HOME, Torna alla pagina Indice
Citta' di Cosenza , Torna alla pagina Indice
Dir.resp. Pippo Gatto
Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .
Hinterland
 Rende
 Castrolibero
 Castiglione
 Servizi on Line
 Segnala i problemi 
 Famacie di Turno 
 Gare e Appalti 
 Bandi e Concorsi 
 Cinema 
 Scrivi alla Redazione 


 
 Turismo
 I Monumenti
 Mappa dell'Hinterland
 Centro Storico
 Notizie per i visitatori
 Rubriche
 Alimentazione
 Ambiente
 Attualità/Cronaca
 Consumatori
 Cronaca Rosa e Gossip
 Cultura
 Diritti del Cittadino
 Economia e Finanza
 Innovazione e Tecnologia
 Politica e Sociale
 Servizi Speciali e Dossier
 Sindacati
 Spettacoli
 Sport
 Partecipativi
 Chat
 Forum
 Scienza
 Informatica
 Innovazione
 Scienza
 Associazioni
 Salute
 Prevenzione
 Sanità e Salute
 Scuola e Giovani
 Scuola
 Musica
 Università




Previsioni: Epson Meteo

    Condividi su Facebook

Con i soldi del ponte, edifici al sicuro dal sisma

 

Loiero “Con i soldi del ponte metteremmo gli edifici calabresi a rischio sisma al sicuro”. Polemiche. I Itaia 85 ospedali in zone ad alto rischio

22 apr 09 "I tre miliardi di euro necessari per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina sono esattamente la stessa cifra che servirebbe per difendere gli edifici della Calabria dal rischio terremoto". Lo ha sottolineato il governatore della Regione Calabria Agazio Loiero nel corso di un convegno sul tema del rischio sismico organizzato da 'Amici della terra'. "E' una bizzarra coincidenza - ha detto Loiero -. Siamo consapevoli che da cinquant'anni in Italia non si fa una grande opera della portata che potrebbe avere il Ponte e non siamo contro il Ponte sullo Stretto in maniera dogmatica. Ma la cifra necessaria per realizzarlo - ha aggiunto Loiero riferendosi ai fondi già deliberati dal Cipe - è esattamente la stessa che servirebbe per mettere in sicurezza la Calabria". Con quella cifra si rischia invece di costruire "un ponte in una zona sismica e ventosa"
Presidente Lombardo “Filastrocca antica”. "La filastrocca del Ponte sullo Stretto è antica. Ad ogni problema finanziario o legato a calamità naturali si riparla di definanziare il Ponte". Così il governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo ha ribattuto nel corso di un convegno sul tema 'Per un'Italia più sicurà, organizzato dagli Amici della terra, al suo collega Agazio Loiero che ha fatto notare la coincidenza tra la cifra destinata alla realizzazione dell'opera e quella che sarebbe necessaria per mettere in sicurezza la sua regione. Lombardo ha sottolineato che la parte pubblica del finanziamento per il Ponte si aggira su "1,5-2 miliardi di euro". Secondo il governatore siciliano la cifra destinata al Ponte "non basterebbe neppure al 10% di quanto servirà per la ricostruzione in Abruzzo. Con quella cifra - ha esemplificato - non si fa neppure una tratta autostradale"

