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Villaggio su terreno alluvionato sequestrato a Vibo

 

Appartamenti e complessi residenziali sul terreno alluvionato sequestrati dalla Finanza a Vibo. Indagato tecnico del comune

05 feb 09 Il territorio di Vibo Valentia, già colpito da un'alluvione nel 2006 che provocò tre morti, tra cui un bambino di 16 mesi, viene ulteriormente devastato con la realizzazione di costruzioni che accentuano in tutta l'area il rischio idrogeologico. E' quanto emerge dall'operazione che ha portato oggi al sequestro di 120 appartamenti ed otto complessi residenziali - per un valore di 30 milioni di euro - in costruzione a Vibo Valentia Marina e Bivona in aree sottoposte a vincolo perché a rischio alluvione. Una vicenda che s'inserisce in una situazione generale di dissesto del territorio provocato dai recenti temporali, con il rischio di frane, come ha sostenuto nei giorni scorsi il capo della protezione civile, Guido Bertolaso, che riguarda tutti e 409 comuni della Calabria. "Il dato significativo - ha detto il procuratore di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo - è che gli immobili che abbiamo sequestrato sono stati realizzati sulla base di regolari concessione edificatorie rilasciate dal Comune di Vibo Valentia e che riteniamo siano illegali". Secondo quanto è emerso dalle indagini, gli immobili sequestrati avrebbero dovuto essere acquistati da stranieri per trascorrere le vacanze a Vibo Valentia. Tra i sei indagati dell'inchiesta ci sono i titolari delle società che hanno realizzato gli immobili e degli studi professionali che hanno fornito il supporto tecnico. Indagato anche il funzionario del Comune di Vibo Valentia che ha svolto le funzioni di responsabile del procedimento nel rilascio delle concessioni edificatorie in base alle quali erano stati realizzati gli immobili sequestrati. . "Non ci si può meravigliare - hanno sostenuto ancora inquirenti ed investigatori - se in Calabria si verificano tante frane che come è accaduto il 25 gennaio scorso nel Cosentino, lungo l'autostrada, provocano morti. I recenti fenomeni di grave dissesto idrogeologico che hanno determinato il riconoscimento dello stato di calamità per la Calabria sono da ascrivere in parte anche a comportamenti spregiudicati come quelli che hanno portato ai sequestri eseguiti stamattina a Vibo Valentia". L'illegalità delle costruzioni che sono state sequestrate viene sottolineata anche dal presidente della Regione Calabria, Agazio Loiero. "Con un ordinanza dell'8 luglio del 2008 - è detto in una nota - il presidente Loiero, nella veste di commissario delegato all'emergenza post alluvione di Vibo Valentia, aveva già predisposto, secondo il programma del 'Piano Versace', una serie di divieti per gli interventi urbanistici nelle aree a maggior rischio idrogeologico, come quella di Bivona, dove oggi la Guardia di finanza ha sequestrato appartamenti e complessi residenziali".

PG Spagnuolo "La gente collabori". "Ci aspettiamo adesso la fattiva collaborazione da parte della comunità locale in considerazione dell'estrema gravità dei fatti oggetto d'indagine". Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Mario Spagnuolo, commentando il sequestro di immobili per 30 milioni di euro realizzato in aree alluvionali. "L'operazione in corso - ha aggiunto - rappresenta il primo significativo risultato di una più complessa indagine che riguarda l'individuazione di eventuali reati concernenti la gestione del territorio vibonese dopo il grave fenomeno alluvionale del 3 luglio 2006". "Stiamo continuando a lavorare - ha aggiunto - al fine di ricostruire tutti gli eventuali illeciti, supportati dell'impegno efficace e concreto della Guardia di finanza di Vibo Valentia".

 

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