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Imprenditore reggino uccide due avvocati a Ladispoli

 

Perde una causa, imprenditore reggino uccide due avvocati e ne ferisce un terzo gravemente a Ladispoli

24 apr 09 Si è costituito poco dopo le 22 nel commissariato Primavalle a Roma, l'uomo che ha ucciso nel pomeriggio di ieri a Ladispoli due avvocati e ferito un terzo, figlio di una delle due vittime. L'uomo si chiama Santo Barbino, è un piccolo imprenditore edile originario di Reggio Calabria ed ha 67 anni. Barbino avrebbe ucciso a colpi di pistola l' avvocato Francesco Terracciano ed il collega Paolo Salineri, rispettivamente di 70 e 39 anni, ed ha ferito gravemente con tre colpi di pistola il figlio di Terracciano, Marco, di 33 anni, anche lui avvocato e delegato del sindaco di Ladispoli alla liquidazione del consorzio del quartiere Cerreto. E' stato quest'ultimo a fare il nome dell'omicida prima di perdere i sensi ed essere portato in un ospedale. E' in gravi condizioni anche se non in imminente pericolo di vita. Il nome dell'imprenditore era scritto sull'agenda di Francesco Terracciano tra gli appuntamenti del pomeriggio. All'origine dell'omicidio ci sarebbe l'esasperazione dell'imprenditore, condannato a risarcire un dipendente che, difeso da Francesco Terracciano, aveva vinto una causa di lavoro. A quanto si è appreso, l'imprenditore voleva uccidere soltanto l'anziano legale. L' avvocato Salineri ed il figlio di Terracciano si sarebbero trovati per caso nello studio ed avrebbero tentato inutilmente di disarmarlo. L'assassino si è allontanato a piedi nel centro di Ladispoli. A pochi metri dallo studio Terracciano c'é l'ufficio di un avvocato, che ha detto di non aver sentito gli spari e di essersi accorto di quanto era successo all'arrivo delle ambulanze. "Un gesto folle ai danni di una persona molto conosciuta e stimatà, ha detto il sindaco di Ladispoli Crescenzo Paliotta, che ha escluso relazioni tra l'omicidio e l'attività amministrativa svolta dal figlio della vittima.

 

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