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Chiesta l'archiviazione per DeMagistris

 

Chiesta l’archiviazione dell’inchiesta contro De Magistris “servizi segreti e poteri occulti coinvolti in Poseidone e Why Not”

05 feb 09 La Procura di Salerno ha chiesto l'archiviazione dell' inchiesta nei confronti di Luigi De Magistris, l'ex pm di Catanzaro indagato per il reato di abuso di ufficio nella vicenda relativa all'acquisizione dei tabulati dell'allora ministro dela Giustizia Clemente Mastella. L'atto della Procura è stato depositato il 14 gennaio scorso. Il procedimento penale era sorto nel giugno 2008 su segnalazione del procuratore generale di Catanzaro, Enzo Iannelli, che aveva ipotizzato reati nella condotta di De Magistris con riguardo alle acquisizioni dei tabulati effettuati, su incarico del magistrato, dal suo consulente Gioacchino Genchi. Nella richiesta di archiviazione si afferma l'infondatezza della notizia di reato e la correttezza di De Magistris nell'acquisizione dei tabulati. E' emerso pure che al momento dell'acquisizione del tabulato dell'utenza del senatore Mastella il pm non sapeva che l'utenza, di cui aveva chiesto il tabulato, fosse intestata al parlamentare. Già vi era stata una richiesta di archiviazione nel giugno 2008 relativamente alla inchiesta 'Toghe lucane': anche qui, secondo la Procura di Salerno, erano risultate infondate le accuse rivolte a De Magistris da alcuni indagati in quella inchiesta; l'udienza relativa si è conclusa ieri e il Gip di Salerno si è riservato di decidere.

Servizi segreti e poteri occulti coinvolti. Autorevoli esponenti dei servizi segreti e poteri occulti erano coinvolti nelle inchieste calabresi 'Why not' e 'Poseidone' avocate all'ex pm Luigi De Magistris. Lo conferma lo stesso De Magistris in una dichiarazione rilasciata alle agenzie di stampa. Alla domanda se fossero coinvolti nei giri di affari indagati dall'ex pubblico ministero anche autorevoli esponenti dei servizi segreti, De Magistris risponde: "Sì". In proposito, non vuole aggiungere altro. L'ex pm spiega poi la necessità di acquisire tabulati telefonici in ambito istituzionale nell'ambito, mentre indagava in Calabria, in questo modo:"Non deve destare meraviglia - dice - che siano stati acquisiti i tabulati anche di vari soggetti appartenenti a diverse istituzioni, in quanto le indagini 'Poseidone' e 'Why not', almeno fino a quando ne sono stati io titolare, non avevano certo ad oggetto organizzazioni criminali dedite al furto di galline o al compimento di rapine nei supermercati". "Le indagini riguardavano sodalizi finalizzati, in particolare - conclude - a depauperare risorse pubbliche, nonché a condizionare ampi settori della pubblica amministrazione, dell'economia e delle istituzioni democratiche, ed in grado anche di penetrare, in modo occulto e pericoloso, proprio all'interno di talune rilevanti istituzioni della Repubblica, come ho anche illustrato, nei dettagli, alla procura di Salerno".

