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Riordino norme antisismiche

 

Riordino norme antisismiche, riunione in Regione. Anche a Cosenza la “psicosi terremoto”

24 apr 09 "Il confronto di oggi segna un altro passo avanti nel processo che la Regione ha avviato sin dal 2007, teso a favorire la riduzione del rischio sismico, sia per le nuove costruzioni, che per quelle già realizzate. L'intera fase di riordino si concluderà entro la fine del 2009". E' quanto ha affermato, in una nota dell'ufficio stampa della Giunta regionale, l'assessore ai Lavori Pubblici, Luigi Incarnato, in riferimento all'incontro sul riordino amministrativo della normativa sismica in Calabria e del relativo documento di attuazione che si è tenuto a Catanzaro nella sede del Dipartimento. All'incontro, presieduto dallo stesso Incarnato, hanno partecipato il dirigente generale del dipartimento, Roberto Sabatelli, i dirigenti di settore, Luigi Zinno, e Salvatore Siviglia, i rappresentanti regionali dell'Ordine dei geologi e degli Ordini provinciali degli ingegneri e degli architetti ed i rappresentanti di Eucentre, Fabio Germagnoli e Barbara Borzi. Nel corso della riunione è stato fatto il punto sulla legislazione sismica nazionale e regionale, in rapporto alla sentenza della Corte Costituzionale dell'aprile 2006. Come si ricorderà la sentenza ha radicalmente modificato i principi della Legge 741/81 che prevede le modalità di deposito dei progetti e successivo controllo a campione, sancendo la necessità del regime autorizzativo a salvaguardia della pubblica e privata incolumità e dei principi fondamentali in materia di governo del territorio e protezione civile, eliminando il sistema del controllo a campione introdotto dalle varie leggi regionali e dalla stessa legislazione della Calabria. Gli effetti della sentenza costringono tutte le amministrazioni regionali a ridisegnare il sistema dei controlli. L'assessore Incarnato, oltre a ribadire la pericolosità sismica del territorio calabrese, ha ripercorso le tappe del lavoro fin qui svolto e, in particolare, si è soffermato sul protocollo di intesa con Eucentre (Fondazione costituita dal dipartimento della Protezione Civile della presidenza del Consiglio dei Ministri, dall'Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dall'Università degli Studi di Pavia e dall'Istituto universitario di Studi Superiori di Pavia), con il compito di promuovere e sostenere la ricerca nel campo dell'ingegneria sismica, d'intesa con gli Istituti universitari operanti in Calabria. Incarnato ha precisato, infine, che l'attività del dipartimento riguarda il riordino della citata LR 7/1998, mediante un Regolamento regionale di attuazione. Alla fine dell'incontro si è stabilito che l'assessorato nei prossimi giorni incontrerà tutti gli altri soggetti operanti nel settore (Anci, Ance, Upi e altre categorie), mentre gli Ordini professionali, sulla scorta dei documenti elaborati dal dipartimento, faranno pervenire entro un mese le proprie osservazioni, utili a definire la materia.

Anche a Cosenza la ‘psicosi terremoto'. Dopo Catanzaro, anche a Cosenza si é diffusa l'ansia di un imminente terremoto, alimentata da voci sulla cui provenienza nessuno sa dare spiegazioni. Fatto sta che il 115 dei vigili del fuoco è stato tempestato di telefonate provenienti da tutta la provincia con cittadini allarmati che chiedevano notizie. Telefonate sono giunte anche alle redazioni di alcuni emittenti televisive mentre alcune scuole hanno telefonato direttamente al docente di sismologia del dipartimento di fisica dell'Università della Calabria Ignazio Guerra. "Negli ultimi tempi - ha detto Guerra - c'é qualche buontempone che approfitta della situazione per creare panico tra la gente. Purtroppo, e lo abbiamo detto in molte occasioni, le scosse di terremoto è impossibile prevederle". Telefonate allarmate sono giunte al centralino dei vigili del fuoco di Catanzaro da alcuni abitanti di Lamezia Terme. Anche in questo caso è praticamente impossibile risalire alla fonte delle voci. Così come era accaduto alcuni giorni fa a Catanzaro ed in alcuni centri della provincia, quando la gente era anche scesa in strada nel timore di un terremoto che non c'é stato.

