Convegno nazionale sulle minoranze linguistiche a Catanzaro

04 dic 09 Il mondo della scuola deve prestare particolare attenzione all’insegnamento delle lingue minoritarie. È quanto emerso nel corso del convegno nazionale sul tema ‘La diversità linguistica come patrimonio culturale dell’umanità”, promosso dall’assessorato regionale al turismo e minoranze linguistiche, terminato oggi a Catanzaro. Nel corso del convegno l’ispettore del Ministero dell’Istruzione, Francesco Fusca, che ha origini arbereshe, ha evidenziato che “la didattica delle lingue si incontra e si intreccia nelle scuole dove stanno le diverse minoranze. Riteniamo che l’insegnamento e l’apprendimento della cultura minoritaria sono un patrimonio ed una ricchezza importante”. “L’insegnamento - ha aggiunto - deve iniziare sin dalla scuola dell’infanzia e per fare questo bisogna lavorare sui dirigenti scolatici per formali. In Calabria stiamo lavorando con un gruppo interculturale perché riteniamo importante che si continuino a difendere sia la lingua che le tradizioni delle minoranze presenti sul territorio”. Fusca ha affrontato anche il tema della legge 482/99 sulla tutela delle minoranze linguistiche. “Con il passare degli anni - ha proseguito Fusca - abbiamo assistito ad una continua riduzione dei finanziamenti. I due miliardi di vecchie lire previsti dopo l’approvazione della legge si sono ridotti di anno in anno. Nel mondo della scuola, ad esempio, vengono finanziati solamente una minima parte dei progetti che vengono presentati per garantire la tutela delle minoranze linguistiche”. Il convegno stamani è stato coordinato dal deputato del Pd, Cesare Marini, originario di San Demetrio Corone. “La scuola è fondamentale - ha detto - nella tutela delle minoranze linguistiche. Bisogna concentrare le risorse sulla valorizzazione delle identità minoritarie”. Ai lavori del convegno ha partecipato anche il presidente nazionale dell’opera nomadi, Massimo Converso. I lavori sono stati seguiti da una folta delegazione di sindaci e studenti delle scuole dei comuni dove si trovano le tre comunità delle minoranze linguistiche presenti in Calabria. L’assessore regionale Damiano Guagliardi ha detto che “siamo orgogliosi per questa iniziativa e per la presenza di tantissimi sindaci e giovani. Concluderemo questo incontro con un documento finale di sintesi su tutti i temi affrontati durante i lavori del convegno”.

Guagliardi: "Minoranze diventino patrimonio dell'umanità" Le minoranze linguistiche diventino patrimonio dell'umanità per incrementare la loro tutela e per fare in modo che diventino dei poli di attrazione turistica. Sono questi alcuni degli obiettivi che vuole raggiungere l'assessore al turismo ed alle minoranze linguistiche della Regione Calabria, Damiano Guagliardi, che ha promosso il 3 e 4 dicembre scorso un convegno durante il quale si è discusso anche dello stato di attuazione della legge 482/99. Guagliardi guarda anche con particolare interesse a superare i limiti della normativa sulla tutela delle minoranze linguistiche, anche attraverso il supporto di apposite leggi regionali. "La Calabria - ha detto Guagliardi - vanta nel suo territorio delle minoranze linguistiche storiche di importanza straordinaria, l'arbereshe, la grecanica e la occitana, legate intimamente con la storia dell'Italia e dell'Europa e quindi patrimonio comune dei popoli contemporanei. La discussione avviata sullo stato di attuazione della legge 482/99 deve essere una ricerca per renderla più efficace e per migliorarla. Si parte dalla Calabria ma ci auguriamo di proseguirla in altre regioni: da quelle settentrionali a quelle insulari, per creare le condizioni di superamento dei suoi limiti, magari anche attraverso il supporto di apposite leggi regionali, non negando le sue positività in direzione della attuazione dello stesso articolo 3 della costituzione in materia di diritti e di eguaglianza dei cittadini". Per Guagliardi l'arrivo "in questa terra, o anche solo il transito di vecchi e nuovi migranti, è il segno tangibile che l'orizzonte dei calabresi è aperto ai principi della solidarietà, dell'accoglienza e dell'ospitalità". La vera idea innovativa che sta portando avanti l'assessorato regionale calabrese è quella del riconoscimento delle minoranze linguistiche come patrimonio dell'umanità. "Il governo regionale - ha aggiunto - nella programmazione delle politiche turistiche e in quelle dei beni culturali ha deciso di investire considerevoli risorse sia nella elaborazione del Por Calabria che nella stessa definizione dei poli Poin e Pain, individuati come ulteriori piani per la spesa europea. Personalmente ritengo che questo indirizzo può rappresentare un'ottima occasione per lo sviluppo economico di regioni ricche di beni culturali e con forti connotazioni turistiche come è la Calabria, proprio nel momento in cui la stessa Unesco, nella scelta del riconoscimento dei beni definibili patrimonio della comunità mondiale, si determina verso il superamento del concetto classico di bene monumentale per opzionare esclusivamente i cosiddetti beni immateriali".

Cerca con nell'intero giornale:

-- >Guarda l'indice delle notizie su: "Cronaca e Attualità "