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Lutto Nazionale, funerali per i caduti nel terremoto
Lutto nazionale per i caduti nel terremoto d'Abruzzo. Funerali solenni 10 apr 09 Duecentocinque bare allineate su quattro file da cinquanta ognuna, cinque di queste, qulle di madri e figli, disposte assieme. E' il numero ufficiale delle vittime del terremoto per le quali si celebreranno i funerali solenni nella piazza d'armi della caserma della Guardia di Finanza all'Aquila. Funerali solenni delle vittime del terremoto che nella notte tra domenica e lunedì ha sconvolto l'Abruzzo. La cerimonia iniziata alle 11 è presieduta dal segretario di stato Vaticano Tarcisio Bertone. Nel grande piazzale, che ha un'estensione simile a quella di piazza San Giovanni a Roma, davanti all'altare sono state sistemate centinaia di sedie per i familiari. Durante la cerimona è stato letto il messaggio del Papa. Presenti le massime cariche dello Stato, dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, al premier Silvio Berlusconi, dai presidenti di Senato e di Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, ai ministri e agli esponenti di tutti i partiti politici. Oggi è Venerdì Santo, è il momento del silenzio, il momento del dolore. Messaggio del Papa Il papa è "spiritualmente vicino" "in queste ore drammatiche" alle persone colpite dalla "immane tragedia del terremoto", implora "da Dio il riposo eterno per le vittime, la pronta ripresa dei feriti, per tutti il coraggio di continuare a sperare senza cedere allo sconforto". Benedetto XVI lo afferma nel messaggio letto dal suo segretario personale mons.Georg Gaenswein (nella foto), durante il funerale solenne delle vittime del sisma. "Questo è il momento dell'impegno, in sintonia con gli organismi dello Stato, che già stanno lodevolmente operando. Solo la solidarietà può consentire di superare prove così dolorose". E' l'auspicio del papa per il dopo-terremoto, espresso nel messaggio letto dal suo segretario personale mons.Georg Gaenswein all'inizio dei funerali delle vittime. Sulle venti casse dei piccoli, un giocattolo, un numero di identificazione, il nome, un'orchidea, un fiore giallo. Su quelle dei più grandi una foto, la maglia della squadra preferita, una rosa. La cerimonia, cui hanno assistito almeno cinquemila persone, é cominciata alle 11.00, subito dopo l'arrivo delle autorità: il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il premier Silvio Berlusconi, i presidenti di Senato e Camera Renato Schifani e Gianfranco Fini, il leader dell'opposizione Dario Franceschini con Piero Fassino, Paolo Ferrero, Rosy Bindi, Paolo Cento e Lorenzo Cesa; per il governo anche il ministro dell'Interno Roberto Maroni e i sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti. Tutt'intorno decine e decine di volontari con le loro casacche gialle e arancioni, quasi a voler contrastare il diffuso viola del lutto. Il segretario del Papa, padre Georg Gaenswein, ha aperto la cerimonia leggendo il messaggio del Pontefice all'Abruzzo terremotato, che ha invitato a "non cedere allo sconforto", a "continuare a sperare". "Questo è il momento dell'impegno in sintonia con lo Stato", ha scritto il Papa rilevando di aver "notato una crescente onda di solidarietà " e sottolineando che "anche la Santa Sede intende fare la sua parte". E' stata poi la volta del segretario di Stato vaticano, monsignor Tarcisio Bertone (qui sopra nella foto), che, dopo la lettura del Vangelo di Giovanni del venerdì Santo, ha pronunciato la sua omelia nella quale ha elogiato l' "Italia solidale e fraterna" che si è riunita attorno alle bare e ha esortato "a riprendere il cammino". Berlusconi ha spesso girato tra i parenti delle vittime, confortandoli e abbracciandoli. Molti di loro, esausti dopo la quarta notte di scosse passata nella tendopoli, si sono scambiati il segno di pace senza un grido, né un eccesso. E si sono messi in fila per fare la comunione. Dopo un breve intervento, l'arcivescovo dell'Aquila Giuseppe Molinari ha aiutato Bertone ad aspergere e benedire le 205 vittime. Poi il brevissimo rito per i morti islamici nel quale l'imam Mohammed Nour (nella foto qui sopra) ha evocato l' "unità di tutti di fronte all'unico dio". Più in là, nelle città ferite, il lavoro dei volontari, formiche tra i cumuli delle macerie, e le squadre anti sciacalli, per garantire ai sopravvissuti la dignità di un futuro. E ancora scosse, anche durante il funerale, quasi tutte strumentali, una sola di magnitudo 2.5. Durante i funerali si sono verificati diversi malori fra i parenti che assistevano alla cerimonia. Una giovane donna, in particolare, è stata portata via con l'ambulanza.
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