossime 24 ore per tutto il centro sud. Gli esperti prevedono precipitazioni sparse e temporali che localmente potranno essere anche molto intensi sulle isole maggiori e sulle regioni centro-meridionali, in particolare su quelle tirreniche. Piogge che saranno accompagnati da raffiche di vento molto forte e mareggiate. La sala situazione Italia del Dipartimento seguirà l'evolversi della situazione in contatto con le Prefetture, le Regioni e le strutture locali di protezione civile, fornendo tutti gli aggiornamenti disponibili.

Altomonte a rischio. Alle falde del Pollino, 500 metri d'altezza, Altomonte - 5000 abitanti - ha uno dei più bei centri storici del sud, costruito tra l'800 e il 1000. Adesso queste bellezze, sui crinali verdi di macchia mediterranea, sono fortemente a rischio. Rischiano di franare e di scendere a valle. I tesori storici, artistici e architettonici, che richiamano centomila turisti ogni anno ed impreziosiscono le bellezze naturali, sono a serio rischio. Anni ed anni di sottovalutazione e le piogge cadute intense negli ultimi mesi, hanno aggravato il dissesto idrogeologico che caratterizza Altomonte così come tutti i 409 comuni della Calabria, la regione più colpita dal maltempo e la più a rischio frane. "Tutta la Calabria - ha ammonito il capo della Protezione civile Guido Bertolaso - è a rischio frane e alluvioni". Ed infatti, se quella di Altomonte può essere presa come una situazione campione della realtà calabrese, in altri centri della regione le cose sono già degenerate. Nel Cosentino, a Rota Greca è intervenuto l'esercito per spalare il fango dalle strade e rimuovere i detriti; a Fagnano Castello una frana si è portata via il cimitero e 50 persone che abitano in alcune case poste a valle sono state evacuate per il rischio che la frana spazzi via anche le loro abitazioni portando a 500 il totale degli evacuati in tutta la regione. A Tropea, una delle più note località turistiche della Calabria sulla costa tirrenica vibonese, si è staccato un costone di roccia che solo per puro caso non ha fatto vittime sulla strada sottostante. Per non parlare della viabilità in tilt per le frane che hanno interessato l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, con automobilisti sull'orlo di una crisi di nervi, incolonnati dietro ai camion sulle due statali che consentono di unire nord e sud della Regione. E anche oggi, i disagi per chi viaggia sono rimasti immutati: ci vogliono almeno due ore per raggiungere Cosenza da Catanzaro (95 km. di distanza). "In media - ha aggiunto Bertolaso - ci sono sei situazioni a rischio in ogni Comune". E Altomonte rientra nelle media. Sono cinque le aree in cui le frane mettono a rischio cose e persone. Due di queste, però, anche "grazie" al nubifragio di domenica scorsa, rappresentano un pericolo imminente per decine di famiglie. La terra sotto le loro abitazioni sta scendendo a valle e già sui muri si notano le crepe provocate da quello che fino ad ora è stato un lento movimento, ma che, se continuerà a piovere, potrebbe evolvere rapidamente in negativo. Il problema delle frane che interessano il rione Pio XII e contrada Vallonari è noto da una ventina d'anni. L'amministrazione comunale aveva cercato di correre ai ripari presentando, nel 1997, un progetto esecutivo per circa due milioni al ministero dell'Ambiente per la messa in sicurezza. Ma i fondi, stanziati nel dicembre scorso, ammontano a soli 400 mila euro. "Una cifra - dice il sindaco Gianpietro Coppola - insufficiente anche per le opere di raccolta acque". Un problema, quello della mancanza di fondi, comune a tutti gli Enti, anche quelli più virtuosi e volenterosi. Anni di abbandono richiedono adesso somme da capogiro che nessuno sembra in grado di poter stanziare. Stamani Coppola ha chiamato la protezione civile per chiedere un sopralluogo nelle abitazioni a rischio. Disarmante la risposta fornitagli da un funzionario del Dipartimento nazionale della Protezione civile: "abbiamo fatto 30 sopralluoghi in tre giorni in vari comuni, quando di solito ci vuole tre mesi per fare lo stesso numero di controlli; ci mandi una relazione segnalando nel dettaglio la situazione". Non solo, per esemplificare ulteriormente la situazione che la Protezione civile si trova a fronteggiare, il funzionario ha anche segnalato al sindaco che ben 140 strade della provincia di Cosenza sono interessate da frane, più o meno piccole. Un modo come un altro per dire: qua sta franando tutto e non sappiamo più neanche dove mettere le mani. Ad Altomonte, nel rione Pio XII, ora temono l'evacuazione, un'ipotesi di cui gli abitanti non vogliono neanche sentire parlare. "Certo che sono preoccupata" dice una signora dopo che il sindaco, per l'ennesima volta, è andato a constatare di persona lo stato delle cose. "Ma se lascio questa casa - aggiunge interpretando i sentimenti di tutti gli sfollati, non solo di Altomonte, ma di tutta la Calabria - dove vado a vivere? E per quanto tempo? Qui è vent'anni che si parla della frana, ma non è stato fatto niente. Ho fiducia nel sindaco e spero che riesca a trovare una soluzione". E mentre lo dice lo abbraccia, cercando conforto e, forse, anche un po' di speranza. Soprattutto che non riprenda a piovere.