Avviate azioni concrete per la prevenzione. La Calabria, molto prima della tragedia dell'Abruzzo, ha avviato azioni concrete per la prevenzione del rischio sismico, sia negli edifici pubblici, sia attraverso nuove regole per l'edificazione. "Affinché - ha sostenuto il presidente della Regione Agazio Loiero - la memoria del grande terremoto del 1908 che distrusse Reggio Calabria e Messina, con i suoi infiniti lutti, non rimanesse un ricordo sterile con la semplice celebrazione di un doloroso centenario, abbiamo deciso l'avvio di una rigorosa politica antisismica". Con queste parole Loiero, ha introdotto le conclusioni del convegno "Per un'Italia più sicura", organizzato oggi a Roma dall'Associazione 'Amici della Terra', con l'obiettivo di stimolare una riflessione sulla prevenzione sismica nel Paese dopo la tragedia dell'Abruzzo. "Così, sulla memoria di quella tragedia - ha proseguito - abbiamo costruito un valore attivo e pedagogico per i cittadini calabresi e per tutelare ciò che rimane del nostro patrimonio storico-artistico e mettere in sicurezza quello urbanistico. Siamo partiri nel 2007 avvalendoci del supporto tecnico-scientifico della Fondazione 'Eurocentre', abbiamo già finanziato lavori antisismici in 515 scuole e riservato altre risorse sui fondi europei. Inoltre, sono state avviate le consultazioni con le categorie economiche sulla legge che prevederà le nuove regole edilizie e che sarà approvata entro luglio. Ma le risorse regionali sono insufficienti, perché solo per la messa in sicurezza degli edifici in Calabria potrebbero servire addirittura 3 miliardi di euro, quanti sono stati finora previsti per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina". La Calabria, è scritto in una nota, "come hanno riconosciuto tutte le autorità intervenute, questa volta ha avviato in anticipo un cambiamento strutturale e positivo sul patrimonio edilizio, anche grazie all'impegno che nel tempo hanno dato sia l'assessore Luigi Incarnato che l'ex assessore Vincenzo Spaziante". Il lavoro, iniziato dalla Giunta regionale nel 2007, finora é stato attuato in quattro tappe. "La prima - è scritto nella nota - con la convenzione sottoscritta con la Fondazione 'Eurocentre', per il supporto scientifico e tecnico, di alta professionalità nel settore dell'ingegneria sismica, della sismologia e della geodinamica. L'istituzione di ricerca è costituita dal Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, dall'Università degli Studi di Pavia. Successivamente è partito il monitoraggio di 3.000 scuole e sono stati stanziati 85 milioni di euro per la messa in sicurezza di 515 edifici. Poi, nella programmazione dei fondi comunitari e nazionali 2007-2013 è stata prevista una disponibilità complessiva finanziaria per interventi di adeguamento sismico pari a circa 42 milioni di euro. Infine, proprio grazie alla collaborazione con 'Eurocentre' si è passati alla stesura ed al riordino delle normative regionali, alla definizione dei sistemi informatici in supporto all'attività degli Enti operanti nel settore edilizio e di gestione del territorio, all'attività di formazione per i tecnici della Regione, per i tecnici degli Enti territoriali operanti nel settore e alla valutazione e mitigazione del rischio sismico di strutture ed infrastrutture di interesse strategico. La conclusione di questo lavoro vedrà la luce a luglio con l'approvazione della nuova legge regionale che porterà anche alla predisposizione di una banca dati per la gestione del patrimonio edilizio". "Il cuore del contenuto dell'incontro di oggi - ha sostenuto Loiero - è superare l'emergenza e programmare la prevenzione. Dal dramma del terremoto dell'Abruzzo esce sia l'Italia peggiore che quella migliore, l'Italia che non ha saputo costruire e quella della solidarietà. Ma allora bisogna dire che in questi casi torna sempre fuori la cultura dell'emergenza, che il Paese non disdegna, perché lascia alla politica moltissima discrezionalità. Non dobbiamo neppure dimenticare che nella recente proposta del piano-casa uno degli elementi di conflitto tra Governo e Regioni è stato proprio sull'idea di derogare ai controlli sulle norme antisismiche per gli edifici. E' positivo che la maggioranza abbia cambiato idea e che adesso si punti alla sicurezza delle abitazioni". Tutta la Calabria è a rischio sismico. Su 409 comuni calabresi 261 ricadono in zona 1, quella più pericolosa, mentre gli altri 148 comuni sono censiti a medio rischio. Il presidente degli "Amici della Terra", Rosa Filippini, è scritto nella nota, si è congratulata con il presidente Loiero in quanto ha portato al convegno un contributo concreto ed essenziale, che può fare da battistrada ad altre Regioni e che gli organi di informazione nazionali non avevano divulgato e fatto conoscere. E' stato anche apprezzato l'impegno della colonna mobile della Regione Calabria, inviata dal Dipartimento delle presidenza, in soccorso delle popolazioni abruzzesi. All'incontro hanno partecipato anche Leonello Serva (Ispra), Mario Signorino (Isat), Benedetto Della Vedova (deputato Pdl), Aurelio Misiti (deputato Idv), Gianluca Valensise (Ingv), Giuseppe Zamberletti (presidente commissione 'Grandi rischi'). Mentre il sottosegretario alla Protezione civile, Guido Bertolaso, ha inviato un proprio contributo scritto. Al termine dell'incontro il presidente Loiero si è soffermato a lungo con il preside della facoltà di ingegneria dell'Università La Sapienza di Roma, Fabrizio Vestroni, approfondendo la tematica del monitoraggio e della messa in sicurezza degli edifici pubblici