Mi hanno fermato, ma io sono stato corretto. Luigi De Magistris commenta con soddisfazione, rispondendo alle domande, la richiesta di archiviazione della Procura di Salerno nei suoi confronti per il reato di abuso di ufficio ipotizzato relativamente all'acquisizione di tabulati dell'allora parlamentare Clemente Mastella. L'ex pm di Catanzaro, oggi giudice nel Tribunale del Riesame di Napoli, scioglie il silenzio mantenuto per mesi, e dice:"Per l'ennesima volta le segnalazioni di reato nei miei confronti si sono dimostrate infondate e si è potuta accertare l'assoluta correttezza del mio operato. Mentre mi consta, dalla lettura del decreto di sequestro emesso dalla Procura di Salerno, che magistrati in servizio a Catanzaro avrebbero espletato attività ai miei danni". Nei giorni scorsi si era pronunciato anche il Tribunale del Riesame di Salerno, che ha confermato l'impianto del decreto di perquisizione e sequestro eseguito dalla Procura della Repubblica Salerno. Nella motivazione emergeva la conferma di ipotesi di reato di corruzione commesso da magistrati di Catanzaro e gli illeciti nella sottrazione delle inchieste di 'Poseidone' e 'Why not' a Luigi De Magistris. Iannelli è indagato per i reati di abuso di ufficio e calunnia: gli si contesta di aver svolto attività volte a danneggiare De Magristis, quando prestava servizio alla Procura di Catanzaro. La Procura ipotizza reati anche a carico di Dolcino Favi, all'epoca procuratore generale facente funzioni di Catanzaro, nell'avocazione del procedimento Why not e nella revoca dell'incarico di consulente al dottor Genchi. "Il mio rammarico è ancora una volta quello di non aver potuto portare a termine le inchieste Poseidone e Why not - conclude De Magistris - Sono convinto che, assieme ai miei più stretti collaboratori, avremmo potuto individuare, in modo analitico, una inquietante rete di collusioni, con commissioni di gravi reati soprattutto nella gestione del denaro pubblico e della cosa pubblica, che era in grado anche di condizionare il corretto esercizio di numerose istituzioni".

Acquisiti da Salerno gli atti di Catanzaro. La Procura di Salerno ha acquisito, nel corso delle ultime settimane, copia degli atti di alcuni processi scaturiti da inchieste avviate dall'ex pm di Catanzaro Luigi De Magistris nel settore della pubblica amministrazione e che si sono conclusi con l'assoluzione degli indagati. L'acquisizione di questi atti ha fatto seguito a quelle dei fascicoli delle inchieste Why not e Poseidone che furono anche sequestrati, nel dicembre scorso, dai magistrati di Salerno nel corso di una perquisizione nella Procura generale di Catanzaro e che furono poi contro sequestrati dai magistrati catanzaresi titolari dell'inchiesta Why not. Una vicenda, quest'ultima, che ha portato il Csm a disporre la sospensione dalle funzioni per il procuratore di Salerno Luigi Apicella ed il trasferimento di sedi e funzioni per i pm salernitani Gabriella Nuzzi e Dionigio Verasani, per il procuratore generale di Catanzaro Enzo Jannelli e del suo sostituto Alfredo Garbati. L'acquisizione degli atti, secondo quanto si è appreso, rientra sempre nell'inchiesta dei magistrati salernitani sui colleghi catanzaresi su un presunto complotto ai danni di De Magistris. .

Sindacati “Quale futuro per i dipendenti why not?”. "Quale futuro per gli ex lavoratori dei servizi esternalizzati della Regione? A sei mesi dall'approvazione della legge regionale n.28/08 che prevedeva la 'ricollocazione' dei circa 300 lavoratori impegnati nei Servizi amministrativi e Censimento del patrimonio immobiliare, ancora nulla è stato fatto". E' quanto si afferma, in una nota, dei sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl, Uiltucs e Ugl. "Dal mese di luglio - riporta la nota dei sindacati - è cominciato un vero e proprio calvario per i 300 lavoratori che si sono visti costretti ad una estenuante via crucis, rimbalzando da un assessorato ad un altro, con civili manifestazioni di disappunto ogni qual volta veniva disattesa ogni pur minima speranza di risoluzione della vertenza". "Chiediamo ancora una volta - è scritto ancora nella nota - un incontro che possa essere finalmente risolutivo e che possa rispondere concretamente alle aspettative di tanti lavoratori cittadini calabresi che, per lunghi anni, hanno svolto in Regione un lavoro poco remunerativo e poco conosciuto. Con la speranza che anche questo appello non sia lasciato cadere nel vuoto e che ognuno, per quanto di propria competenza, si assuma la propria responsabilità"..

 

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