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Terremoto in Abruzzo
Terremoto in Abruzzo, encomiabile opera della protezione civile calabrese 09 apr 09 Dopo il sisma che ha devastato l'Abruzzo, la nostra protezione civile sta svolgendo un encomiabile lavoro, senza soste, per alleviare le sofferenze della popolazione. Voglio ringraziare tutti gli operatori per l'impegno generoso". E' quanto afferma il presidente della Regione Calabria Agazio Loiero che sta seguendo quotidianamente l'attività della Colonna mobile della Protezione civile calabrese, alla quale, da ieri, sono stati assegnati i comuni di Montereale e Capitignano, ai quali viene garantita assistenza. La decisione di rimodulare l'associazione delle Regioni che partecipano alle attività di soccorso, assegnando alle Regioni Calabria, Molise e Sicilia, incaricata del coordinamento interregionale, le attività operative e di assistenza alla popolazione dei comuni afferenti al Com 3 di Pizzoli, è stata presa nel corso di una riunione alla presenza del Sottosegretario Guido Bertolaso. Nella nuova area, dipendenti della Regione Calabria e volontari hanno svolto significative attività, allestendo una tendopoli nel campo sportivo di Montereale, un'altra per la popolazione sfollata del Comune di Capitignano. Hanno inoltre prestato assistenza sanitaria e alimentare alla popolazione, sono stati impegnati in attività di sorveglianza e antisciacallaggio delle aree colpite e in attività logistiche mediante l'utilizzo di torri faro e gruppi elettrogeni. "Desidero sottolineare - ha detto l'ing. Pasquale Gidaro, dirigente della protezione civile che coordina gli interventi dalla Sala Operativa di Germaneto - l'impegno profuso da volontari e dipendenti regionali che stanno lavorano instancabilmente e pressoché ininterrottamente dal momento del loro arrivo in Abruzzo per il supporto alla popolazione colpita, in condizioni ambientali difficili, in cui la temperatura notturna si avvicina allo zero". Non si fermano intanto le manifestazioni di solidarietà. Da parte di privati, operatori economici e Comuni calabresi sono giunte al settore regionale di protezione civile altre offerte di derrate alimentari, indumenti e generi di prima necessità che saranno avviate al Com 3 di Pizzoli non appena lo consentirà l'organizzazione logistica locale. Sono arrivate, altresì, le disponibilità dei tecnici rilevatori dell'Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia e dell'Unità operativa di Protezione Civile di Cosenza, per la costituzione delle squadre che nei prossimi giorni potranno essere inviate a L'Aquila per contribuire alle operazioni di valutazione del danno e della vulnerabilità degli edifici colpiti dal sisma. Dal dramma l'Italia migliore. "Non dimentichiamo che nel piano-casa un elemento di conflitto tra Governo e Regioni è stato proprio sull'idea di derogare ai controlli sulle norme antisismiche per gli edifici. E' positivo che ieri la maggioranza abbia cambiato idea e che dopo il terribile terremoto dell'Abruzzo si punti alla sicurezza delle abitazioni. Però, la nuova normativa deve essere accompagnata da un'incentivazione fiscale verso i cittadini che vogliono costruire o ristrutturare nelle aree a rischio sismico, come la Calabria". E' questa la proposta del presidente della Regione, Agazio Loiero, avanzata oggi durante la trasmissione 'Omnibus', della rete La 7, sul tema "Abruzzo, Italia: come ripartire?". "In Italia il vero problema è stabilire le priorità che servono al Paese. Dal dramma del terremoto - ha detto Loiero - esce sia l'Italia peggiore che quella migliore, l'Italia che non ha saputo costruire e quella della solidarietà. Dobbiamo arrivare a prevenire i disastri, in quanto in altri paesi le scosse che hanno colpito l'Abruzzo non avrebbero fatto quei danni e quei morti". Sulla proposta di integrare nel piano-casa la costruzione di new town, quartieri e città satellite, sia per la ricostruzione dei paesi e delle città terremotate che delle nuove case popolari nel resto d'Italia, il presidente Loiero non è né favorevole, né contrario. "E' una proposta - ha sostenuto Loiero - da prendere con le pinze, perché è pericolosissimo sradicare la gente dal loro ambiente. Secondo me bisogna che siano i Comuni e le