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Tagliati metà degli informatici nella giustizia in Calabria
Ridotti del 50% i tecnici informatici negli uffici giudiziari calabresi 08 apr 09 In Calabria "il 50% dei tecnici informatici sono stati licenziati in un sol colpo nell'arco di circa 12 mesi per un totale di circa 25 unità lavorative". Lo rende noto il Comitato Informatici Atu (Assistenza tecnica unificata). "In pratica - è scritto in una nota - le aziende affidatarie dell'informatizzazione presso gli uffici giudiziari calabresi hanno ridotto pesantemente il proprio organico. Se ciò in parte è motivato dai tagli agli stanziamenti del ministero della Giustizia, nei fatti ciò porta alla luce una gestione incontrollata degna del massimo allarme, attuata in modo da discriminare addirittura il buon funzionamento degli uffici". "E' il declino - prosegue la nota - dell'Assistenza tecnica unificata degli uffici giudiziari della Calabria, le cui sedi sono disagiate per antonomasia, e dove la gestione incontrollata dell'assistenza licenzia professionisti seri e riconosciuti dalla magistratura, obbligando uffici e magistrati a vedere gestiti i computer con dati anche riservatissimi, da facce sempre nuove". Incostante (PD) "Un taglio grave". "Quanto sta avvenendo negli uffici giudiziari della Calabria, dove si è arrivati al licenziamento del 50% dei tecnici informatici (Atu), è grave e indica una pericolosissima deriva che può portare alla paralisi delle giustizia in tutto il Sud". A sostenerlo è la senatrice Maria Fortuna Incostante del Pd. "Il declino dell'assistenza tecnica unificata degli uffici giudiziari del Meridione - prosegue la parlamentare - sembra infatti una vera e propria politica del governo ed è di qualche mese fa un analogo caso che ha coinvolto la città di Napoli. La carenza di risorse destinate a questo settore vitale per il funzionamento della giustizia e l'esternalizzazione dei servizi é una miscela esplosiva per l'efficienza degli uffici". "Le parole del ministro Brunetta sulla premialità per le competenze nella pubblica amministrazione - sostiene la senatrice Incostante - suonano così in tutta la loro vacuità. Infatti, licenziare il personale con maggiore anzianità e assegnare ad aziende esterne servizi fondamentali non significa altro che perdere un patrimonio di competenze e, probabilmente, aumentare i costi dei servizi. Servizi, è bene ricordarlo, che gestiscono dati riservati dei computer dei magistrati e che è quindi necessario che rimangano nello stretto, diretto ed esclusivo controllo della pubblica amministrazione". "E' evidente - conclude Incostante - che al di là di quanto dichiarato dai ministri Alfano e Brunetta il corretto funzionamento della giustizia italiana non è negli interessi di questo governo".
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