Stanziato un miliardo per il dissesto ecologico. "Abbiamo deciso di destinare come Regione 940 milioni di euro per intervenire sul dissesto idrogeologico in Calabria. Un problema pesante dopo le piogge di quest'inverno, che diventa un'aggravante drammatica in caso di terremoto". Lo ha annunciato il governatore della Calabria, Agazio Loiero, nel corso del convegno degli Amici della Terra. "Si tratta di una cifra enorme, che sottrarremo ad altre priorità ", ha sottolineato Loiero. "La Calabria - ha aggiunto - ha un dissesto idrogeologico pesantissimo. Abbiamo avuto, quest'inverno, un problema alluvionale: ha piovuto per due mesi, ci sono stati due morti e danni molto ingenti. Per questo abbiamo deciso di destinare questa cifra, che in parte prenderemo da fondi europei"

Istat “In Italia 85 ospedali in zone ad alto rischio sismico”. In Italia 85 tra ospedali e case di cura sono ubicati in zona sismica 1, ossia ad alto rischio sismico. E' quanto emerge da un dossier sul rischio sismico realizzato dall'Isat, l'Istituto per le scelte ambientali e tecnologiche reso noto durante un convegno organizzato dagli Amici della Terra. Su un totale di 957 ospedali pubblici e 613 case di cura private (dati ministero Sanità 2008), "45 ospedali e 40 case di cura ricadono in zona sismica di prima categoria - si legge nell'indagine -. Altri 272 ospedali pubblici e 187 case di cura private sono localizzati in zone sismiche di seconda categoria. Lo studio, che prende in esame diverse tipologie di edifici, é stato elaborato su dati provenienti tra l'altro dalla Protezione Civile, dall'Istat e dal Censis. Per quanto riguarda le case, dallo studio emerge che nelle zone sismiche 1 e 2, le più pericolose, sono ubicate circa 10,8 milioni di abitazioni. Di queste, 3,8 milioni sono edifici ad alto e medio grado di vulnerabilità. Nelle stesse zone vivono circa 23,8 milioni di persone. Per dare un'idea della particolare vulnerabilità del territorio italiano, anche dal punto di vista artistico e architettonico, lo studio riporta, poi, un censimento del patrimonio italiano. La lista enumera 4.150 musei (402 statali), 2.100 tra siti e monumenti archeologici, 85 mila chiese e cappelle soggette a tutela, 1.500 conventi, 6.000 biblioteche, 30 mila archivi, 4.000 giardini storici, 40 mila dimore storiche, 20 mila rocche e castelli. Migliaia sono poi i centri storici di grande valore storico-culturale, che per la loro tipologia costruttiva sono più esposti alle conseguenze di un terremoto. Dalla ricerca emerge che in Italia si contano 900 centri storici importanti a cui si aggiungono 6.850 centri storici minori e 15 mila nuclei abitati storici tra borghi, frazioni, insediamenti religiosi e militari. Per quanto riguarda l'epoca di fondazione, circa il 30% risale a epoca romana o pre-romana, oltre il 50% al medioevo e il restante 20% al Rinascimento o a epoche successive. Non solo: in Italia ci sono 40 città e siti considerati patrimonio dell'umanità dall'Unesco: 14 sono in zona sismica di seconda categoria, uno in zona di categoria 1.