popolazioni interessate a decidere cosa è meglio per loro, caso per caso". Alla domanda del conduttore di Omnibus se fosse una priorità la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, il presidente Loiero ha dichiarato che non lo è, perché prima servono essenziali e moderne infrastrutture di collegamento con il resto dell'Italia. "Ricordiamoci che il maltempo di poche settimane fa, in Calabria, ha fatto franare l'autostrada Salerno-Reggio Calabria e diviso in due il paese. La Regione Calabria è contro il Ponte non con una posizione dogmatica, ma perché ci sono sia dubbi sull'opera, sia differenti bisogni per i cittadini: per arrivare in Sicilia servono prima strade e ferrovie da paese civile; poi ci sono sempre i possibili rischi per il Ponte a causa del rischio sismico e del forte vento che potrebbe procurarne la chiusura anche per tre mesi all'anno" Cavallaro “Preoccupati per le zone a rischio calabresi”: "La tragedia che ha colpito l'Abruzzo preoccupa ancora di più zone come la Calabria classificata tra le più a rischio". Lo afferma, in una nota, il segretario generale della Cisal, Francesco Cavallaro. "Certamente da questi ultimi eventi - aggiunge - è cambiato moltissimo per quanto attiene la percezione del pericolo e, soprattutto, la mancata adozione di provvedimenti strutturali antisismici già assunti da tempo in altre parti del globo. Occorre, quindi, che nel piano casa siano previsti provvedimenti che vadano nella direzione non solo dell'applicazione rigorosa di criteri di costruzione antisismici, previsti dalla legislazione vigente, eventualmente rafforzati, ma anche disposizioni per procedere con immediatezza a ristrutturazioni capillari, almeno dei centri storici dei comuni più a rischio, come in Calabria, per mettere in sicurezza le abitazioni civili e le sedi di interesse storico e artistico. Occorre, inoltre, procedere ad un controllo di tutti gli immobili risanati dall'abusivismo per verificarne le condizioni statiche". "Infine - conclude Cavallaro - è necessario diffondere una diversa cultura del rischio sismico affinché nasca una responsabile consapevolezza di quanto ne deriva e di quanto si può fare per combatterlo". Ass. Tripodi “Serve politica che guardi al territorio”. "Mai come in questo momento serve sostenere con estremo vigore e a tutti i livelli un piano per la manutenzione, la messa in sicurezza, il recupero e la riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e privato nonché per la difesa del suolo". Lo afferma l'assessore regionale all'Urbanistica e Governo del Territorio, Michelangelo Tripodi, a pochi giorni dal terremoto in Abruzzo. Tripodi ha anche ribadito l'assoluta necessità di "una nuova politica fondata sulle regole e sulla legalità che guardi al territorio, all'ambiente e al paesaggio come risorse e opportunità di tutela e di sviluppo dell'intero Paese". "Ricordo - afferma Tripodi in una nota dell'uffcio stampa della Giunta regionale - cosa successe anche dopo il terremoto in Molise che nel 2002, nonostante fosse di debole portata, fece crollare il solaio della scuola elementare di San Giuliano seppellendo sotto le macerie 27 scolari. Allora la contestazione fu forte, così come avvenne in altre simili tragedie che costellano tristemente la storia del nostro Paese. Ma alle proteste non fece seguito nessun atto concreto. Si continuò, così come si continua a costruire infischiandosene del rischio sismico a cui sono soggette quasi tutte le regioni italiane. Come ha detto proprio oggi il presidente Napolitano 'nessuno e' senza colpà. Questa è la realtà con cui dobbiamo confrontarci, a cui bisogna porre rimedio una volta per tutte. Non si può più chiudere colpevolmente gli occhi di fronte a quella che sicuramente è una delle problematiche più urgente da risolvere per il bene dell'intero sistema Paese". "Consapevoli che questa è l'unica strada giusta da seguire - sostiene l'assessore - come Giunta regionale, sin dal nostro insediamento, nel 2005, abbiamo voltato pagina avviando una politica orientata, verso il recupero, la conservazione, la riqualificazione del territorio e del paesaggio e verso la ricomposizione dei tessuti edilizi, attraverso strumenti adeguati di programmazione e pianificazione. Stiamo puntando sul recupero