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I bronzi trasferiti a Palazzo Campanella
I Bronzi trasferiti a Palazzo Campanella 22 dic 09 Per la prima volta dopo 28 anni, i Bronzi di Riace hanno lasciato la loro sede naturale, il Museo nazionale della Magna Grecia di Reggio Calabria che nei prossimi mesi sarà interessato da lavori di ristrutturazione. In più occasioni, le statue erano state richieste per manifestazioni di carattere internazionale, l'ultima delle quali in occasione del G8 che si svolto in Italia quest'anno, ma solo stamani, tra eccezionali misure di tutela, hanno lasciato il Museo che le ospita dal 1981, per spostarsi nella sede del Consiglio regionale della Calabria dove saranno restaurate. Il trasporto dei due guerrieri, depositati nell'aula Federica Monteleone, non ha presentato problemi ed è stato curato da una ditta particolarmente attrezzata per l'esecuzione di interventi del genere. Le statue, dopo essere state sistemate in speciali sarcofagi, sono state poste al'interno di furgoni dotati di climatizzazione. Le operazioni di trasferimento sono state coordinate dalla Soprintendente archeologica Simonetta Bonomi. All'arrivo nella sede del Consiglio regionale erano presenti il presidente dell'Assemblea, Giuseppe Bova, e una numerosa rappresentanza del personale della struttura che ha applaudito all'ingresso dei Bronzi. Da domani mattina le due statue saranno "liberate" dai sarcofaghi e si darà inizio ai lavori di diagnosi sul loro stato da parte dei tecnici dell'Istituto centrale del restauro. Le operazioni di restauro potranno essere seguite, già da domani, dai visitatori che lo vorranno attraverso un'ampia vetrata blindata. Nell'aula Monteleone, inoltre, saranno esposte altre opere del Museo nazionale come i Dioscuri, rinvenuti nell'area Marasà di Locri, la Testa del filosofo e la Testa di Basilea, entrambe opere in bronzo, e un sarcofago marmoreo di epoca magnogreca, ed il Kouros. Secondo quanto riferito dai tecnici, i lavori di intervento sui bronzi dovrebbero durare fino alla fine di giugno 2010. Soddisfatto Callipo. “L’avere impedito che i Bronzi di Riace lasciassero la Calabria senza alcuna certezza del loro rientro, è stata un’ottima iniziativa del Presidente del Consiglio Regionale on. Bova, idea da me condivisa immediatamente. Certo è stata una scelta dura, nel senso che a finanziare l’intera operazione di restauro non sarà lo Stato ma saremo tutti noi calabresi. Tuttavia, specie se guardiamo alle troppe e sciagurate utilizzazioni senza alcuna finalità collettiva delle risorse pubbliche, questa volta almeno l’obiettivo è nobile e quasi conseguito. Quasi, nel senso che la spesa sarà valsa a poco e le stesse energie impiegate dal Presidente Bova saranno vanificate, se da marzo in poi la Regione non sarà nelle condizioni, rinnovandosi efficacemente, di dotarsi finalmente di un Assessorato al Turismo che abbia strategia, competenze e management di un certo spessore, sia per impedire che i Guerrieri, una volta restituiti al loro sito naturale, tornino a morire di solitudine, che per iniziare a valorizzare le magnifiche ricchezze di cui la Calabria dispone.”
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