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Partiti i lavori per il Ponte sullo Stretto

 

 

Avviati i lavori del Ponte sullo Stretto. Matteoli “Rispettiamo i tempi”. Realacci “Un grande bluff”

23 dic 09 Sono partiti oggi i lavori del primo cantiere per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. Si tratta della deviazione della esistente linea ferroviaria tirrenica in corrispondenza di Cannitello per risolvere le interferenze con il futuro cantiere della torre del ponte, lato Calabria. Ha un valore di circa 26 milioni di euro e rappresenta, inoltre, la prima fase del più ampio progetto di spostamento a monte della linea ferroviaria Battipaglia-Reggio Calabria, che renderà disponibile circa 4 chilometri di waterfront tra Villa San Giovanni e Santa Trada. I lavori, affidati al Contraente generale Eurolink - aggiudicatario della gara internazionale per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina - riguarderanno nella prima fase le attività preliminari relative all’autorizzazione per l’occupazione delle aree, alle attività di bonifica da ordigni bellici, alla messa in sicurezza e disboscamento dell’area di cantiere, nonché alle attività di indagine per l’individuazione di eventuali aree da bonificare o di rifiuti da destinare nelle discariche previste. Le attività di costruzione della nuova linea ferroviaria dureranno 18 mesi e vi parteciperanno principalmente imprese locali.

"Stiamo rispettando i tempi che ci eravamo assegnati per la ripartenza delle opere pubbliche - ha dichiarato il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli -. Oggi partono con puntualità anche i primi lavori propedeutici al Ponte sullo Stretto e nel prossimo anno proseguiranno anche sulla costa siciliana. Si tratta di lavori indispensabili per avviare la costruzione del manufatto, ma necessari a prescindere dal Ponte. Un'opera che il governo ritiene prioritaria e per la quale sono stati compiuti tutti i passi necessari e non facili per realizzarla. Il Ponte non sarà una cattedrale nel deserto, come i critici dell'opera sostengono, sarà invece una infrastruttura, unica al mondo, che genererà sviluppo, occupazione e crescita economica e che, a cascata, determinerà la realizzazione di altri interventi infrastrutturali necessari alla Calabria e alla Sicilia. Mi riferisco alla rete stradale, ferroviaria, agli altri servizi così tanto carenti in questa meravigliosa area. L'avvio dei lavori di oggi dimostra la capacità di questo governo di mantenere gli impegni assunti nel programma presentato ai cittadini ed è un esempio concreto della politica del fare che caratterizza la nostra azione".

“E’ stato un anno decisivo per la ripartenza del ponte sullo Stretto di Messina”, ha commentato l’Amministratore delegato della Stretto di Messina, Pietro Ciucci. “Abbiamo superato, con il costante sostegno del Governo ed in particolare del Ministro delle Infrastrutture, tutte le problematiche dovute al blocco dell’opera del 2006. Abbiamo firmato gli accordi con le imprese, aggiornato e stipulato, con il concedente Ministero delle Infrastrutture, la Convenzione con allegato il nuovo Piano finanziario, due giorni fa è stato approvato l’aumento di capitale della Società Stretto di Messina per 900 milioni di euro. Complessivamente ammontano a 2,5 miliardi di euro le risorse destinate alla Società per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina, mentre il residuo ammontare verrà raccolto sui mercati finanziari secondo le modalità tipiche del project finance. Oggi, con l’apertura dei primi cantieri, siamo in piena fase realizzativa, resta il rammarico di aver perso 3 anni che avrebbero al contrario consentito un determinante avanzamento del progetto con ricadute economiche che sarebbero state ancora più importanti per accelerare l’uscita dalla crisi economica delle aree direttamente interessate dai lavori. Presto saremo in grado di avviare anche le prime opere propedeutiche sul lato siciliano. Nel frattempo, sono in corso le attività per la redazione del progetto definitivo che sarà nella seconda parte del 2010 sottoposto alle approvazioni di legge. Tra pochi giorni prenderanno inoltre il via anche le attività del monitoraggio ambientale, che comprende controlli e studi attenti su acqua, aria, fauna, flora. Si tratta di interventi che interesseranno un territorio di oltre 36 chilometri quadrati, pari a dieci volte le aree di cantiere del ponte”.