dei centri storici, sulla lotta agli ecomostri, sul recupero di un territorio, quello calabrese, che nei decenni passati ha subito processi di trasformazione spesso frutto di azioni speculative e devastanti che hanno generato da una parte diffuse dinamiche insediative con forme di carattere degenerativo e dall'altra l'aggressione e la compromissione di parti di paesaggio un tempo significative". "Quello che deve essere ben chiaro una volta per tutte - aggiunge Tripodi - è che l'unico modo per difendersi da fenomeni così devastanti come i terremoti, le alluvioni e le altre calamità naturali, sono gli interventi di prevenzione, interventi che possono evitare vittime e danni, come è successo nei giorni scorsi in Abruzzo. Ovviamente una seria attività di prevenzione e di difesa si fa solamente attraverso programmi organici di messa in sicurezza, manutenzione e consolidamento del patrimonio edilizio pubblico e privato concentrando, quindi, gli investimenti in questa direzione e sapendo che questo rappresenta la priorità assoluta se davvero si vuole rispettare il territorio. Saremo un Paese normale, infatti, solo quando per terremoti del sesto grado della scala Richter, come quello verificatosi in Abruzzo, non ci saranno più né vittime né danni come avviene in Giappone e in California per situazioni analoghe". "Per questo - conclude l'assessore regionale - è necessario ribadire per l'ennesima volta la netta contrarietà a un Piano casa che preveda l'aumento delle cubature con procedure poco chiare che ci espongono a rischi e pericoli che potrebbero diventare assai gravi, e a opere faraoniche e inutili come il Ponte sullo Stretto di Messina i cui finanziamenti devono essere dirottati esclusivamente per la messa in sicurezza e il recupero del patrimonio edilizio esistente e del territorio. Bisogna dare vita ad una nuova politica fondata sulle regole e sulla legalità, particolarmente attenta verso quelle regioni, come la Calabria o l'Abruzzo, contrassegnate da bollino rosso, ad alto rischio sismico e dove la mano scellerata dell'uomo ha già fatto finora troppi danni". . Chiarella “I consiglieri regionali diano un contributo”: "Conoscendo la sua sensibilità, le scrivo per sollecitarla a prendere un'iniziativa a favore degli amici terremotati dell'Abruzzo". E' quanto scrive il consigliere regionale Egidio Chiarella in una lettera inviata al Presidente del consiglio regionale, Giuseppe Bova, ed all'assessore regionale, Mario Maiolo. "Ritengo che il consiglio regionale - aggiunge - possa mettere in moto un meccanismo simile a quello del Parlamento, promosso dai Presidenti di Camera e Senato, Gianfranco Fini e Renato Schifani, per sottoscrivere un contributo personale di 1.000 euro da parte di ogni consigliere. L'esempio della Calabria potrebbe spronare tutti i consigli regionali d'Italia a muoversi nella stessa direzione, contribuendo così direttamente ad alleviare la drammatica vicenda umana e sociale, che a causa del terremoto sta accompagnando le popolazioni dell'Abruzzo e le famiglie degli studenti di altre Regioni iscritti all'Università dell'Aquila". "Mai come in questo momento - prosegue Chiarella - lo stare insieme diventa simbolo di un'Italia unita, solidale e soprattutto partecipe direttamente alle sofferenze di chi non scorderà mai una violenza, cosi grande e fuori dal comune. La Calabria che conosce la forza devastante dei terremoti, non può che mobilitarsi per essere accanto ai cittadini d'Abruzzo. Approfitto dell'occasione per plaudire alla generosità del nostro volontariato e delle nostre parrocchie, che si stanno prodigando per partecipare concretamente a questa grande gara di solidarietà". "In qualità di Presidente - conclude - del Comitato di Gestione per il Volontariato, ho sollecitato i centri di servizi delle cinque Province a mettersi in contatto con il Csv di Pescara, per organizzare qualsiasi tipo di intervento a favore delle popolazioni interessate e ho sollecitato tutti i Presidenti dei Comitati di Gestione per il Volontariato d'Italia, sostenuti dalle Fondazioni Bancarie, ad avviare un iniziativa sinergica, con un contributo in denaro, per far sentire la nostra corale vicinanza" Le reazioni in Calabria
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