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Città super 'energivore'

 

Città sempre più grandi e i consumi di energia e risorse aumentano pericolosamente

02 apr 09 Case italiane mangiatrici di energia. Nelle città aumentano i consumi elettrici, vicini, nel 2007, al picco del 2004. Nei centri urbani buoni i segnali sull'acqua dove il consumo scende, e sulla raccolta differenziata, con la percentuale in aumento. Tutto in salita invece il capitolo inquinamento dell'aria: i 33 capoluoghi di provincia non passano l'esame. In crescita l'allarme urbanizzazione. Queste le città italiane secondo il V Rapporto sulla qualità delle aree metropolitane, realizzato da Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e dal Sistema delle Agenzie. Il rapporto completo è stato presentato all'11/a edizione della Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali che ha inaugurato a Roma Ecopolis 2009, la manifestazione sulle buone pratiche e le tecnologie per l' ambiente urbano e le città sostenibili. Ecco nel dettaglio la salute delle città italiane:
CONSUMI DI ENERGIA: nelle case italiane cresce il consumo di energia elettrica e arriva, nel 2007, a 39.195 kWh per abitante. Il dato, non solo è superiore a quello del 2000 (37.066 kWh per abitante), ma raggiunge quasi il picco del 2004 (40.070 kWh per abitante). I valori riportati dei consumi elettrici sono il frutto di una somma aritmetica dei pro-capite delle 33 città considerate. Il consumo reale medio pro-capite delle 33 città é variato da 1.163 kWh per abitante nel 2001 a 1.222 kWh per abitante nel 2007 con un aumento medio di circa il 5% anche se il picco si è avuto nel 2004 con 1.264 kWh per abitante. Nell'ambito delle 33 aree urbane Bolzano (1.672 kWh per abitante) e Aosta (1.454 per abitante), sono le città più "energivore", mentre Campobasso, con 896 kWh per abitante, è quella con i livelli più bassi. Inversione di tendenza, invece, nei consumi di gas metano per uso domestico e per riscaldamento: il valore totale passa dai 13.379 m3 per abitante del 2000 ai 13.091 m3 per abitante del 2007;
ENERGIE RINNOVABILI: nel 2008 più di 1.000 impianti fotovoltaici risultavano in esercizio nelle aree urbane considerate. Con ben 258 impianti ed un totale di 1.542 kW di potenza installata, Roma si aggiudica il primo posto tra le città con il numero maggiore di impianti fotovoltaici, seguita da Perugia (82 impianti e 648 kW), Modena (58 e 481 kW), Palermo (41 e 171 kW) e Bari (40 e 265 kW). Aosta, è la città con il numero minore: 1 impianto ed un totale di potenza installata pari a 18 kW;
ACQUA: rispetto al 2006, il livello nazionale cala dell'1,7% e, nell'anno successivo, raggiunge i 69,9 m3 per abitante. La forte diminuzione registrata a livello nazionale risulta ancora maggiore nell'ambito delle 33 Aree Urbane, nelle quali si arriva al 2,24% di riduzione. La media procapite del 2007 si attesta intorno ai 65,5m3 a fronte dei 67m3 del 2006. Le città che hanno superato gli 80m3 pro capite sono Torino, Milano, Brescia, Roma, Pescara, pur diminuendo i consumi. Catania invece da 78,6 m3 passa a 81,7 m3 pro capite;
SUOLO: la più elevata perdita di suolo irreversibile per urbanizzazione è in Lombardia, Puglia, Veneto e Campania. In Lombardia le superfici urbanizzate si attestano al 13,7% del territorio e sono cresciute, negli ultimi 10 anni, con un ritmo di 10,2 ettari al giorno. Per le città la situazione è varia. Roma è la città con il maggior numero di ettari di territorio comunale ad alta urbanizzazione (circa 27.000 ettari, 21%), mentre a Campobasso risulta il numero minore (circa 669 ettari, 12% territorio comunale);
EMISSIONI: quasi tutte le 33 città non passano l'esame. Torino, Milano, Brescia e Venezia sono le città con il maggior numero di superamenti del limite giornaliero (oltre 140 giorni di superamento);
TRASPORTI: tra il 2006 e il 2007 è aumentata la presenza di veicoli euro 4 nelle grandi città. Si va da una crescita del 33% di Firenze a più del 50% di Campobasso;
RIFIUTI: per la produzione relativa solo alle aree urbane con più di 150.000 abitanti, negli anni 2003-2007, Perugia ha registrato una crescita del 12%, seguita da Padova, Roma, Torino e Prato con incrementi tra il 10 e il 12 per cento. Foggia è la città con il maggior calo. Chi raccoglie di più in modo differenziato è Padova con il 39,4%, seguita da Torino (38,7%). Palermo, Taranto e Messina le città con i livelli più bassi di differenziata (6,2%, 4,5% e 2,3%).

SOS: Più città e meno campagne. Le città italiane si allargano e rubano sempre più spazio alle campagne in modo "progressivo, confuso e sregolato". Questo quanto emerge dal V Rapporto sulla qualità delle aree metropolitane, frutto dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e del Sistema delle Agenzie e presentato all'11/a edizione della Conferenza Nazionale delle Agenzie Ambientali che ha inaugurato a Roma Ecopolis 2009. In particolare, sottolinea il rapporto "il processo di urbanizzazione è stato essenzialmente di tipo residenziale, discontinuo e irregolare e per tale motivo a costi più elevati in termini di territorio consumato". Solo in 6 province, invece, tale processo è stato in prevalenza industriale e commerciale (Milano, Brescia, Verona, Prato, Ancona e Campobasso). Le più elevate percentuali di superfici impermeabilizzate (perdita di suolo irreversibile per via del processo di urbanizzazione) si trovano in Lombardia, Puglia, Veneto e Campania. In Lombardia le superfici urbanizzate si attestano al 13,7% del territorio e sono cresciute, negli ultimi 10 anni, con un ritmo di 10,2 ha al giorno, prevalentemente a scapito di aree agricole ad elevato valore agronomico. Un territorio altamente urbanizzato per le 33 aree considerate per circa il 20% della superficie comunale (ben 131.000 ettari). La situazione varia da città a città: Pescara e Napoli hanno circa il 56% di territorio ad alta urbanizzazione (circa 2.000 ettari per Pescara e più di 6.600 ha per Napoli). Foggia con il 2% (998 ha) ha il minor grado di alta urbanizzazione. Roma è la città con il maggior numero di ettari di territorio comunale ad alta urbanizzazione (circa 27.000 ha, pari al 21% del territorio comunale), mentre a Campobasso risulta il numero minore (circa 669 ha che corrispondono a circa il 12% di territorio comunale).

 

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