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Annultato il sequestro dell'archivio Genchi

Il Tribunale del riesame di Roma annulla il sequestro dell’Archivio Genchi

10 apr 09 Il tribunale del riesame di Roma ha annullato i provvedimenti di sequestro dell'archivio di Gioacchino Genchi, l'ex consulente dell'ex pm Luigi De Magistris. Il collegio presieduto da Francesco Taurisano ha di fatto accolto la richiesta di dissequestro dell'ingente carteggio, che ora tornerà in possesso di Genchi, eseguito il 13 marzo scorso su iniziativa della procura di Roma. Genchi, sospeso cautelativamente dalla polizia, è indagato a Roma per abuso in atti d'ufficio, violazione della legge sulla privacy e violazione della norma delle legge Boato che prevede la richiesta di autorizzazione alla camera per acquisire i tabulati dei parlamentari sotto inchiesta. Gli accertamenti, coordinati dai procuratori aggiunti Nello Rossi e Achille Toro, sono affidati al pm Andrea De Gasperis. Genchi è accusato anche di accesso abusivo a sistema informatico per quanto riguarda gli accessi all'Anagrafe della Agenzia delle Entrate, in merito alla consulenza avuto per le inchieste 'Why Not' e 'Poseidone'. "Il tribunale - ha commentato l'avvocato Fabio Repici, difensore di Genchi - confermando le nostre censure sull'operato della procura riafferma il principio di legalità violato in ordine da: i magistrati della procura generale di Catanzaro, il Ros dei carabinieri, da un funzionario dell'agenzia delle Entrate e dalla procura di Roma".

Dissequestro per abuso e violazione privacy. Il tribunale del Riesame di Roma, presidente Francesco Taurisano, ha annullato il sequestro del cosiddetto archivio Genchi emanando due distinti provvedimenti. Si tratta per ora del dispositivo - non sono ancora state rese note le motivazioni - per quanto riguarda il sequestro ordinato dalla procura di Roma sia per il reato di abuso d'ufficio, sia per quello di accesso abusivo a sistema informatico per quanto riguarda gli accessi effettuati da Genchi nel'Anagrafe dell' Agenzia delle Entrate. La procura di Roma, secondo quanto si è appreso, si riserva di leggere le motivazioni prima di adottare ulteriori provvedimenti. La perquisizione e il sequestro furono fatti nell'ambito delle indagini sull'archivio Genchi, promosse dalla procura generale di Catanzaro che avocò le inchieste dell'ex pm Luigi De Magistris denominate "Poseidone" e "Why not", e ha trasmesso gli atti alla procura di Roma per competenza .

Genchi: Sono soddisfatto. "Sono contento come può essere contento un uomo che ha sempre creduto nella giustizia. La mia sofferenza per quanto subito è stata soppiantata dalla tragedia che ha afflitto la popolazione abruzzese". Così Gioacchino Genchi commenta il provvedimento del Tribunale del Riesame che ha dissequestrato copie dei dati acquisiti il 13 marzo scorso nell'ambito di una perquisizione nello studio e nelle abitazioni nella disponibilità dello stesso Genchi. "Nei dati che mi avevano sequestrato - ha aggiunto Genchi - ci sono files riservatissimi che riguardano indagini in corso promosse da varie procure compresa quella di Roma ed ancora da varie procure calabresi, di quella di Catania e altre procure siciliane". Nel cosiddetto archivio vi sarebbero consulenze che riguardano indagini per stragi e reati di omicidio. "Il mio operato era assolutamente legittimo - ha concluso Genchi - come lo era quello dei magistrati di Catanzaro e di Salerno per i quali stavo lavorando e ho continuato a lavorare anche dopo il sequestro". Con un post sul suo blog, Genchi spiega di avere "sempre avuto fiducia nella giustizia e nelle istituzioni dello Stato. Mi sono difeso nel processo da accuse infamanti, ordite da chi ha cercato e sta cercando in tutti i modi di colpirmi per quello che è stato il mio impegno al servizio della giustizia, nell'esclusivo interesse di ricerca e di affermazione della verità". Il consulente continua ringraziando il suo legale e "i tanti amici" che gi sono stati vicini "da ogni parte d'Italia. Spero solo - aggiunge - di trovare il tempo, a questo punto, per rispondere alle centinaia di migliaia di e-mail e di messaggi su facebook che ho ricevuto in questi giorni". Genchi conferma poi la sua "più assoluta stima ed incondizionata subordinazione al capo della Polizia, alle Istituzioni dello Stato", ringrazia i suoi familiari che con lui hanno "sofferto questo calvario", i colleghi delle forze di polizia con cui ha collaborato e i magistrati "che hanno avuto fiducia" in lui e nel suo lavoro, fiducia che gli è stata confermata "fino a ieri, con attestazioni di stima e conferimenti di incarichi"

Gasparri “Servirebbero manette non dissequestri”. "I giudici del riesame sull'archivio Genchi hanno preso una decisione creativa. Nulla e nessuno cancella la gravità di quanto è avvenuto. Sarebbe divertente se chi prende decisioni simili subisse le violazioni patite da milioni di persone". Lo afferma il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri, che aggiunge: "Altro che dissequestri. Servirebbero manette. Anche per il protettore di Stato di chi ha commesso abusi indicibili. Ci sarà tempo e verità per tutto e per tutti"

 

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