Realacci “Grande bluff”. "Quello dell'inizio oggi dei lavori per il ponte sullo stretto di Messina è un grande bluff e svela una grande bugia", dice Ermete Realacci, deputato del Pd a Radio Radicale. "E' un grande bluff - aggiunge - perché non è vero che iniziano oggi i lavori di realizzazione del ponte, si inizia solo a spostare un tratto di ferrovia che c'entra pochissimo con la realizzazione del ponte, perché altrimenti non si potrebbe fare visto che non si possono avviare lavori di un'opera su cui non c'é ancora il piano di fattibilità". "E poi - prosegue Realacci - c'é un'enorme bugia che comincia ad essere smascherata: Matteoli e il governo hanno sempre detto che i soldi per realizzare il ponte erano tutti privati. A tutt'oggi invece esistono solo risorse pubbliche, almeno 2 miliardi di euro, di risorse private non c'é nemmeno l'ombra. Oggi l'ad di Fs Moretti, per rispondere alle critiche sullo stato delle ferrovie, dice che se avesse a disposizione i soldi che servono per il ponte avremmo delle ferrovie molto più belle. E' esattamente quello che pensiamo noi".

Rete NoPonte “Loro farsa prima pietra, noi ricordiamo Nisticò”. A Cannitello, alla presenza del ministro Matteoli e del commissario Ciucci, oggi è stato dato il via alla “farsa della prima pietra”. Lo affema in una nota la “Rete No Ponte”. Chi riporta del taglio del nastro, però, non tiene conto del fatto che il presunto "miglioramento infrastrutturale" che dovrebbe giustificare lo stralcio dalla variante approvata nel 2006 allo stato non esiste, specie in assenza del progetto di cui lo stralcio e la variante dovrebbero essere "collaterali" ovvero il Progetto Definitivo del manufatto principale. Ribadiamo che, allo stato dei fatti, non si possa avviare alcuna attività, compreso l'affidamento dei lavori, a meno di non incorrere in abusi palesi. A Roma, poche ore fa, l'assemblea straordinaria degli azionisti della società Stretto di Messina ha approvato, su proposta dell`amministratore delegato Pietro Ciucci, un aumento di capitale dell'importo complessivo di 900 milioni di euro. A Badolato, intanto, senza nemmeno la degna considerazione da parte della stampa, si stanno svolgendo i funerali di Franco Nisticò. La Rete No Ponte, e non solo, data la presenza di numerosi cittadini e realtà di tutta la regione, ha scelto oggi di protestare contro questo abuso, con il doveroso silenzio che la morte di Franco ci ha imposto e rimanendo al fianco dei familiari e dei tanti compagni che quotidianamente lottano per il miglioramento dei nostri violentati territori.