Trematerra “Utilizzare i precari per la prevenzione”. "Chiedo formalmente al presidente Loiero di utilizzare le professionalita degli ex Lsu stabilizzati e degli ex lavoratori Why Not nelle opere di prevenzione sismiche, facendo in modo che si possano realmente calcolare i rischi di stabilità strutturale e consentendo così a tanti lavoratori di poter esprimere il loro valore all'interno delle province in cui risiedono". Lo afferma Michele Trematerra, capogruppo regionale dell'Udc. "In questo comparto - ha aggiunto - abbiamo geologi, geometri, architetti, persone dotate di formazione adeguata e inquadrate provvisoriamente, come nel caso degli ex Lsu, a Catanzaro con contratti depotenziati, oppure eternamente precari come gli ex Why Not. La Regione potrebbe utilizzare progetti comunitari nel caso di questi ultimi sgravando la spesa corrente e prevedendo, di fatto, una sicurezza quinquennale del posto di lavoro, mentre per gli ex Lsu ormai dipendenti regionali si aprirebbero le giuste porte del diritto di progressione". "Ma la cosa più importante - conclude Trematerra - sarebbe il calcolo scientifico dei rischi delle strutture pericolanti in ausilio ai comuni che non dispongono di adeguate risorse e per salvaguardare al meglio la sicurezza di noi tutti cittadini calabresi".

Prof. Unical pronto a collaborazione gratuita per l'Abruzzo. Il prof. Gabrio Celani, architetto e docente dell'Università della Calabria, ha scritto al rettore dell'ateneo esprimendo la disponibilità a "partecipare gratuitamente ad ogni iniziativa utile al pieno recupero della normalizzato nelle zone colpite dal terremoto in Abruzzo". "Due anni fa - scrive Celani - ho partecipato con alcuni miei studenti, ora laureandi, e con l'ausilio dei miei collaboratori, ad un concorso per idee bandito dall'Ordine degli architetti della provincia de L'Aquila. In quell'occasione abbiamo apprezzato la città, i suoi abitanti e abbiamo studiato a lungo anche la sua storia, le tradizioni e l'assetto architettonico-urbanistico". "In questa drammatica occasione - conclude il docente dell'Unical - ci sentiamo obbligati a rispondere e contribuire al rinnovamento della città. Per questo offriamo la massima disponibilità a collaborare, come volontari, con le autorità competenti per i progetti della ricostruzione" .

La UE applica il fondo di solidarietà per l'Abruzzo. La commissaria per le Politiche regionali Danuta Hubner si recherà in Abruzzo il 14 e 15 maggio per esprimere la solidarietà dell'Europa a tutte le vittime di questa catastrofe e per valutare l'entità dei danni. Le autorità italiane, ricorda Bruxelles dando notizia della visita, hanno dieci settimane, cioé fino al 15 giugno, per presentare alla Commissione una domanda d'intervento del Fondo di solidarietà dell'Unione europea. Il Fondo di solidarietà dell'Unione europea eroga un aiuto finanziario in caso di calamità naturale, se l'entità dei danni supera i 3,4 miliardi di euro ovvero lo 0,6% del Pil del paese che presenta la domanda. Le autorità italiane - scrive la dg Politiche regionali sul suo sito - segnalano per il momento un importo pari a 12 miliardi di euro. Il bilancio annuo disponibile per il Fondo è attualmente fissato in un miliardo di euro. Il primo ottobre di ogni anno dovrebbe essere disponibile almeno un quarto di tale importo per coprire i fabbisogni che si presentassero entro la fine dell'anno. In casi eccezionali, però, se le residue risorse disponibili per l'esercizio in corso non sono sufficienti, la differenza può essere finanziata attingendo al bilancio per l'esercizio successivo. L'importo del Fondo, spiega Bruxelles, integra le spese pubbliche sostenute dagli Stati membri interessati per attuare, secondo la natura della catastrofe, una serie di interventi di emergenza, limitati in linea di principio a finanziare i costi per mitigare i danni non assicurabili. Entro 10 settimane dalla data in cui si è verificato il primo danno, le autorità nazionali dello Stato sinistrato presentano alla Commissione una domanda di intervento del Fondo, fornendo tutte le informazioni disponibili in merito ai danni e al loro impatto sulla popolazione e sull'economia, al costo degli interventi nonché alle altre fonti di finanziamento comunitarie, nazionali o internazionali che possono intervenire. Sulla base di queste informazioni, la Commissione determina nel minore tempo possibile l'importo dell'eventuale sovvenzione e ne propone la mobilitazione all'autorità di bilancio (Parlamento europeo e Consiglio). Quando gli stanziamenti previsti sono disponibili, la sovvenzione viene versata immediatamente e in un'unica rata dopo la firma di una convenzione tra la Commissione e lo Stato beneficiario.

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