Su 160 strade, in Calabria, 140 sono interessate da frane. Su 160 strade della provincia di Cosenza, 140 sono interessate a frane più o meno grandi. A riferire il dato è stato un funzionario del Dipartimento nazionale della Protezione civile che si trova in Calabria per seguire gli sviluppi del maltempo. Il funzionario ha anche spiegato che negli ultimi tre giorni i tecnici del Dipartimento hanno compiuto trenta sopralluoghi su altrettante situazioni a rischio in vari comuni della provincia, sottolineando, a conferma dell'impegno messo, che solitamente un numero così elevato di interventi viene fatto in tre mesi. Il rappresentante della Protezione civile nazionale, delineando il quadro della situazione, ha anche aggiunto che 140 strade provinciali sono interessate da frane.

Loiero chiede aiuto a Letta. Il problema del dissesto territoriale della Calabria, che le piogge degli ultimi mesi hanno aggravato, resta allarmante e il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero, oggi ne ha parlato al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, in un colloquio avvenuto a Palazzo Chigi. "C'é bisogno di un intervento di dimensioni enormi soltanto per mettere in sicurezza le tante criticità - ha ricordato Loiero all'uomo di governo - cosa che, in termini economici, non è alla portata di una regione che ha un bilancio ingessato da spese fisse e può destinare allo scopo solo parte dei fondi Ue". Proprio per tale motivo il problema della fragilità del territorio era stato già al centro del Tavolo istituzionale che il governo Prodi aveva concesso alla Calabria, in considerazione della precaria situazione e ora Loiero lo ha riproposto al nuovo esecutivo. Così come ieri aveva fatto con il sottosegretario Guido Bertolaso, responsabile della Protezione Civile ("Bertolaso ha preso veramente a cuore la grave situazione idrogeologica della Calabria che non è una scoperta di oggi", ha detto Loiero), il presidente della Regione si è intrattenuto con Letta per discutere dell'emergenza determinata dalle nuove ferite che le insistenti piogge e la furia del mare hanno inferto al territorio calabrese, nell'intento di trovare soluzioni condivise per intervenire con urgenza. Il colloquio tra il sottosegretario Letta e il presidente Loiero, è servito a governo nazionale e governo regionale per fare una carrellata sulle tante emergenze calabresi, situazioni sociali e strutturali che è difficile affrontare con mezzi ordinari, Si é parlato così degli operai idraulico forestali e del loro utilizzo presente e futuro, si è discusso di infrastrutture viarie, ed è stata posta particolare attenzione ai problemi del lavoro e delle famiglie che presentano particolari situazioni di preoccupazione, vista anche la crisi internazionale che, su realtà economicamente e socialmente deboli come la Calabria, ha ripercussioni disastrose. Loiero e Letta hanno discusso, infine, di alcune ipotesi di intervento che hanno bisogno però di ulteriori verifiche.

L’Anas chiude alcuni tratti. Rimane alto in Calabria lo stato di attenzione per il rischio frane da parte dell'Anas, in collaborazione con Protezione civile e Vigili del Fuoco, per monitorare e ripristinare tutte le zone a rischio. La situazione ha comportato alcune chiusure di tratti stradali come quello della statale 18, tra Scilla e Bagnara, della statale 109 bis tra Catanzaro e Sant'Elia e della 182 delle Serre Calabre, nel catanzarese, tra Petrizzi Gagliato e Soverato e in località Sorianello. Nella prefettura di Cosenza è attiva 24 ore su 24 l'unità di crisi per un costante monitoraggio della viabilità interna e dell'autostrada A3 in collaborazione Polizia stradale, Carabinieri e Vigili del fuoco. Per vento forte sul tratto A3 tra Lamezia e Falerna si sconsiglia il transito a furgoni, telonati e caravan.

