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Dominijanni lascia la DDA

 

 

PM Dominijanni lascia la DDA “Ignorata la mia sicurezza”. PG Lombardo “Non è vero”

09 dic 09 “Ho lasciato la Dda di Catanzaro non per paura ma perchè ho notato che intorno al problema della mia sicurezza c'è stata una certa sottovalutazione e non da oggi”. A dirlo è il pm della Dda catanzarese Gerardo Dominjanni, nei confronti del quale, secondo quanto ha riferito un pentito, c'era un progetto di attentato da parte delle cosche di Lamezia Terme, la zona di cui il magistrato si occupa dal 2000. “Episodi gravi – aggiunge il magistrato – ce ne sono stati anche in passato e non ho mai pensato di abbandonare la Dda. Il progetto di attentato ai miei danni è solo l’ultimo episodio. Da tempo, anche da prima di conoscere questo progetto, ho segnalato a chi di competenza che c'erano problemi per la mia sicurezza. Per rendersene conto e capire che sono a rischio era sufficiente leggere gli atti e le sentenze delle inchieste sulle cosche lametine. Basta pensare che prima del mio arrivo, l'ultima condanna per mafia risaliva al 1992”. “Ho avuto la sensazione – prosegue Dominijanni – che a Catanzaro il problema della sicurezza sia visto come un fastidio piuttosto che come un modo per garantire tranquillità a chi si occupa di indagini delicate. A me è stata tolta l’auto blindata da un giorno all’altro. Adesso mi è stata riassegnata, ma ancora non conosco i motivi per cui mi era stata tolta”. “Lo Stato – aggiunge Dominijanni – si preoccupa di sistemare le carte, ma nei fatti poi, le cose vanno in maniera diversa. La Prefettura di Catanzaro ha stabilito, due anni fa, che la mia abitazione, così come avviene per tutti coloro che sono a rischio, fosse dotata di difese attive e passive, ma niente di tutto questo è stato fatto. Non solo. Formalmente ho la scorta per 24 ore al giorno, ma quando sono a casa se devo uscire devo farlo con la mia auto”. “In definitiva, quindi – conclude Dominijanni – la mia decisione di lasciare la Dda non è stata determinata dalla paura, ma dalla presa d’atto delle difficoltà a garantire la mia sicurezza”.

PG Lombardo “Non è vero”. “Posso dire con certezza che, proprio su proposta dell’Ufficio di Procura, la protezione destinata al sostituto procuratore Gerardo Dominijanni è stata di recente aumentata dal Comitato per l’ordine e la sicurezza, rispetto a quella che lui comunque aveva prima. Di altre problematiche, relative al concreto funzionamento della tutela, non sono a conoscenza, e comunque non è un fatto che dipende o attiene al nostro Ufficio”. È quanto ha detto a il procuratore della Repubblica di Catanzaro, Vincenzo Antonio Lombardo, a proposito delle dichiarazioni rilasciate oggi dal sostituto Dominijanni. Il procuratore Lombardo, dopo aver ricordato che l’Ufficio ha insistito a lungo perchè il pm Dominijanni restasse al suo incarico quando, già in precedenza, aveva manifestato la volontà di lasciarlo, ha sottolineato che nei giorni scorsi, proprio dopo la notizia del presunto attentato in preparazione, “la protezione per il pm è salita dal terzo livello, che già aveva, a quello superiore. È il livello più alto di tutela assicurato nell’intera Procura di Catanzaro (più di quello disposto nei confronti dello stesso procuratore, ndr), pari solo a quello previsto per il collega Salvatore Curcio. La Procura ha fatto quel che gli competeva - ha concluso il procuratore - altre eventuali questioni vanno comunicate ed affrontate nelle relative sedi istituzionali”

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