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Schirripa aveva subito minacce

 

Aveva subito minacce il DS dell’Asp di Vibo ferito nell’agguato

07 apr 09 Aveva subito minacce nei mesi scorsi a Locri (Reggio Calabria), dove risiede, Pietro Schirripa, il direttore sanitario dell'ospedale di Vibo Valentia ferito ieri in un agguato a San Calogero, nel vibonese. Sul ferimento di Schirripa, che è stato raggiunto da un colpo di pistola ad una mano mentre era alla guida della propria automobile, indagano i carabinieri del reparto operativo di Vibo Valentia, che hanno sentito il medico. Schirripa ha detto di non sapersi spiegare i motivi del ferimento riferendo però delle minacce subite a Locri. Proprio nel centro della provincia reggina il medico è impegnato in varie attività. Il professionista, infatti, è presidente della cooperativa agricola Valle del Buonamico che fu fondata dall'ex vescovo di Locri Giancarlo Maria Bregantini, poi trasferito a Campobasso, grazie alla quale alcuni giovani hanno trovato lavoro. Dalle indagini non sono emersi fatti legati all'attività di Schirripa come direttore sanitario dell'ospedale di Vibo Valentia che possano spiegare il ferimento di ieri. Secondo i carabinieri, comunque, l'attività investigativa sul ferimento di Schirripa non ha imboccato ancora una pista precisa e non si esclude alcuna ipotesi.

Solidarietà e reazioni. "Non si può più restare inermi dinanzi a questa continua escalation di attentati, ormai diventata triste routine, che colpisce persone oneste e lavoratori impegnati per la tutela del territorio". E' quanto afferma il consigliere regionale Demetrio Battaglia, che in una nota esprime "la massima vicinanza a Pietro Schirripa direttore sanitario dell'ospedale di Vibo Valentia, per la gravissima intimidazione di cui è stato vittima". "Ormai ciclicamente - sostiene Battaglia - amministratori e manager impegnati nella nostra Calabria, subiscono gli avvertimenti della criminalità che cerca, con la violenza e con il terrore, di affermare la propria supremazia sugli organi di controllo. Non è più possibile sottovalutare questo problema che infiamma un clima già 'caldo' nel quale si muovono le istituzioni e le persone oneste. Occorre dare risposte serie assicurando alla giustizia gli autori di questi atti ma nello stesso tempo serve che tutte le forze sane della società calabrese reagiscano e dimostrino 'unita'' nella ribellione a queste azioni che minano la loro libertà".
La Confcooperative Calabria, in una nota, esprime una "dura condanna per il grave gesto di intimidazione della 'ndrangheta contro Piero Schirripa, presidente della cooperativa Valle del Bonamico. Secondo Confcooperative, ''i colpi di fucile esplosi contro Schirripa rappresentano un gesto di barbarie inaccettabile e dimostrano che la criminalità organizzata resta l'emergenza primaria del Mezzogiorno. Una palla al piede che scoraggia gli investitori e deprime le popolazioni locali. Continuando su questa strada il Sud rischia davvero di accumulare un ulteriore ritardo e di non agganciarsi al treno dello sviluppo e della competitività. Un'efferata forma di violenza che ostacola il lavoro che da anni la Chiesa svolge in prima linea nelle regioni del Sud. Una sequenza continua di brutalità che incoraggerebbe a lasciar perdere, ma sarebbe sbagliato. L'esempio dato dalla cooperativa della Valle del Bonamico rappresenta, infatti, il futuro e la speranza del Mezzogiorno".
Il segretario regionale di Rifondazione comunista, Nino De Gaetano, presidente della Commissione regionale antimafia interviene, con una nota, sull'attentato compiuto ai danni di Pietro Schirripa. "Rivolgo al direttore sanitario dell'ospedale di Vibo Valentia, Pietro Schirripa - afferma De Gaetano - la massima solidarietà e vicinanza per il vile agguato di cui è stato fatto bersaglio. La delicatezza dell'incarico professionale ricoperto da Schirripa, insieme con il suo instancabile impegno sociale per lo sviluppo della Locride, hanno probabilmente attirato le criminali attenzioni di chi non vuole permettere un riscatto della nostra terra". "Per questo - prosegue De Gaetano - invitiamo con affetto Schirripa a non lasciarsi condizionare; nello stesso tempo, però, rivolgiamo un accorato appello all'autorità giudiziaria e agli uomini delle forze dell'ordine impegnate nelle indagini: sulla matrice e sulle responsabilità del gravissimo attentato a Schirripa bisogna fare al più presto chiarezza non solo per restituire serenità alla vittima e ai suoi familiari, ma anche per dare un segnale forte ai calabresi onesti, stanchi dell'impunità che avvolge troppo spesso simili episodi"
"Quando la Calabria si libererà del quotidiano assillo di una delinquenza che offende le persone con la violenza fisica e morale? Questa volta é toccato al dottor Pietro Schirripa, presidente della Cooperativa Valle del Bonamico, domani a chi?". E' quanto afferma, in una nota, l'imprenditore Pippo Callipo, già presidente di Confindustria Calabria. "E' la certezza dell'impunità per chi viola la legge - prosegue Callipo - assieme alla difficoltà di mettere in atto politiche efficaci per la salvaguardai della democrazia che danno ossigeno alla criminalità organizzata. La solidarietà è scontata, ma è la possibilità di vivere in una società in cui le proprie opinioni e i propri comportamenti siano rispettati che ancora manca in Calabria e che ancora lo Stato non riesce a garantire". "E' necessario non farsi isolare nel proprio ambito d' impegno - prosegue l'imprenditore - non restare soli contro la minaccia mafiosa. In questo senso, sarebbe auspicabile realizzare un intreccio costante e proficuo tra forze istituzionali positive e società civile, almeno per ribadire con convinzione, in questo momento critico per l'economia e le istituzioni, che la violenza produce soltanto e sempre sottosviluppo".
Il consorzio Connecting People, in una nota, "condanna con forza l'attentato con armi da fuoco che ha visto coinvolto Piero Schirippa, presidente della Cooperativa Valle del Bonamico, aderente al consorzio Goel, socio di Connecting People". "Esprimendo la nostra solidarietà al consorzio Goel e a Piero Schirripa - ha sostenuto Mauro Maurino, consigliere di Connecting People - ci ribelliamo con forza a questo gravissimo gesto intimidatorio che ha colpito un nostro associato, ma soprattutto un nostro amico, tutti i giorni impegnato, come noi, nel riscatto sociale delle persone e nel favorire un'integrazione tra le varie etnie presenti in Italia e soprattutto in terre difficili come la Calabria. Questo gesto purtroppo non è il primo ma l'ennesimo di una lunga serie di furti, danneggiamenti, campagne diffamatorie ed altro a cui sono esposti tutti coloro che lavorano per costruire opportunità, nella legalità, in tutta Italia. E' giunto il momento di dire basta. Il nostro quotidiano lavoro per integrare le persone che giungono dai paesi dell'Africa e non solo è il tentativo di tracciare un sentiero di Pace per tutti. Non capiamo come possa essere adoperato per portare guerra, divisione, paura e morte".

 

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