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Commissione regionale sanità

 

La Commissione regionale sanità approva il primo capitolo. I sindacati chiedono “Piano di rientro subito”

22 apr 09 Con l'audizione sul Piano di rientro dai disavanzi del servizio sanitario regionale di Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl Calabria, presente anche il segretario regionale Raffaele Blandino e di Nuccio Azzarà della Uil Calabria, la terza Commissione consiliare, "Attività sociali, sanitarie, culturali, formative", ha avviato i lavori. In apertura di seduta, il presidente Pietro Giamborino ha chiesto ai commissari "una fattiva collaborazione in modo da dare risposte concrete ai cittadini in relazione a provvedimenti molto attesi nel settore della sanità e della sicurezza sociale. Per quanto riguarda il Piano di rientro - ha sostenuto Giamborino - credo che sia necessario creare una corsia preferenziale, trattandosi di materia di importanza cruciale che incide sul Bilancio regionale e sulla vita dei calabresi che, proprio per questi motivi, prima di approdare al vaglio dell'Aula, è opportuno riceva adeguata trattazione in questa Commissione che ho l'onore di guidare". La terza Commissione ha concluso i propri lavori con l'approvazione del primo capitolo - con l'esclusione degli obiettivi - del provvedimento amministrativo di iniziativa della Giunta regionale che disegna il Piano regionale degli indirizzi e dei servizi sociali per il triennio 2007/2009. Nel corso della seduta, inoltre, la Commissione ha ascoltato l'informativa del direttore generale della Sanità, Andrea Guerzoni, circa il ripiano del disavanzo, i rapporti con il privato convenzionato, e più in generale, sull'organizzazione della rete dei servizi ospedalieri nella regione. Guerzoni, in particolare, ha posto l'accento sulla natura vincolante delle risorse e sull'esigenza di operare per obiettivi prioritari. La Commissione, infine, ha approvato all'unanimità una risoluzione con cui di chiede alla Giunta regionale di adire la via giurisdizionale al Tar contro l'accorpamento delle scuole di specializzazione di medicina.

Sindacati “Approvare piano di rientro subito”. Nelle audizioni in corso della terza Commissione consiliare, ai cui lavori sta partecipando il direttore generale del Dipartimento Sanità Andrea Guerzoni, Luigi Sbarra (Cisl Calabria) e Nuccio Azzarà (Uil Calabria) hanno chiesto "l'approvazione del Piano sanitario regionale coordinato con il Piano di rientro e del Piano sociale regionale". "La Giunta - ha detto Sbarra - farebbe bene ad avviare una trattativa con il Governo nazionale per contrattare interventi di rientro e di ripiano del debito rivendicando ad alta voce lo stesso trattamento riservato dai Governi nazionali per sostenere i debiti del Lazio, Molise, Abruzzo e Sicilia". Per Sbarra "alla luce della crisi economica, che scarica essenzialmente sulle famiglie calabresi gli effetti impoverendo il potere di acquisto dei salari, stipendi e pensioni, non sono sopportabili ulteriori aumenti anche in considerazione che tra addizionali regionali e comunali la pressione fiscale in Calabria è al massimo delle Regioni italiane". Altro passaggio significativo di Sbarra è stato il no al ticket per tutti. "Riproporlo per ricchi e poveri è assolutamente sbagliato - ha sostenuto -. Al massimo, si individui un quoziente familiare (30.000 euro annui) al di sotto del quale il ticket non si paga, anche a costo di far pagare 2 o 3 euro a chi ha la possibilità". Per Nuccio Azzarà,"é necessario che si taglino velocemente tutte quelle strutture sanitarie inutili, precarie e pericolose per l'utenza e si riconverta quanto delle rete ospedaliera lo meriti. Ineludibile, risulta la rivisitazione ed il potenziamento della rete dell'emergenza, con particolare attenzione alla riallocazione del Suem 118 all'interno delle Aziende ospedaliere, unico ambito in grado di dare adeguate risposte alle elevate esigenze economiche ed organizzative che il servizio di urgenza-emergenza richiede"