Tripodi (Pdci) “Il solito bluff”. “Il solito bluff. Se i lavori della variante della linea ferroviaria di Cannitello sono partiti oggi nessuno se ne è accorto. Stamane nella frazione di Villa San Giovanni, a parte qualche figura di secondo piano dell’Anas e dell’impresa appaltatrice, non si è visto nessuno e la tanto strombazzata posa della prima pietra per la costruzione del ponte annunciata per oggi si è rilevata un’autentica bufala!”. “A Cannitello oggi non si è visto Berlusconi, non si è presentato Matteoli, si è fatto attendere invano il Presidente dell’Anas Ciucci, e non si è fatto vedere neanche uno straccio di sottosegretario”. Uno spettacolo davvero indecoroso dopo che nei giorni scorsi questi personaggi hanno esaltato trionfalisticamente l’operazione che parte oggi senza peraltro sapere quando e se arriverà a conclusione. Non si capisce pertanto come e a quale posa della prima pietra si riferiscono l’amministratore della Stretto di Messina spa, Pietro Ciucci, e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli”. A sostenerlo, in una nota, è Michelangelo Tripodi, assessore regionale all’Urbanistica e Governo del Territorio, nonché segretario calabrese e responsabile del Dipartimento Mezzogiorno per il PdCI. “Da fonti più che attendibili – afferma Tripodi – abbiamo appreso dell’ennesima farsa messa a punto da chi sostiene che i lavori della variante di Cannitello rappresentano l’avvio di quelli per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina. “La verità – prosegue Tripodi – è che si continua gettare fumo negli occhi dei cittadini calabresi e siciliani senza un minimo di ritegno. L’ennesimo grande bluff che testimonia quanta confusione c’è intorno alla realizzazione del Ponte sullo Stretto. Non solo, infatti, non esistono i finanziamenti necessari per realizzarlo, nessun privato si è fatto avanti, ma ancora non esiste un progetto definitivo per il ponte mentre, addirittura, per la variante ferroviaria lo scorso 11 dicembre e' stata aperta una nuova procedura di valutazione di impatto ambientale e il nuovo progetto e' sottoposto a verifica di ottemperanza delle prescrizioni Cipe”. “Per quanto riguarda i lavori della variante alla linea ferroviaria di Cannitello va poi ribadito – afferma ancora Tripodi – che l’opera era già stata programmata dall’attuale Giunta regionale con Rfi per lo spostamento a Sud degli attracchi degli imbarcaderi dà e per la Sicilia. Bene ha fatto quindi Alberto Ziparo, docente dell'Università di Firenze e coordinatore degli studi di impatto sul progetto del Ponte sullo Stretto, a ribadire che non possa avviarsi alcuna attività relativa allo 'stralcio binario' della variante a meno di non incorrere in abusi palesi. Le aree interessate dal progetto e gli elaborati stessi, come sostiene Ziparo, sono tuttora sottoposti a verifica di ottemperanza delle prescrizioni Cipe che durerà fino al 10 febbraio, data fino alla quale non può svolgersi alcuna attività operativa”. “Il governo Berlusconi, il ministro Matteoli e la Stretto di Messina – conclude Tripodi – la finiscano quindi di continuare a dire bugie su un’opera di regime che sanno benissimo che non verrà mai alla luce e che finora è stata caratterizzata solo per becera propaganda elettorale e dallo scandaloso sperpero di denaro pubblico”.

WWF: "Falsa inaugurazione". “A Cannitello il Governo ha deciso di mantenere la falsa inaugurazione del ponte, fingendo di ignorare i tempi delle procedure autorizzative, che saranno ottimisticamente perfezionate nel febbraio-marzo 2010, e l’esistenza del contenzioso con la Regione Calabria”. Asostenerlo, in una nota, è il Wwf Italia. “Non vengono fatti gli interessi dei cittadini e dello Stato - prosegue la nota - ma di Impregilo. L’11 dicembre scorso è stato avviato il procedimento finalizzato alla dichiarazione di pubblica utilità per il perfezionamento delle procedure di esproprio della variante ferroviaria di Cannitello. Da quella data, ricorda il Wwf, scattano i 60 giorni per la consultazione degli elaborati e l’invio di osservazioni da parte dei cittadini. Termine dopo il quale la Stretto di Messina spa perfezionerà l’iter, per un progetto definitivo di un’opera che, molto probabilmente, dovrà essere sottoposta anche alla verifica di ottemperanza per la Via, visto che il progetto definitivo è cambiato nel tempo. A proposito del contenzioso. Il 9 dicembre scorso la Regione Calabria ha impugnato di fronte al Tar del Lazio la Delibera Cipe 77/2009 sulla variante ferroviaria di Cannitello e, a seguito della stessa, ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzione tra Stato e Regione segnalando la sospetta incostituzionalità della decisione assunta dal Cipe il 31 luglio 2009, che rivede unilateralmente l’intesa raggiunta tra Stato e Regione, in contrasto con quanto stabilito dal Titolo Vdella Costituzione nel rispetto dei principi di sussidiarietà e di effettiva e leale collaborazione tra Stato, Regioni ed enti locali”.

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