Ass. Tripodi “Ponte opera inutile”. "Bisogna utilizzare i miliardi di euro necessari per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina per mettere in sicurezza gli edifici della Calabria dal rischio sismico. Bene ha fatto a ribadirlo a chiare lettere il presidente della Regione Agazio Loiero". E' quanto afferma l'assessore regionale all'Urbanistica e governo del territorio Michelangelo Tripodi. "Quello che aggiungiamo noi però - continua Tripodi - è l'assoluta contrarietà ad un'opera dannosa, devastante dal punto di vista ambientale, costosissima e inutile sia per la Calabria sia per la Sicilia. Il Ponte non deve essere costruito. E' impensabile infatti che in un paese martoriato da tragedie come quella accaduta in Abruzzo piuttosto che sostenere con estremo vigore e a tutti i livelli un piano per la messa in sicurezza, la manutenzione, il recupero e la valorizzazione del territorio, si pensi ancora alla realizzazione del Ponte sullo Stretto proprio in una delle zone a più alto rischio sismico del mondo". Secondo l'assessore Tripodi "quello che sta facendo il governo Berlusconi è a dir poco vergognoso e di una gravità assoluta. Invece di spingere sull'acceleratore per avviare una nuova politica fondata sulle regole e sulla legalità che guardi al territorio, all'ambiente e al paesaggio come risorse e opportunità di tutela e di sviluppo dell'intero paese, risponde sprecando altre risorse per la progettazione di un'opera che dovrebbe poggiare i suoi pilastri su un territorio contrassegnato da bollino rosso e già tristemente noto per i catastrofici terremoti che si sono succeduti nei secoli". "Per questo ci ritroviamo a ribadire per l'ennesima volta - sostiene ancora Tripodi - la netta contrarietà al Ponte sullo Stretto di Messina. Bisogna smetterla di sperperare nuovo denaro pubblico per un progetto che non ha ancora nulla di definitivo, ma solo tanti dubbi e tantissimi rischi sulla sua fattibilità. Pertanto, se non vogliamo più assistere a distruzione e morte occorre una seria politica di interventi per la manutenzione, messa in sicurezza, riqualificazione e recupero del patrimonio edilizio pubblico e privato iniziando proprio dalle zone a rischio sismico. Così come è stato fatto e si sta facendo in tutti i paesi civili che convivono con la minaccia del terremoto ma sono attrezzati per affrontarla". .

Belcastro (Mpa) “Ponte non è cassa per il mezzogiorno”. "Non si può trasformare il Ponte sullo Stretto di Messina in una nuova Cassa del Mezzogiorno per cui, caro Agazio, servirebbe un po' di fantasia in più anche per difendere gli edifici della Calabria dal rischio terremoto". E' quanto afferma, in una nota, il deputato dell'Mpa, Elio Belcastro "rispondendo - è detto in un comunicato - alle affermazioni del Governatore calabrese Agazio Loiero a proposito di una differente destinazione dei fondi gia previsti necessari per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina". "Sarà pure una coincidenza - prosegue Belcastro - ma i finanziamenti previsti per il ponte hanno sinora avuto decine di proposte di altro utilizzo, percui ci appelliamo alla libera fantasia, che in Calabria non manca, per recuperare la giusta attenzione verso la nostra regione".

Francescato (Verdi) “I soldi del ponte vadano all'Abruzzo”. "Mettiamo i soldi del ponte sullo stretto di Messina per la ricostruzione eco-compatibile in Abruzzo" perché "questo crea anche tantissimi posti di lavoro". Lo ha detto a Bari il portavoce dei Verdi, Grazia Francescato, a margine della presentazione della candidatura di Eva Catizone, ex sindaco di Cosenza, nelle liste di Sinistra e Libertà per le prossime elezioni europee. "Mi sembra perfetto - ha aggiunto - che oggi, Giorno della Terra, Eva approdi alle sponde di Sinistra e libertà, perché é la candidatura di una donna di grande qualità, di donna per il Sud". "Io credo - ha spiegato Francescato - che Sinistra e Libertà abbia la sua sfida più alta nel saper mettere insieme le ragioni del lavoro e dell'ambiente" e "ha ragione Eva quando dice che questo non si fa con le grandi opere muscolari, tipo spot pubblicitari, quali il ponte sullo stretto di Messina". "Ma si fa, e questa è la grande opera - ha concluso Francescato - con la messa in sicurezza del territorio". .

