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Agguato a Taurianova, sviluppi

 

Omicidio Inzitari, forse vendetta trasversale

06 dic 09 Vendetta trasversale nei confronti del padre. Questa la pista seguita dagli investigatori per l'omicidio di Pasquale Inzitari. Sulla matrice mafiosa del delitto, gli investigatori sembrano avere ben pochi dubbi. L'arma utilizzata, una pistola calibro 9x21, e le modalita' dell'agguato - il diciottenne e' stato atteso fuori da una pizzeria e appena sceso dalla sua auto e' stato centrato a numerosi colpi e poi finito con un colpo alla testa- sono chiari indicatori di un delitto di 'ndrangheta.

PG Pignatone “Ferocia perversa”. ''L'aspetto caratterizzante di questa vicenda e' che c'e' una logica perversa che coinvolge e travolge tutto e tutti con una ferocia eccezionale''. Lo ha detto il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, in merito all'omicidio di Francesco Maria Inzitari, avvenuto nella tarda serata di ieri a Taurianova. ''E' necessario - ha aggiunto - rendersi conto di questo e cominciare a riflettere, da parte di tutta la societa' calabrese, su questo punto e su quanto sia in ballo il suo futuro''. ''Quello di ieri sera - ha detto Pignatone - e' un omicidio bruttissimo. Quello della vendetta nei confronti del padre e' una delle ipotesi su cui si lavora, ma a me pare l'omicidio si segnala soprattutto per la ferocia, per l'eta' della vittima, le modalita' e il numero dei colpi sparati, tipiche dell'agguato mafioso, e toglie ogni dubbio, ammesso che ve ne potessero essere, sul fatto che la 'ndrangheta non guarda in faccia a nessuno e pregiudica qualunque possibilita' di vita civile in Calabria''

Indagini alla DDA. Passeranno nei prossimi giorni alla Dda di Reggio Calabria gli atti relativi all'omicidio di Francesco Maria Inzitari. Al momento il caso è seguito dalla Procura di Palmi per lo svolgimento degli atti urgenti, ma i magistrati dei due uffici giudiziari sono già in contatto e hanno già concordato il trasferimento del fascicolo. La decisione è motivata dalla matrice chiaramente mafiosa del delitto. L'ipotesi prevalente, allo stato, resta quella della vendetta trasversale nei confronti del padre, Pasquale Inzitari, ex politico dell'Udc, condannato nel settembre scorso per concorso esterno in associazione mafiosa e attualmente ai domiciliari. L'imprenditore, che non ha mai collaborato con gli inquirenti, è accusato di essere stato vicino ad alcune cosche operanti a Rizziconi, nella piana di Gioia Tauro. Il figlio, invece, era incensurato. Nel giugno scorso si era diplomato al liceo classico, poi aveva cominciato a lavorare nell'azienda del padre che gestisce alcuni punti vendita "Expert" nel centro commerciale Porto degli Ulivi di Rizziconi, a Cinquefrondi, e in un centro commerciale a Corigliano Calabro (Cosenza).

Fu ferito nel 2007. Francesco Maria Inzitari, il diciottenne incensurato ucciso nella tarda serata di ieri in un agguato a Taurianova, nel luglio del 2007, fu ferito da una coltellata in circostanze che il procuratore di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone, ha definito ''molto poco chiare". Inzitari, che abitava a Rizziconi, fu accoltellato all'addome, mentre era nella piazza del paese, da un altro minorenne, imparentato con il presunto boss Teodoro Crea, di 69 anni, che era stato arrestato pochi giorni prima, il 3 luglio, dopo una latitanza durata una decina d'anni. Il movente dell'accoltellamento non è mai stato accertato con chiarezza e il feritore, dopo un periodo trascorso nel carcere minorile di Reggio Calabria, è stato condannato per lesioni aggravate e affidato in prova ai servizi sociali. Crea, al momento della cattura, era in compagnia di Domenico Rugolo, di 73 anni, anche lui considerato un boss della 'ndrangheta, che se lo carico' in spalla per portarlo via dal luogo dove si stava svolgendo un summit mafioso. Rugolo era il suocero di Nino Princi, l'imprenditore morto nel maggio del 2008 in seguito all'esplosione di una bomba sotto la sua auto a Gioia Tauro, che, a sua volta, era cognato di Pasquale Inzitari, padre di Francesco Maria. Princi fu dichiarato cerebralmente morto proprio il giorno in cui un'operazione coordinata della Dda di Reggio Calabria portò all'arresto di Rugolo e Inzitari. Secondo l'accusa, era stato Princi, l'anno precedente, a far dare l'imbeccata che portò all'arresto di Crea allo scopo di dare totale campo libero al suocero Domenico Rugolo.

I trascorsi degli Inzitari. Il giovane Inzitari, assassinato a Taurianova in un agguato, è il figlio di Pasquale Inzitari (ex Udc), condannato, il 18 settembre scorso dal gup di Reggio Calabria a 7 anni e 4 mesi per concorso esterno in associazione mafiosa. Inzitari, che si trova ai domiciliari, era il cognato di Nino Princi, l'imprenditore morto nel maggio 2008 in seguito all'esplosione di una bomba sotto la sua auto. Inzitari, insieme al presunto boss Domenico Rugolo, di 74 anni, era stato arrestato nel maggio dello scorso anno quando era ancora esponente dell'Udc, partito che poi lo ha sospeso. Nel settembre scorso, a Inzitari la Dia aveva sequestrato beni per un valore di circa 55 milioni di euro. Pasquale Inzitari, secondo l'accusa, e' stato la mente imprenditoriale della costruzione del centro commerciale Parco degli Ulivi di Rizziconi. Nell'epoca in cui ha ricoperto l'incarico di vice sindaco ed assessore nel comune del reggino, il Consiglio comunale delibero' il cambio di destinazione d'uso dei terreni su cui sarebbe poi sorto il centro e che, secondo gli investigatori, erano gia' stati acquistati a prezzo agricolo da prestanome della cosca Crea. I terreni passarono successivamente alla societa' Devin, di cui Inzitari era socio, che vi costrui' il centro commerciale. Per sottrarsi alle continue richieste di denaro e lavori della cosca Crea, Inzitari si rivolse al cognato Nino Princi che, secondo l'accusa, fece arrestare il presunto boss Teodoro Crea. Per quell'intervento, secondo le indagini della Dia, Princi sarebbe diventato socio occulto della Devin al 16%. La societa' fu successivamente ceduta, nel 2007, alla Credit Suisse per oltre 11 milioni di euro.

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