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Federica poteva essere salvata

Processo per la morte di Federica: elettricista accusa “Non era intubata e in sala non c’erano medici”. La madre “Poteva essere salvata”

09 apr 09 Federica Monteleone, la ragazza di sedici anni morta nel gennaio del 2007 a seguito di un intervento per appendicectomia eseguito nell'ospedale di Vibo Valentia, non era intubata e nella sala operatoria non c'era nessun medico ma solo due infermieri. Il particolare è stato raccontato dall'elettricista Luciano Pirozzi sentito stamani nel processo in corso dinanzi ai giudici del tribunale di Vibo Valentia che vede imputate nove persone accusate a vario titolo di omicidio colposo, falso e istigazione alla corruzione. Pirozzi ha raccontato che il giorno dell'intervento chirurgico rientrò in ospedale casualmente e gli venne riferito che c'era stato un problema elettrico nella sala operatoria. Guardando il quadro elettrico si accorse che il contatore era staccato e lui riattivò l'erogazione dell'energia elettrica. Subito dopo si affacciò nella sala operatoria e "vidi che la ragazza era a torso nudo e non era intubata. Nella sala operatoria, inoltre, non c'era nessun medico ma solamente due infermieri". Nel corso dell'udienza di stamani sono stati sentiti altri due elettricisti dell'ospedale di Vibo Valentia che hanno ricostruito la loro attività svolta nel giorno in cui fu operata Federica Monteleone.

Poteva essere salvata. "Quando dicevo che mia figlia poteva essere salvata nessuno mi ha creduto". Così Maria Sorrentino, madre di Federica Monteleone. Nel processo sono imputate nove persone accusate di omicidio colposo. Nell'udienza di stamani sono stati sentiti alcuni elettricisti dell'ospedale uno dei quali ha raccontato di aver visto Federica che non era intubata e che nella sala operatoria non c'erano medici. Al termine dell'udienza Maria Sorrentino ha aggiunto:"dopo la morte di mia figlia molti hanno pensato che le mie dichiarazioni fossero fantasie di una madre stordita e addolorata, delle illazioni. Il fatto vero è che mia figlia è rimasta in quella sala operatoria per 20 minuti senza ossigeno, per cui quando è stata soccorsa era troppo tardi". "Sono 26 mesi - ha concluso - che sento cose che mi fanno molto male. Non mi stupisce quello che ho sentito. Non mi hanno colto di sorpresa". Il processo proseguirà il 14 maggio quando saranno sentiti altri testi.

 

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