Presidente Lombardo “Filastrocca antica”. "La filastrocca del Ponte sullo Stretto è antica. Ad ogni problema finanziario o legato a calamità naturali si riparla di definanziare il Ponte". Così il governatore della Regione Sicilia Raffaele Lombardo ha ribattuto nel corso di un convegno sul tema 'Per un'Italia più sicurà, organizzato dagli Amici della terra, al suo collega Agazio Loiero che ha fatto notare la coincidenza tra la cifra destinata alla realizzazione dell'opera e quella che sarebbe necessaria per mettere in sicurezza la sua regione. Lombardo ha sottolineato che la parte pubblica del finanziamento per il Ponte si aggira su "1,5-2 miliardi di euro". Secondo il governatore siciliano la cifra destinata al Ponte "non basterebbe neppure al 10% di quanto servirà per la ricostruzione in Abruzzo. Con quella cifra - ha esemplificato - non si fa neppure una tratta autostradale"

Misiti “Prevedere le somme per la ricostruzione”. "Dopo gli eventi luttuosi dell'Aquila è necessario ed auspicabile che il Governo, le regioni e le grandi città inseriscano nei propri bilanci un capitolo con almeno un terzo di quanto statisticamente sappiamo che ogni 30 anni siamo poi chiamati a spendere per affrontare gli interventi di riparazione e ricostruzione necessari dopo gli eventi calamitosi più gravi". A sostenerlo è stato Aurelio Misiti, segretario della Commissione trasporti della Camera, già presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, intervenendo, a Roma, al convegno "Per un'Italia più sicura, le vie dimenticate della prevenzione". "Si tratta - ha aggiunto - di almeno cinquecento milioni di euro l'anno. Solo così si passerà dalle parole ai fatti". Misiti, è scritto in una nota, ha stigmatizzato il comportamento di molte amministrazioni e istituzioni che "nel tempo hanno dimostrato di non voler impegnarsi a fondo nel controllo e nell'attuazione delle norme tecniche riguardanti il pericolo sismico delle costruzioni". Misiti ha anche sottolineato "come dopo appena qualche mese dagli eventi più catastrofici l'opinione pubblica e le classi dirigenti, non solo italiane, tendono a dimenticare quanto avvenuto e non si impegnano a investire nell'adeguamento sismico delle costruzioni esistenti e neppure in quelle di nuova realizzazione". "Il secolo scorso - ha ricordato Misiti - ha visto centotrentamila morti nel nostro paese dovuti ai terremoti e negli ultimi trent'anni si sono avuti circa cinquemila morti, ventimila feriti, nonché cinquanta miliardi di euro per spese di ricostruzione".

Anci “Comuni determinanti per la ricostruzione”: L'emergenza terremoto in Abruzzo ha evidenziato, secondo l'Associazione nazionale dei comuni (Anci), il ruolo svolto dai municipi per la realizzazione di un'edilizia che tenga conto delle caratteristiche del territorio, della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico. In questo quadro, informa l'Anci, si è tenuta oggi a Roma la presentazione ufficiale e l'apertura del bando 'Premio sostenibilita' ambientale e sociale per il comuné, promosso da Ancitel Energia e Ambiente e Saint-Gobain Sistema Habitat. Obiettivo del premio è quello di valorizzare le migliori esperienze dei Comuni in tre ambiti chiave: edilizia abitativa comunale (ristrutturazioni-riqualificazioni e nuove realizzazioni); edilizia comunale non abitativa; azioni di programmazione energetica e ambientale a livello comunale o sovracomunale per la promozione dell'efficienza e del risparmio energetico nell'edilizia abitativa. "Questo premio - spiega Filippo Bernocchi, delegato Anci per le politiche dell'ambiente e dell'energia - si propone di far emergere e valorizzare le esperienze di tanti Comuni che si sono distinti nel campo dell'efficienza energetica nel settore edilizio", come conferma del resto "la collaborazione offerta ad Anci da tantissimi tecnici comunali di tutta Italia per effettuare la valutazione dell'agibilità e la stima dei danni subiti dagli edifici pubblici e privati nelle aree dell'Abruzzo colpite dal sisma" .

 

Home . Cronaca . Università . Sport . Politica . Link . Cultura . Spettacoli . Calcio . Forum . Meteo .

Copyright © dal 2004 Nuova Cosenza. Quotidiano di informazione. Reg. Trib. CS n.713 del 28/01/2004
Tutti i dati e le immagini presenti sul sito sono tutelati dalla legge sul copyright
Il loro uso e' consentito soltanto previa autorizzazione scritta dell'editore

Per una migliore visualizzazione del portale si consiglia uan risoluzione di 800x600 punti