Ponzio, la Provincia istituti commissione su viabilità. La Provincia di Cosenza costituisca una commissione consiliare d'indagine sul reale stato della viabilità di propria competenza e sulle situazioni di pericolosità in atto. E' la proposta del consigliere provinciale del Pdl, Gianfranco Ponzio che sottolinea anche la necessità di "accertare le relative responsabilità politiche e di gestione ed individuare ogni intervento utile a ripristinare lo stato di sicurezza delle strade provinciali anche con l'utilizzo di fondi straordinari". "Quella di questi giorni - afferma Ponzio - si sta rivelando una vera e propria tragedia purtroppo ampiamente annunciata dai gruppi di opposizione che, da tempo, hanno denunciato i pericoli di dissesto del territorio provinciale a causa della mancanza di manutenzione ordinaria oltre che di interventi strutturali nelle zone a rischio di frane". "Ponzio - prosegue la nota - precisa di non avere nessuna volontà di mettere in campo strumentalizzazioni politiche, bensì di voler richiamare il Consiglio provinciale a riappropriarsi delle proprie prerogative per spingere l'esecutivo ad adottare misure concrete ed importanti per la tutela, la salvaguardia e la messa in sicurezza delle strade provinciali". "L'ondata eccezionale di maltempo che sta imperversando sulla Calabria - sostiene Ponzio - rappresenta solo una ordinaria concausa dei disastri ambientali che sono sotto gli occhi di tutti, dovendosene invece rinvenire la fondamentale origine proprio nell'inerzia tecnica ed amministrativa degli enti che, come la Provincia di Cosenza, sono istituzionalmente chiamati alla conservazione e cura dei beni demaniali in propria custodia; ragion per cui, anche a seguito ed in ragione delle recenti denunce penali da parte di cittadini ed imprenditori danneggiati, a carico del presidente della Provincia di Cosenza, il Consiglio provinciale ha il dovere di indagare sull'operato della Giunta in materia di viabilità e di reggimentazione delle acque fluviali anche per tutelare e difendere l'immagine e la rispettabilità dell'Ente". "In particolare - prosegue il consigliere provinciale del Pdl di Cosenza - è soprattutto necessario monitorare le condizioni delle zone e dei paesi in stato di isolamento ed interessati da frane e smottamenti, al fine di porre in atto i necessari interventi, ma va fatta chiarezza sui fondi sin qui impegnati per gli interventi sul patrimonio viario, sui criteri di scelta adottati, sulle cifre effettivamente spese per la manutenzione ordinaria e straordinaria e sui motivi che hanno impedito la messa in sicurezza delle strade laddove erano presenti situazioni di pericolo note da tempo".

Ferri (Uil-Pa) “Potenziare l’organico dei Vigili del Fuoco”. Il dirigente della Uil-Pubblica amministrazione, Bonaventura Ferri, è stato ricevuto dal Prefetto di Cosenza, Melchiorre Fallica. Al centro della discussione la richiesta di potenziare il servizio dei vigili del fuoco, mediante il richiamo dei pompieri che prestano servizio fuori regione. "Chiediamo - afferma, in una nota Ferri - che il dispositivo di soccorso dei pompieri rimanga ancora potenziato secondo le necessità del territorio, e che siano fatti rientrare, temporaneamente a costo zero, i lavoratori fuori sede". "Apprezziamo - prosegue il dirigente Uil - la grande attenzione che il Prefetto sta rivolgendo al territorio per questa grave emergenza ma bisogna pretendere che anche la Calabria riceva, da Roma, lo stesso trattamento delle altre regioni. C'é una emergenza che non ha precedenti, è necessario che vengano messi in atto tutti i provvedimenti possibili ad iniziare da quelli a costo zero come quello da noi suggerito". "In merito all'ipotesi - conclude Ferri - di ridurre già da subito le squadre d'intervento dei Vigili del fuoco, abbiamo manifestato le nostre grandi perplessità, non riusciamo a comprendere come, mentre si fanno arrivare in Calabria centinaia di uomini dell'Esercito e non solo, sia possibile ridurre il dispositivo di soccorso dei Vigili del fuoco, che sono la componente fondamentale della Protezione civile".

 

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