Trematerra “Sulla sanità calabrese doppio rischio commissariamento”. "Sulla sanità calabrese si profila ora un doppio rischio di commissariamento: da una parte il Governo Berlusconi che, col ministro Sacconi, come una spada di Damocle vuole esautorare la Giunta regionale, dall'altra il governatore Loiero che mira a espropriare il Consiglio regionale dalle sue prerogative di indirizzo e controllo, appannandone, in sostanza, la centralità". A sostenerlo è Michele Trematerra, capogruppo dell'Udc alla Regione. "L'impegno forte e convinto - prosegue Trematerra - del partito di Pierferdinando Casini in Calabria a difesa del ruolo del Consiglio regionale e a fianco di tutti quanti mostrano di voler tutelare davvero il diritto alla salute dei calabresi e difendere la buona sanità che pure esiste in Calabria. C'é un deficit pauroso, un vero e proprio buco nero nei conti delle casse dell'Assessorato e delle Aziende sanitarie, ci sono sprechi, abusi e spesa incontrollata, ma anche tante professionalità, di buono e ottimo livello, tanta abnegazione e tanto spirito di servizio fra medici e paramedici che hanno saputo in questi anni fornire risposte negli ospedali, negli ambulatori e in tanti presidi sanitari pubblici e privati della regione". "Sono sicuramente non poche le scelte dolorose che dovranno essere compiute - sostiene ancora il capogruppo dell'Udc alla Regione - ma il Consiglio non può rilasciare a nessuno deleghe in bianco né abdicare al proprio ruolo. La sanità calabrese non è un'escrescenza malata tutta da amputare né una bottega da chiudere per fallimento non ci sono solo ospedali e reparti 'fotocopia' o strumentazioni inutilizzate e obsolete. La sanità non è intesa da tutti gli operatori come un potere ma quasi sempre come un servizio per fornire risposte alla domanda di salute dei cittadini". "Bisogna ammetterlo: se la vita media dei calabresi - conclude Trematerra - si è allungata di tanto negli ultimi decenni, come testimoniano in termini evidentissimi le statistiche, certo il merito dev'essere riconosciuto pure a quella buona sanità che si è praticata in tutte e cinque le provincie, anche con punte di straordinaria eccellenza. Ed è da questi fatti positivi che bisogna ripartire per aprire nuove strategie e una fase nuova di politica sanitaria anche in Calabria".

Giamborino e Chiarella “Piano dei servizi salto di qualità”. "Un salto di qualità politica è da considerare l'approvazione del primo capitolo del Piano regionale degli indirizzi e dei servizi sociali in Calabria, che ha visto concordi tutti i gruppi politici presenti in terza Commissione". A sostenerlo sono stati, in una dichiarazione congiunta, il presidente della terza commissione consiliare della Regione Pietro Giamborino ed il consigliere Egidio Chiarella. "Nella parte approvata - hanno aggiunto - vengono stabilite le linee politiche di base, che aprono ad un nuovo contesto normativo, destinato a modificare radicalmente l'assetto istituzionale del sistema sociale nella nostra regione. Dopo cinque anni, raccogliendo la spinta politica della Cisl calabrese. Si mette finalmente mano ad un sistema di servizi sociali inadeguato, rispetto alla gravità delle condizioni sociali del nostro territorio". "Con il Piano in discussione - hanno concluso Giamborino e Chiarella - si daranno risposte più concrete soprattutto nel campo delle responsabilità famigliari interessate ad azioni di supporto rivolte ai propri disagi; del rafforzamento dei diritti dei minori; degli interventi di contrasto alla povertà; del sostegno agli anziani; del sostegno ai disabili e della prevenzione e contrasto dalle dipendenze delle droghe"

Aiello “Accorpamento scuole di medicina”. "Esprimo viva soddisfazione per l'accoglimento da parte del presidente Giamborino e dell'intera Commissione, della mia proposta di chiedere alla Giunta regionale l'opposizione al Tar Lazio sia contro l'accorpamento con le Università di Bari e Napoli delle scuole di specializzazione di Medicina, sia per quanto riguarda l'attuazione dei relativi bandi". A sostenerlo, a conclusione dei lavori della terza Commissione consiliare, è stato il consigliere regionale Pietro Aiello (Fi-Pdl). "Nell'odierna risoluzione approvata dalla Commissione - prosegue Aiello - viene inoltre chiesto alla Giunta regionale di reperire le risorse necessarie a finanziare le scuole con due specialità in modo da arrivare a tre, onde evitare la futura chiusura delle scuole di specializzazione con due borse".

Napoli “Professionalità poco chiare”. "Il settore della sanità in Calabria continua a far emergere disastrose situazioni che non possono più passare inosservate da parte della magistratura". E' quanto afferma, in una nota, il deputato Angela Napoli, componente della Commissione parlamentare antimafia. "Nei mesi scorsi in provincia di Cosenza - sostiene la parlamentare - è stato smascherato buon numero d'infermieri che avevano ottenuto diplomi e specializzazioni falsi per svolgere la loro attività. Sempre nei mesi scorsi è rimbalzata sulle cronache nazionali la situazione dell'Istituto Papa Giovanni XXIII, i cui 300 pazienti, in cura per specifiche malattie, sono stati trasferiti in varie cliniche o presidi ospedalieri, senza che siano stati ne resi chiari i criteri adottati nella ripartizione dei degenti stessi né un'adeguata valutazione della professionalità e del numero di operatori sanitari chiamati a curare questi sopraggiunti malati". "Corre insistentemente voce che in qualche clinica della provincia di Cosenza - sostiene ancora - dopo l'arrivo dei nuovi pazienti provenienti dal Papa Giovanni, si starebbero effettuando assunzioni di personale socio-sanitario dotato di titolo professionale sulla cui validità la magistratura dovrebbe avviare gli opportuni accertamenti. Il tutto in un periodo elettorale che vede coinvolto l'intero territorio della provincia di Cosenza e, quel che più conta, sulla pelle dei poveri ammalati" .

 

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